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Etica della legalizzazione della morte assistita per la demenza

Poiché l'Alzheimer e le altre forme di demenza continuano a diventare sempre più prevalenti, negli Stati Uniti potrebbe non mancare molto alla spinta per legalizzare la 'morte assistita dal medico' (PAD) nel caso di demenza.


I legislatori americani devono considerare attentamente le conseguenze morali e sociali di una tale azione, dice un'esperta di etica medica della Washington University di St. Louis.

"Nei primi anni Novanta, la prima persona a assicurarsi i servizi di termine della vita di Jack Kevorkian è stata Janet Adkins, una donna diagnosticata con Alzheimer", ha dichiarato Rebecca Dresser, professoressa emerita di diritto. "Le indagini sulla popolazione degli Stati Uniti suggeriscono che la demenza comincia a competere con il cancro come malattia più temuta".


La Dresser ha affrontato la questione della morte assistita dal medico per la demenza in un articolo pubblicato su Hastings Center Report di luglio / agosto.


"I fautori della legalizzazione della PAD per la demenza offrono diversi motivi a sostegno della loro posizione", ha scritto la Dresser. "Essi sostengono che il rispetto dell'autonomia e dell'autodeterminazione dell'individuo richiede alle autorità di dare alle persone la libertà di scegliere una morte prima delle sofferenze e degli oltraggi della vita con la demenza. Per loro, la perdita delle abilità intellettuali, nonché la perdita dei rapporti e delle attività che accompagnano la demenza possono essere un destino peggiore della morte. Molti anche vogliono proteggere i loro cari dai problemi psicologici e finanziari dell'assistenza alla demenza".


Ma la PAD nel contesto della demenza solleva problemi specifici che finora non hanno ricevuto un'attenzione sufficiente, ha aggiunto.


"Agli individui leggermente colpiti che cercano la PAD si presenta un insieme di problematiche", ha scritto la Dresser. "Gli individui che scelgono la PAD stanno prendendo una delle decisioni mediche più significative che una persona può prendere. Tutte le decisioni mediche devono essere competenti e informate, ma questo è particolarmente vero per la scelta della PAD".


Il dibattito americano sulla legalizzazione dovrebbe dedicare particolare attenzione a due questioni, ha dichiarato:

  1. La necessità di una rigorosa valutazione delle capacità, oltre che di una informazione significativa, per i pazienti affetti da demenza che chiedono la PAD.
  2. La giustificazione per consentire le direttive sull'eutanasia anticipata, come il testamento biologico e il potere medico di rappresentanza.


"La discussione pubblica dovrebbe affrontare la minaccia che queste direttive presentano al benessere dei pazienti vulnerabili. Deve essere riconosciuto anche l'impatto potenziale della direttiva sui medici e sulle famiglie"
, ha scritto.

 

 

 


Fonte: Neil Schoenherr in Washington University in St Louis (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dresser, R. (2017), On Legalizing Physician-Assisted Death for Dementia. Hastings Center Report, 47: 5–6. doi:10.1002/hast.731

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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