Il cervello è una delle ultime frontiere della medicina: ancora non sappiamo veramente come lavorano insieme tutti quei vasi sanguigni, quelle cellule e quei nervi, per modellare la nostra vita e la nostra salute.
Il cervello medio pesa 1,36 kg, circa il 2% del peso corporeo totale. Ma consuma fino al 20% dell'energia del corpo, più di ogni altro organo, così come il 20% del suo ossigeno.
Uno dei più grandi enigmi del cervello è il ruolo del genere. Per esempio, le donne sembrano essere più inclini alla demenza e alla depressione, ma le condizioni neurologiche come il Parkinson colpiscono di più gli uomini. Perché è così? Ancora più controversa è l'ipotesi che il genere non influenza soltanto la salute del cervello, ma il modo in cui funziona - e la sua efficacia nei diversi compiti.
"La ricerca rivela sempre di più che il cervello maschile e femminile sono molto più diversi di quanto si pensasse in precedenza", dice il neuropsichiatra Dr Louann Brizendine, autore del libro «The Female Brain And The Male Brain». Qui, con l'aiuto di esperti, riveliamo alcune delle più recenti teorie su ciò che il sesso dice del nostro cervello.
Gli uomini hanno un cervello più grande, ma meno attivo
In media, il cervello degli uomini è dell'8-10% più grande di quello delle donne; non sorprende, in quanto la testa degli uomini tende ad essere più grande. Ma anche alcune aree del cervello degli uomini e delle donne hanno dimensioni diverse. Uno studio condotto nel 2001 da ricercatori della Harvard University ha scoperto che delle parti del lobo frontale, che disciplina il processo decisionale e di problem-solving, è proporzionalmente più grande nelle donne.
La corteccia parietale (coinvolta nella percezione spaziale) e l'amigdala (che innesca la risposta lotta o fuga) negli uomini coprono un'area più ampia; i ricercatori hanno suggerito che questo significa che gli uomini probabilmente girano meglio in un fabbricato e spesso percepiscono prima il pericolo.
Potrebbe anche essere che sono diversi i livelli di attività nel cervello delle donne e degli uomini. "Il cervello di una donna non è mai a riposo, a differenza del cervello maschile; una donna è sempre in allerta", dice il neuropsicologo inglese Dr Anne Moir, l'autore di «Brain Sex: The Real Difference Between Men And Women». "Nel corso dell'evoluzione, le donne erano responsabili dei gravi pericoli corsi dai bambini, così hanno dovuto imparare a vigilare molto di più".
Quando il neuroscienziato statunitense Dr. Daniel Amen ha confrontato 26.000 scansioni cerebrali, le donne avevano una maggiore attività - dimostrata da flusso sanguigno più elevato - in 112 delle 128 aree del cervello misurate. Ma più attivo non vuol dire migliore, egli dice. "Il cervello maschile e quello femminile sono diversi. Le donne hanno il cervello più impegnato; gli uomini sono molto più tranquilli. Un modello non è migliore dell'altro, sono solo diversi".
Chi sente più il dolore?
Le donne sentono di più il dolore rispetto agli uomini e sono più sensibili al tatto. "I meccanismi del dolore nel nostro cervello sono diversi a causa degli ormoni sessuali", afferma il dottor Nick Losseff, consulente neurologo all'Ospedale Nazionale di Neurologia e Neurochirurgia di Londra. "Il feto di sesso maschile è immerso nel testosterone fin dall'inizio, fatto che può scatenare questi cambiamenti cerebrali".
Le donne elaborano il dolore in modo diverso, come evidenziato da una recente ricerca che usava scansioni cerebrali MRI. Sembra che siano colpite più emotivamente dal dolore, suggerisce il ricercatore responsabile, Qasim Aziz, professore di neurogastroenterologia alla Barts e alla «London School of Medicine and Dentistry». "Questo può influenzare il modo in cui riferiscono il dolore. Ad esempio, è noto che alcune condizioni di dolore cronico come la sindrome dell'intestino irritabile e la fibromialgia sono più comuni nelle donne. Pensiamo che una maggiore risposta emotiva al dolore possa tradursi nella segnalazione di più dolore in queste condizioni".
