Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Still Alice: una 'guida alla malattia' per il Caffè Alzheimer

L’incontro di marzo del Caffè Alzheimer Pedemontano è stato dedicato alla rielaborazione del film “Still Alice” (proiettato in occasione del precedente appuntamento), che narra la storia di una professoressa di linguistica alla Columbia University di New York che si ammala di una forma rara e precoce di demenza di tipo Alzheimer e che cerca con tutte le sue forze di lottare contro la malattia, per non perdere le tracce della sua vita, cercando di rimanere il più a lungo possibile in contatto con se stessa e con i propri affetti.


La scelta di proporre proprio questa pellicola è dipesa dal fatto che, per la prima volta, si dà voce al punto di vista della persona malata, alle sue sensazioni, ai suoi pensieri e al suo modo di percepire l’insorgere e l’evolversi della malattia, che nel film viene delicatamente narrata attraverso un’interpretazione molto fedele alla realtà da parte dell’attrice Julianne Moore, che per questo si è aggiudicata il premio Oscar per la Miglior Attrice Protagonista.


La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Perdersi (Still Alice), scritto nel 2007 dalla neuroscienziata Lisa Genova e pubblicato in Italia da Edizioni Piemme.


Al fine di coinvolgere i partecipanti, è stata proposta un’attività di brainstorming volta a far emergere le emozioni e le impressioni che il film aveva suscitato in loro; in merito a ciò, diversi sono stati i vissuti emotivi raccontati (dall’angoscia alla tenerezza, dalla solitudine alla consapevolezza) perciò ampio spazio è stato riservato al confronto e allo scambio di percezioni ed esperienze personali.


Nella seconda parte dell’incontro, le psicologhe hanno guidato le persone presenti nel ricordare i sintomi e le caratteristiche della malattia evidenziati nel film come ad esempio i disturbi della memoria e del linguaggio, il disorientamento spaziale e le difficoltà di attenzione e concentrazione.


La visione di “Still Alice”, oltre ad essere stata un’opportunità per riflettere e condividere con altri cosa si prova e cosa si pensa rispetto a una patologia devastante come la demenza, ha stimolato domande e curiosità a cui già dal prossimo incontro, grazie alla presenza della geriatra Dott.ssa Giovanna Cecchetto, si cercherà di dare risposta.

Di seguito una frase tratta da un dialogo tra Alice e la figlia:

“Ma com’è? Come ci si sente davvero?”

“E’ come se non riuscissi a trovare me stessa…ho la sensazione di vedere le parole che galleggiano davanti a me e di non riuscire a raggiungerle…mi perdo…grazie di avermelo chiesto.”

 

E il discorso che Alice ha letto al Congresso dell’Associazione Assistenza Alzheimer:

“Buongiorno. È un onore essere qui oggi.

La poetessa Elisabeth Bishop una volta ha scritto: «L'arte di perdere non è difficile da imparare».

Così tante cose sembrano pervase dall'intenzione di essere perdute che la loro perdita non è un disastro.

Non sono una poetessa.

Sono una persona che convive con l'esordio precoce dell'Alzheimer e, in quanto tale, mi trovo ad apprendere l'arte del perdere ogni giorno.

Perdo l'orientamento, perdo degli oggetti, perdo il sonno ma soprattutto perdo i ricordi. In tutta la mia vita ho accumulato una massa di ricordi che sono diventati in un certo senso più preziosi tra tutti i miei averi.

La sera in cui ho conosciuto mio marito, la prima volta in cui ho tenuto tra le mani un libro, la nascita dei miei figli, le amicizie che ho fatto, i viaggi per il mondo.

Tutto quello che ho accumulato nella vita, tutto quello per cui ho lavorato con tanto impegno ora inesorabilmente mi viene strappato via.

Come potete immaginare o anche come sapete questo è atroce.

Ma c'è ancora di peggio.

Chi ci può più prendere sul serio quando siamo così distanti da quello che eravamo? Il nostro strano comportamento e il nostro parlare incespicante cambia la percezione che gli altri hanno di noi e la nostra percezione di noi stessi.

Noi diventiamo ridicoli, incapaci, comici ma non è questo che noi siamo. Questa è la nostra malattia e come qualunque malattia ha una causa, ha un suo progredire e potrebbe avere una cura.

Il mio più grande desiderio è che i miei figli, i nostri figli, la prossima generazione non debba affrontare quello che sto affrontando.

Ma tornando all'oggi sono ancora viva. So di essere viva.

Ho delle persone che amo profondamente, ho delle cose che voglio fare nella vita. Me la prendo con me stessa perché non riesco a ricordarmi le cose, ma ho ancora dei momenti nella giornata di pura allegria, di gioia e vi prego non pensate che io stia solo soffrendo. Seppure sto soffrendo io mi sto battendo sto lottando per restare parte della realtà, per restare in contatto con quella che ero una volta. Così "vivi il momento" è quello che mi dico.

È davvero tutto quello che posso fare vivere il momento è non massacrarmi più del necessario per imparare l'arte di perdere.

Una cosa che cercherò di conservare è il ricordo di aver parlato qui oggi. Se ne andrà lo so che se ne andrà. Potrebbe essere già sparito domani. Ma è talmente importante per me parlare qui oggi come la mia vecchia ambiziosa me stessa che era tanto affascinata dalla comunicazione.

Grazie di questa opportunità. Ha un’importanza enorme per me. Grazie.”

 

 

 


Fonte: Dott.ssa Elisa Civiero (Psicologa Associazione Alzheimer Riese Pio X°) e Dott.ssa Valentina Tessarolo (Psicologa Casa di Soggiorno Prealpina).

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.