Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'uso delle scansioni PET per capire meglio l'Alzheimer

Uno studio dell'Università medica svedese Karolinska Institutet chiarisce il percorso patologico dell'Alzheimer. Il cervello del primo paziente di Alzheimer di cui è stato dimostrato con una tomografia PET la presenza di amiloidi, è stato studiato durante il progresso della malattia e dopo la morte.

Una caratteristica patologica dell'Alzheimer è l'accumulo nel cervello di proteine beta-amiloide che formano placche amiloidi. Tuttavia, non si sa quando iniziano a formarsi le prime placche nel cervello, se siano la causa primaria della malattia o il ruolo patogenico giocato da altri cambiamenti nel cervello.

La primissima scansione PET nel mondo delle placche amiloidi in un paziente vivo, con il composto 11C-PIB che lega l'amiloide, è stata eseguita nel 2002 dal professor Agneta Nordberg presso il Karolinska Institutet a un paziente di Alzheimer di 56 anni. I ricercatori hanno poi monitorato il paziente nella progressione della malattia con scansioni PET regolari e prove di memoria. Dopo che il paziente è morto, il team ha condotto le analisi patologiche e neurochimiche del tessuto cerebrale.

Le analisi dei risultati combinati, che sono ora pubblicati nella celebre rivista neurologica BRAIN, forniscono un quadro dettagliato di come si sviluppa il morbo di Alzheimer. Ad esempio, i risultati indicano che alte concentrazioni di placche di amiloide sono stati scoperte in una fase precoce della malattia quando il paziente soffriva lievi perdite di memoria. I livelli sono rimasti invariati nel corso della malattia, nonostante il metabolismo energetico sempre più declinante nel cervello, misurato, utilizzando la PET, mano a mano che la memoria del paziente progressivamente si deteriorava.

Una relazione precedentemente sconosciuta che è stata scoperta in questo studio è che il maggiore accumulo di placche è accompagnato da una riduzione del numero dei recettori nicotinici neuronali nel cervello. Questi recettori sono fondamentali per il funzionamento della memoria, e questa nuova scoperta dimostra che i recettori sono interessati nella fase iniziale dello sviluppo della malattia. Inoltre, alterazioni infiammatorie sono state misurate nelle regioni del cervello con bassi livelli di placche, suggerendo che la neuroinfiammazione legata alla malattia di Alzheimer potrebbero avere una causa diversa e si evolve in diversi stadi della malattia rispetto a quello dell'accumulo di amiloide. Gli studi su questo aspetto sono attualmente in corso su pazienti in vita, utilizzando la tecnologia PET.

Ad oggi, oltre 1.000 pazienti in tutto il mondo sono stati sottoposti a scansioni PET per misurare le concentrazioni di amiloide nel cervello. La PIB-PET è stata recentemente raccomandata come primo biomarcatore clinico diagnostico per scoprire la malattia di Alzheimer, seguendo le linee guida diagnostiche dettate dall'American Alzheimer's Association. Tuttavia, se i medici vogliono ottenere una visione più completa sull'importanza di questi esami PET, un seguito dei risultati ottenuti da studi condotti via PET dovrebbe essere eseguito nel tessuto cerebrale dei pazienti deceduti.

"Se combiniamo diversi esami, saremo in grado di affermare che cambiamenti complessi avvengono contemporaneamente nel cervello durante lo sviluppo della malattia di Alzheimer", spiega il professor Nordberg. "Il nostro studio dimostra che la nuova tecnologia di visualizzazione moderna nota come "imaging molecolare" permette di scoprire la malattia in una fase precoce. Questo apre nuove opportunità per la diagnosi precoce e per comprendere le cause della malattia e individuare i pazienti che si crede risponderanno bene alla terapia futura dell'Alzheimer ".

Pubblicazione: Ahmadul Kadir, Amelia Marutle, Daniel Gonzalez, Michael Schöll, Ove Almkvist, Malahat Mousavi, Tamanna Mustafiz, Taher Darreh-Shori, Inger Nennesmo & Agneta Nordberg - PET imaging and clinical progression in relation to molecular pathology in first PIB PET AD Patient BRAIN, online 14 Dicembre 2010

Informazioni fornite da Karolinska Institutet via DisabledWorld.com, 15 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)