Questo tipo di ricerca è all'avanguardia e controverso. Osservare l'attività cerebrale è un compito difficile. Nello studio effettuato dal professor Aziz, per esempio, la risonanza magnetica funzionale (fMRI) è stato usato per identificare i cambiamenti nel flusso sanguigno. Quando è maggiore in un'area del cervello, questo implica che c'è più attività. Si ritiene in genere che sia il miglior metodo disponibile per analizzare l'attività cerebrale, ma ci sono domande sulla sua accuratezza; alcuni esperti ritengono che enfatizzare l'attività locale ignori il fatto che il cervello è una rete, e anche le altre regioni sono cruciali in ogni singola funzione del cervello.
Come dice il Dott. Moir: "I metodi di misurazione del cervello stanno migliorando. Ma sono ancora limitati. Non è possibile misurare il cervello nella quotidianità, perché bisogna essere all'interno di una macchina enorme e non muoversi per farlo funzionare".
Un cervello "eccitabile" dà alle donne l'emicrania
E' noto che l'emicrania colpisce fino al triplo le donne rispetto agli uomini. La spiegazione usuale è che questo dipende dalla fluttuazione degli ormoni. Ma ci può essere un altro fattore: nelle donne le onde cerebrali legate all'emicrania sono attivate più facilmente, afferma il dottor Andrew Charles, direttore del programma di ricerca e trattamento sull'emicrania dell'Università della California.
La sua ricerca, basata su studi sugli animali, suggerisce che gli stimoli negli uomini - comprese le luci - devono essere tre volte maggiori per produrre lo stesso effetto. E, anche se l'emicrania è più frequente durante il periodo mestruale, il dottor Charles dice che la sua ricerca indica qualcos'altro: "I nostri risultati suggeriscono che il cervello femminile ha un'eccitabilità intrinseca che predispone le donne all'emicrania, che può non essere legata al ciclo mestruale".
Demenza: sono le donne a soffrirne di più
"Le donne in genere ricordano le cose meglio e più a lungo degli uomini", afferma il dottor Amen. La sua ricerca dimostra che le donne hanno una maggiore attività nell'ippocampo, l'area che aiuta i ricordi ad esere immagazzinati a lungo termine.
Ma nel lungo periodo, le statistiche per le donne non sono buone: quasi il 7% delle donne over-75 hanno una qualche forma di demenza rispetto al 5% degli uomini. Tra i pazienti di Alzheimer, le donne hanno un declino cognitivo più rapido rispetto agli uomini. Muore di Alzheimer il 20% in più di donne rispetto agli uomini.
Gli esperti pensano che dipenda dall'azione sul cervello degli estrogeni e del testosterone, gli ormoni che determinano le diverse caratteristiche sessuali di uomini e donne. "Stiamo solo ora cominciando a renderci conto di quanto differenze importanti nella funzione del cervello tra uomini e donne riescano a spiegare le diversità comuni che vediamo nelle malattie come l'Alzheimer", dice Kathryn Abel, professore di psichiatria all'Università di Manchester. "Gli uomini hanno la metà del rischio di Alzheimer rispetto alle donne prima della menopausa. E le donne che sviluppano il morbo si deteriorano più rapidamente".
Pauline Maki, professore di psichiatria e psicologia alla University of Illinois di Chicago, che ha un interesse particolare nel legame cervello-ormoni e nella demenza, ritiene che gli estrogeni possano avere un ruolo nel rischio di Alzheimer. Lei cita l'esempio delle donne che hanno avuto una menopausa precoce (prima dei 48 anni), perché le loro ovaie sono state rimosse; queste hanno il 70 per cento in più di probabilità di sviluppare l'Alzheimer. "Gli estrogeni sembrano proteggere dalla neurodegenerazione le donne. Negli uomini, il testosterone può avere effetti neuroprotettivi. I livelli di testosterone non cadono drasticamente negli uomini, come accade agli estrogeni nelle donne". Come risultato, in post-menopausa le donne hanno un rischio maggiore di demenza rispetto agli uomini.
