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Aggressioni tra ospiti sono comuni nelle case di cura. Come possiamo migliorare la loro sicurezza?

people comforting desperate woman Image by freepik

L'ufficio del medico legale (Coroner's Court) del Victoria in Australia è impegnato in una indagine sulla morte di otto ospiti di sei case di cura per anziani, in un periodo di nove mesi nel 2021. Ogni morte si è verificata dopo un'interazione tra gli ospiti, chiamata aggressione tra residenti. Se la persona cara vive in una casa di cura, è naturale essere angosciati e preoccupati per la sua sicurezza dopo aver sentito parlare di queste morti. Ecco cosa sappiamo di quando e dove è più probabile che accada, come i parenti possono salvaguardare i loro cari e cosa si sta facendo nel sistema per ridurre il rischio che si verifichi.

 

Come si presenta?

L'aggressione tra residenti consiste in una interazione aggressiva e invadente tra gli ospiti di strutture a lungo termine che probabilmente non dovrebbe succedere e che causa potenzialmente disagio fisico o psicologico in chi la subisce. Include aggressione fisica, sessuale e verbale. Tuttavia, il termine 'aggressione' è potenzialmente fuorviante. Nella maggior parte dei casi, i residenti coinvolti non intendono causare consapevolmente danni.


La prevalenza dell'aggressione tra residenti nelle case di cura per anziani è stata stimata al 20%, ma è probabilmente sotto-riferita. Ciò significa che per ogni mese, è probabile che il 20% degli ospiti subisca un episodio di aggressione da un altro residente. Questo è di solito un abuso verbale o un'invasione della privacy. La variabilità nei tassi di prevalenza riportati rende difficile sapere se il tasso è in aumento.


Le conseguenze delle aggressioni tra residenti varia in gravità dal declino funzionale, alle lesioni psicologiche o fisiche, alla morte. Nel 2017, abbiamo pubblicato uno studio nazionale sulle morti per aggressioni tra residenti nelle case di cura in Australia. Abbiamo identificato 28 decessi su 14 anni. Quasi il 90% dei residenti coinvolti - o come 'espositore' (spesso indicato come aggressore) o come bersaglio - aveva la demenza. Tre quarti di quelli con diagnosi di demenza avevano una storia di sintomi comportamentali e psicologici di demenza, che includono vagabondaggio e aggressione fisica.


Gli 'espositori' del comportamento aggressivo erano per lo più maschi (85,7%), spesso più giovani e ammessi più di recente alla struttura di assistenza per anziani rispetto al bersaglio. L'aggressione tra residenti con esito mortale aveva più probabilità di avvenire tra due ospiti di sesso maschile. La metà di tutti gli incidenti che ha portato alla morte ha visto una spinta all'altro ospite, che cadeva, riportando lesioni come frattura dell'anca e lesione alla testa.


Ciò sottolinea le vulnerabilità poste dalla fragilità fisica tra i residenti delle strutture di cura per anziani. Gli incidenti con conseguenza mortale si sono verificati principalmente nelle aree comuni, riflettendo le sfide continue di un sistema di assistenza agli anziani che si basa su persone che vivono insieme.

 

Imparare dagli incidenti precedenti

L'aggressione tra residenti era stata precedentemente portata all'attenzione nazionale dalla morte di un ospite della struttura Oakden nel sud dell'Australia. Ciò ha portato a un'indagine del medico legale e alla chiusura della struttura nel 2017. Il caso ha sollevato problemi, tra cui la necessità che i residenti che presentano comportamenti potenzialmente aggressivi abbiano revisioni cliniche regolari, documentazione accurata e dettagliata e un'adeguata escalation (*) e segnalazione di eventuali episodi di aggressione.


Dal 2021, le strutture sono state tenute a segnalare episodi di 'uso irragionevole della forza'. L'Australian Aged Care Quality and Safety Commission (commissione per la qualità e la sicurezza degli anziani australiani) monitora questi eventi attraverso il Serious Incident Response Scheme (sistema di risposta agli incidenti gravi). L'ultimo rapporto, di marzo 2023, fornisce una serie di casi di studio ed evidenzia la necessità di migliori approcci al supporto del comportamento e alla valutazione del rischio.


