Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Comportamenti provocatori di demenza possono dipendere dalla tiroide

La tiroidite di Hashimoto, una causa comune di ipotiroidismo, può causare aumento di ansia in una persona con demenza. Questo a sua volta può causare comportamenti offensivi, indisciplinati, o di sfida.

Ricevo email ogni settimana da parte dei caregivers di Alzheimer che raccontano problemi di comportamento provocatori dei loro cari che vivono con l'Alzheimer.

Rispondo sempre con due raccomandazioni molto specifiche.

La prima è di chiedere una coltura delle urine; non un test con la strisca, ma una approfondita analisi delle urine. Questo test evidenzierà un certo numero di infezioni. Non riesco a dirvi quanti caregiver di Alzheimer danno per scontato di poter contare sul loro medico per individuare UTI [infezione del tratto urinario] e altre infezioni, e quanti assumono che, se il paziente di Alzheimer non si lamenta per una sensazione di bruciore durante la pipì, non c'è nulla di male. Le infezioni sono comuni nei pazienti di Alzheimer e spesso non sono riconosciute dai medici. Non riconosciute fino a quando il paziente finisce al pronto soccorso dell'ospedale. Abbiamo una lunga lista di lettori che sono andati al pronto soccorso e hanno poi scoperto che una UTI è la causa della malattia.

La seconda, sono anche abituato di suggerire al caregiver di richiere le analisi della tiroide nell'ambito di qualsiasi esame del sangue. Direi che quando chiedo al caregiver se ha mai fatto esaminare la tiroide, di solito rispondono di no, o che non lo sa. Questo è comune. L'ipotiroidismo può essere una causa di depressione, di comportamento apatico, e anche dell'ansia che porta ai comportamenti di sfida. Ripeto, non si può contare solo sul test fatto dal medico di famiglia, che in realtà viene fatto raramente. È necessario richiedere un panel di esami della tiroide. Se il medico chiede perché, mostrare questo articolo o una qualsiasi dei molti su questo sito che discute della tiroide.

La tiroidite di Hashimoto, una causa comune di ipotiroidismo, può aumentare il senso di ansia in una persona con demenza. Questo a sua volta può causare comportamenti aggressivi, indisciplinati, o di sfida. Ecco il mio punto principale. I medici tentano spesso di trattare comportamenti provocanti con antidepressivi e antipsicotici, ma non sempre controllano la tiroide. I medici che non sono ben ferrati nella cura della demenza non sempre uniscono i puntini. L'ansia può provocare comportamenti problematici e la causa può essere la tiroide.

Ecco un articolo che ho letto recentemente che mette in evidenza questi problemi alla tiroide: Per alcuni, i problemi psichiatrici possono partire nella tiroide [originale in inglese].

Un farmaco generico economico, la levotiroxina, è una sintesi ormonale sostitutiva della tiroide e può risolvere il problema con la tiroide e il problema comportamentale.

Non riesco proprio a capire perché ogni caregiver di Alzheimer non chiede una coltura delle urine e gli esami della tiroide. Questi test sono poco costosi e di solito sono coperti da tutte le assicurazioni sanitarie [in USA]. Spero che quelli di voi che partecipano ai gruppi di sostegno discuteranno questi temi e incoraggino i caregivers a chiedere frequentemente, come pratica normale, colture delle urine ed esami della tiroide.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Scritto da Bob DeMarco, Pubblicato in Alzheimer's Reading Room il 8 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.