Ma il dottor Keith Laws, professore di neuropsicologia cognitiva dell'Università di Hertfordshire, crede che anche il fatto che le donne tendano a stare a casa e occuparsi dei figli possa avere un ruolo. Lui e il suo team hanno esaminato 15 studi che hanno coinvolto più di 2.000 uomini e donne con Alzheimer. "I nostri risultati indicano che le funzioni cerebrali sono colpite in modo più grave e vasto nelle donne rispetto agli uomini con Alzheimer. Per qualche ragione, gli uomini sono in grado di resistere più a lungo all'Alzheimer. Questo è ancora allo studio, ma una teoria è che gli uomini hanno una migliore "riserva cognitiva": nella generazione che sta sviluppando l'Alzheimer ora, molte donne erano rimaste a casa, mentre gli uomini lavoravano, cosa che potrebbe aver permesso loro di mantenere il cervello più attivo, più a lungo. Così, quando la malattia inizia reggono meglio".
Gli uomini POSSONO fare multi-task
Il luogo comune che gli uomini non possono fare due cose contemporaneamente non è, infatti, corretto: almeno non del tutto. "Le prove sul multi-tasking sono inconcludenti", dice il psicologo clinico dott. Genevieve von Lob del «City Psychology Group» di Londra. "Gli studi tendono a mostrare risultati incoerenti; alcuni trovano che le donne si dimostrano un po' più superiori, mentre altri trovano che questo vale per gli uomini, a seconda del compito".
Le donne fanno più cose contemporaneamente (=multi-tasking) molto più spesso. Uno studio pubblicato due anni fa in American Sociological Review con l'esame di 500 famiglie, ha rilevato che entrambi i genitori passavano molto tempo sul multi-tasking, ma le donne lo facevano per 48 ore alla settimana e gli uomini per 39 ore. Il multi-tasking delle donne riguarda per lo più i lavori domestici e la maternità. "Quindi, forse le donne fanno di più multi-tasking, non perché sono naturalmente più brave, ma perché hanno la necessità di destreggiarsi tra lavoro e vita familiare", afferma il dottor von Lob.
Le donne sono più inclini alla depressione
Le donne hanno il doppio delle probabilità di sperimentare la depressione grave rispetto agli uomini e ne sono inclini particolarmente durante i cambiamenti ormonali. "La evidenze nell'insieme suggeriscono che i sessi elaborano le emozioni in modo diverso", dice il dott Moir. "Ci sono alcune differenze nella zona limbica, o zona di elaborazione emozionale, del cervello che rendono più probabile che le donne abbiano una visione più negativa delle situazioni e siano più propense a preoccuparsi dei problemi. Questo sconvolge il sonno, e se non si dorme si diventa depressi".
Il dottor Abel aggiunge che queste differenze possono essere dovute agli ormoni. "Le differenze nella struttura fisica di una donna rispetto al cervello di un uomo sono in parte dovute ai geni e in parte alle differenze negli ormoni che il cervello «vede»", dice. Il cervello delle donne ha più recettori per riconoscere la presenza di estrogeni rispetto agli uomini. Esso ha anche una quantità maggiore di un enzima che converte il testosterone in estrogeni.
"Ormoni e cromosomi possono essere importanti nel modo di pensare alla malattia e alla salute per le donne e gli uomini. In età adulta, le donne hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la depressione, mentre gli uomini hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la schizofrenia".
E gli uomini sembrano sviluppare sintomi più gravi della schizofrenia. Il Professore Laws aggiunge: "Il decorso della malattia tende ad essere più favorevole nelle donne rispetto agli uomini, e le donne mostrano una risposta più rapida e maggiore ai farmaci antipsicotici, probabilmente a causa della interazione con l'ormone estrogeno femminile. Le donne hanno un minor numero di ricoveri e una maggiore possibilità di recupero".
Ecco perché gli uomini ignorano i consigli sanitari
In un affascinante studio dell'anno scorso, ricercatori dell'Università del Michigan hanno esaminato come gli uomini e le donne rispondono ai messaggi sanitari. Quando sono stati mostrati manifesti con annunci di esercizi fisici, gli uomini erano più motivati da quelli che parlavano di dimagrimento e salute, le donne erano motivate da quelli focalizzati sul benessere. "Sappiamo che gli uomini hanno un cervello più visivo e rispondono meglio alle inserzioni con messaggi visivi. Le donne rispondono ai dettagli, quindi sono più propense ad assorbire l'intero quadro", dice il dottor von Lob.