Tuttavia, la prevenzione richiede un approccio più ampio basato su sistemi per comprendere meglio il problema e generare e valutare gli interventi.Ciò dovrebbe includere la revisione delle tendenze alla struttura, al fornitore e a livello nazionale.

 

Approcciare situazioni individuali

Si prevede che l'aggressività tra residenti diventerà più comune mentre più persone ricevono la diagnosi di demenza. La compromissione cognitiva, sia nell'espositore del comportamento aggressivo che del bersaglio, complica tutto, poiché un ospite potrebbe diventare uno o l'altro, a seconda delle circostanze precipitanti. In un terzo dei casi che abbiamo analizzato, l'espositore di comportamenti aggressivi e il bersaglio erano stati coinvolti in un incidente precedente insieme negli ultimi 12 mesi. Ciò suggerisce che ci sono opportunità di intervento.

 

La polizia è coinvolta?

Quando si verificano lesioni gravi o morte, è compito della polizia indagare sull'incidente e riferire all'Office of Public Prosecutions (Procura della Repubblica in Italia), se del caso. L'attribuzione della responsabilità legale è problematica e raramente vengono presentate accuse penali. Ciò può essere dovuto al fatto che i residenti coinvolti non sono idonei per l'interrogatorio di polizia o non idonei a essere processati. In alternativa, l'accusa potrebbe non essere considerata di pubblico interesse.

 

Gestire i sintomi della demenza

La demenza può compromettere la capacità di una persona di ragionare, esprimere i propri bisogni e gestire le emozioni. Può anche compromettere la capacità di rispondere, in modo socialmente accettabile, al conflitto interpersonale. Le strategie di gestione del comportamento per supportare la persona con demenza includono avere un ambiente calmo con una routine familiare e una comunicazione chiara.


Negli ultimi dieci anni, sono diventati disponibili più servizi formali per aiutare a gestire i sintomi comportamentali e psicologici della demenza. Dementia Support Australia gestisce un team di risposta al comportamento grave che è disponibile 24/24, 7/7, rispondendo alle segnalazioni dei professionisti della salute entro 48 ore. Pure delle unità specializzate per la cura della demenza operano in tutta l'Australia, come raccomandato dal rapporto finale della Royal Commission into Aged Care Quality and Safety.


La gestione dei sintomi della demenza richiede competenze multidisciplinari che abbracciano i settori della cure per anziani, della disabilità e della salute mentale. Tuttavia, l'integrazione di questi servizi rimane una sfida. Il governo federale si è impegnato ad affrontare la gestione non ottimale dei residenti che vivono con la demenza.

 

Supportare la persona cara

Se sei preoccupato per la persona cara, il primo passo è esprimere queste preoccupazioni direttamente al personale della struttura, come faresti con qualsiasi altra questione. La comunicazione aperta aiuta il personale della struttura a conoscere la persona cara e fornire un supporto più personalizzato. Essere meglio informati sull'argomento può aiutarti a sostenere la persona cara. La Older Persons Advocacy Network (rete di difesa delle persone anziane) è disponibile per dare supporto gratuito, indipendente e riservato ai residenti. Possono difenderti se ritieni che le tue preoccupazioni non vengano ascoltate o che la cura della persona cara sia compromessa.

 

Cosa succede dopo l'inchiesta?

L'ufficio del medico legale esaminerà questa questione importante e angosciante e punta a ridurre il numero di decessi prevenibili. Il medico legale ascolterà le prove e potrebbe formulare raccomandazioni formali su come migliorare la sicurezza dei residenti. Le agenzie governative sono tenute a considerare e rispondere a queste raccomandazioni. È chiaro che abbiamo ancora molta strada da fare per salvaguardare i diritti delle persone anziane che vivono nelle strutture residenziali di cura.

 

 

(*) escalation (in questo contesto) = passare il processo di supporto al residente, o la sua gestione, a un livello gerarchico superiore

 

 

 


Fonte: Joseph Ibrahim (professore, ricerca assistenza medica) e Amelia Grossi (accademica informale), Università La Trobe (Melbourne, Sidney e altri campus)

Pubbliato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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