Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invecchiare può essere rischioso: le vulnerabilità finanziarie della vecchiaia

Gestire il denaro può essere difficile a qualsiasi età.


I cambiamenti delle condizioni fisiche e le circostanze della vita possono portare gli anziani a peggiorare i loro comportamenti finanziari, mettendo in pericolo il loro benessere.


Ora questi cambiamenti hanno un nome: «vulnerabilità finanziaria associata all'età» (AAFV - Age-Associated Financial Vulnerability): il termine è stato coniato da due esperti in abusi sugli anziani che spiegano il concetto in un articolo d'opinione pubblicato il 13 ottobre scorso su Annals of Internal Medicine.


Essi propugnano anche delle ricerche per identificare e aiutare gli anziani a rischio di AAFV.


Essi definiscono la condizione come "un modello di comportamento finanziario che pone un anziano a rischio sostanziale di perdita considerevole di risorse, tale da comportare cambiamenti drastici nella qualità della vita". Per essere considerato AAFV, questo comportamento deve anche essere un cambiamento marcato dal tipo di decisioni finanziarie che la persona prendeva quand'era più giovane.


"Per esempio, se un anziano regala al suo vicino di casa 10.000 dollari, questo può essere un segno di AAFV. Se, al contrario, l'anziano per tutta la sua vita adulta ha dato grosse somme di denaro a chi ne aveva bisogno, allora il regalo di 10.000 dollari in vecchiaia non può rappresentare un cambiamento nel comportamento, e quindi non può essere AAFV", dice Duke Han PhD, co-autore dello studio e professore associato di scienze comportamentali al Medical Center della Rush University.

 

Non è lo stesso vecchio problema

Gli autori notano che l'AAFV è una condizione diversa dal deficit cognitivo legato all'età, compresa la demenza, che è già nota per mettere gli anziani a rischio di auto-provocarsi un danno finanziario. Essi scrivono anche che, dal momento che studi recenti hanno indicato che gli "anziani cognitivamente intatti" possono diventare finanziariamente vulnerabili, "non è necessario un deficit cognitivo per avere l'AAFV".


Il problema può invece risiedere nei tanti cambiamenti ordinari apportati dall'invecchiamento. "I cambiamenti funzionali come la mobilità ridotta, la perdita di vista e udito, e il costo di una molteplicità di farmaci, possono influenzare direttamente la vulnerabilità degli anziani", spiega Han.


Altri fattori potenziali che contribuiscono [al problema] possono includere i cambiamenti cognitivi, come ad esempio una minore capacità di discernere l'affidabilità di una persona, e i problemi psicosociali, tra i quali la solitudine o la depressione.


Inoltre, il settore finanziario ha individuato negli anziani un mercato non ancora sfruttato, che può portarli ad essere travolti dalla "serie vertiginosa di prodotti e servizi finanziari", secondo Han e il co-autore Mark Lachs MD/MPH, professore di medicina e direttore di geriatria e gerontologia al Weill Medical College di New York.


"Nei miei colloqui con il dottor Lachs sulle nostre esperienze con gli effetti strazianti della vulnerabilità finanziaria tra i nostri pazienti più anziani, abbiamo deciso che parlare del problema potrebbe essere un primo passo utile per affrontare la questione", spiega Han.

 

Proteggere i vulnerabili dai delinquenti

Han e Lachs credono che sia importante capire l'AAFV come condizione per proteggere gli anziani che ne esibiscono i segni, che devono essere distinti dal comportamento causato da deficit cognitivo o da problemi di giudizio finanziario già presenti in età precedente.


In particolare, l'AAFV può mettere una persona a rischio di sfruttamento finanziario: Han fa notare che l'abuso finanziario è una delle forme più comuni di abusi sugli anziani: "Questo è un problema sempre maggiore dal momento che abbiamo un grande invecchiamento della popolazione, senza dei modi per determinare chi è a rischio e perché", avverte Han. "Abbiamo bisogno di più screening, e di altri programmi e strategie di intervento per affrontare questo problema. Abbiamo anche bisogno di determinare quale è il ruolo e la responsabilità dei medici nel proteggere i loro pazienti".

 

 

 


Fonte: Nancy DiFiore e Kevin McKeough in Rush University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mark S. Lachs, S. Duke Han. Age-Associated Financial Vulnerability: An Emerging Public Health Issue. Annals of Internal Medicine, 2015; DOI: 10.7326/M15-0882

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.