Anche l'agire sui messaggi di salute e visitare il medico potrebbe essere dovuto al fatto che le donne hanno una migliore capacità di pianificazione e sono più diligenti, suggerisce il dottor Amen. "Le donne hanno più cellule cerebrali nella corteccia pre-frontale, la regione che controlla il giudizio, la pianificazione e la coscienziosità. Questa area regola anche il controllo degli impulsi, spiegando così perché le donne tendono a pensare prima di agire".
Donne e cioccolato
Uno studio olandese nel 2005 ha rilevato che uomini e donne rispondono al cioccolato con diverse parti del loro cervello. In particolare, le donne hanno una attività ridotta nell'ipotalamo, che controlla la sensazione di fame, quindi ne devono mangiare di più per ottenere un effetto simile a quello degli uomini. I ricercatori hanno concluso che i loro risultati "indicano che gli uomini e le donne differiscono nella loro risposta alla sazietà e suggeriscono che la regolazione dell'assunzione di cibo da parte del cervello può variare tra i sessi".
Il dottor David Katz, direttore fondatore del Centro di Ricerca di Prevenzione della Yale University, è d'accordo. "Ci sono chiare differenze tra i sessi", dice. "Gli studi dimostrano che le donne desiderano di più zuccheri e grassi, mentre gli uomini sono più propensi a desiderare la carne". Di questo si possono incolpare i nostri antenati cavernicoli. "Tutte queste differenze tendono ad avere un senso in un contesto evolutivo", dice il dottor Katz.
"Gli uomini hanno bisogno di più proteine per rinforzare i muscoli che li rendono più capaci di sopravvivere, aver successo e trasmettere i loro geni. Le donne fanno il lavoro più duro della procreazione. Hanno bisogno di più depositi di grasso per avere un bambino attraverso la gestazione e per la produzione degli ormoni sessuali come gli estrogeni. Tali ormoni, a loro volta, sembrano influenzare le preferenze alimentari". Ecco perché il desiderio delle donne per il cioccolato può essere influenzata dal ciclo mestruale.
Lo stress fa arrabbiare gli uomini, e chiaccherare le donne
Situazioni stressanti sembrano attivare una parte del cervello delle dimensioni di una mandorla, chiamata amigdala, che elabora la paura, l'aggressività e l'azione. Mentre negli uomini essa innesca la risposta «lotta o fuga», la reazione delle donne è stata chiamata sistema «cura e mostrati amico».
In una analisi su cervelli, Larry Cahill, professore di neurobiologia e comportamento della University of California, ha scoperto che l'amigdala maschile sembra essere più attiva sul lato destro, ma quella di una donna è più attiva sulla sinistra. Il lato sinistro è collegato all'area che governa le emozioni e la consapevolezza di sé. "Quindi gli uomini sotto stress vogliono farsi una corsa, sfogarsi o avere spazio per sè stessi", afferma il dottor von Lob. "Le donne sotto stress tendono ad attivare il sistema di affetto del cervello e rilasciare più ormone ossitocina, che è associato ai sentimenti di amore, calma, protezione e sicurezza. Le donne in genere vogliono parlare con gli amici per rassicurazione".
E, ultimo ma non meno importante: il sesso
L'ossitocina è un ormone fondamentale rilasciato nel cervello per creare sentimenti di amore e sicurezza durante il sesso. Le donne ne producono di più di questo ormone, mentre negli uomini l'ormone rilasciato è la dopamina, l'ormone del piacere. "E questo può creare dipendenza", afferma il dottor Arun Ghosh, un medico di Liverpool.
Fare sesso regolarmente può aiutare entrambi i sessi a far crescere nuove cellule cerebrali, secondo gli scienziati della Princeton University degli Stati Uniti. E più si fa sesso, più cellule possono crescere. "Le scansioni MRI hanno mostrato che durante l'orgasmo i neuroni nel cervello sono più attivi", dice Barry Komisaruk, professore di psicologia della Rutgers University negli Stati Uniti. "Più sono attivi i neuroni, più è l'ossigeno che traggono dal sangue; viene fornito più sangue ossigenato, e quindi più sostanze nutritive".
Pubblicato da David Hurst in dailymail.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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