Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ti aspetti cattive notizie? La meditazione può mitigare la preoccupazione

Musica popolare e cliché non sono l'unica prova che l'attesa è la parte più difficile. Anche la ricerca lo conferma: aspettare le notizie potenzialmente cattive può essere, nel migliore dei casi, altrettanto difficile che riceverle.


Le persone provano molte cose per mitigare la sofferenza che deriva dall'attesa del punteggio dell'esame, dei risultati dei test dell'ospedale o dell'esito di un colloquio di lavoro. Cercano di distrarsi. Cercano di rimanere positivi. Si preparano al peggio.


La ricerca precedente eseguita alla University of California di Riverside dell'esperta di 'preoccuparsi e aspettare' Kate Sweeny aveva esaminato l'efficacia di quelle tecniche. Con il risultato di accertare che niente di tutto ciò funziona: quelle tattiche non solo non riescono a ridurre l'angoscia, ma possono persino ritorcersi contro e peggiorare la situazione.


Ma ora, la ricerca della Sweeny trova qualcosa che può aiutare: integrare quelle strategie inefficaci con la meditazione di 'consapevolezza', cioè concentrandosi sul presente attraverso la meditazione.


Nella rivista Personality and Social Psychology Bulletin, la ricerca finanziata dalla National Science Foundation afferma che la consapevolezza è una sorta di antidoto alla 'sventura' dell'attesa. Quella maledizione è un focus sul passato o sul futuro, rappresentato da domande come "Perché l'ho detto?" e "E se le cose non vanno come devono andare?".


"Noi cerchiamo di prevedere il nostro destino e riguadagnare un senso di certezza e controllo sulla nostra vita"
, ha detto la Sweeny, che è professoressa associata di psicologia all'UCR. "Sappiamo da molte ricerche che la ruminazione (pensieri ripetitivi sul passato) e la preoccupazione (pensieri ripetitivi sul futuro) sono piuttosto sgradevoli e persino dannosi per la nostra salute e benessere, quindi è importante cercare soluzioni a questa forma dolorosa di viaggio mentale nel tempo".


Meglio concentrarsi sul presente, ha detto la Sweeny, e accettare i pensieri e i sentimenti mentre si presentano piuttosto che impegnarsi in tattiche per evitarli. Significa che elaborerai le tue emozioni in modo diverso e - argomenta la Sweeny - in modo più efficace.


Lo studio è stato condotto usando 150 studenti di giurisprudenza californiani che avevano sostenuto l'esame di abilitazione alla professione legale ed erano in attesa dei risultati, che richiedono quattro mesi per essere pubblicati online. Gli studenti hanno completato una serie di questionari in quel periodo di attesa di quattro mesi.


Ci sono pochi scenari 'di attesa' più stressanti dell'esame di abilitazione, che è potenzialmente in grado di uccidere la carriera. L'entità della sofferenza è rappresentata in diversi esempi di dichiarazioni raccolti dalla Sweeny e dalla sua squadra. Tra loro:

  • "Ho avuto un incubo in cui non riuscivo a determinare se avevo superato o fallito l'esame di abilitazione e ho trascorso l'intero sogno cercando di scoprire i miei risultati. Ho questi tipi di incubi da abilitazione una volta ogni due settimane".
  • "Mi sono ammalato, come se avessi la febbre, e penso che sia perché i miei livelli di ansia sono cresciuti lentamente fino ad oggi!! Stavo pensando e ripensando costantemente ai risultati".


Durante il periodo di attesa di quattro mesi, agli studenti è stato chiesto di partecipare a una sessione di meditazione audio-guidata di 15 minuti, almeno una volta alla settimana.


La Sweeny ha trovato che la meditazione di consapevolezza serviva a rimandare il fenomeno del 'prepararsi al peggio'. La ricerca precedente della Sweeny e di altri mostra che il prepararsi al peggio può essere una tecnica efficace per gestire le aspettative, ma i suoi benefici si erodono quando arriva troppo presto nel processo di attesa.


"L'ottimismo fa sentire bene; ma fa semplicemente un pessimo lavoro a prepararci per il colpo delle cattive notizie"
, ha detto la Sweeny. "Ecco dove arriva il prepararsi al peggio. In un mondo perfetto, saremmo ottimisti ​​più a lungo possibile, per godere di tutti i buoni sentimenti del presumere il meglio, e poi ci prepareremmo al peggio al momento della verità per accertarci di essere pronti per le cattive notizie".


I benefici della meditazione di consapevolezza sono accertati da tanto tempo, ma la Sweeny ha detto che questa è la prima ricerca a dimostrare la sua efficacia nell'attesa. "Sappiamo che la meditazione è un ottimo modo per ridurre lo stress quotidiano, ma il nostro studio è il primo a vedere che rende anche più facile aspettare notizie personali significative. Questo studio è anche uno dei primi a identificare una qualsiasi strategia che aiuti le persone ad aspettare meglio, e mostra anche che perfino una meditazione breve e non frequente può essere utile", ha detto la Sweeny.


Meglio ancora, ha detto la Sweeny, la tattica della consapevolezza non richiede addestramento e denaro, ma solo tempo e sforzi minimi. "La meditazione non è per tutti, ma il nostro studio dimostra che non devi essere un guru meditatore o andare in un ritiro di meditazione silenzioso per trarre benefici dalla consapevolezza", ha detto. "Anche 15 minuti una volta alla settimana, che era la quantità media di meditazione praticata dai nostri partecipanti, è stato sufficiente per alleviare lo stress dell'attesa".

 

 

 


Fonte: J.D. Warren in University of California - Riverside (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kate Sweeny, Jennifer L. Howell. Bracing Later and Coping Better: Benefits of Mindfulness During a Stressful Waiting Period. Personality and Social Psychology Bulletin, 2017; 43 (10): 1399 DOI: 10.1177/0146167217713490

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)