Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Approvato in Cina farmaco a base di alghe per l'Alzheimer: il primo da 17 anni

Le autorità cinesi hanno approvato un farmaco per il trattamento del morbo di Alzheimer (MA), il primo nuovo farmaco degli ultimi 17 anni con il potenziale di trattare il disturbo cognitivo.


Il farmaco a base di alghe, chiamato Oligomannate, può essere usato per il trattamento di MA da lieve a moderato, secondo una dichiarazione dell'agenzia di sicurezza dei farmaci della Cina. Però l'approvazione è condizionale, il che significa che anche se può essere venduto durante ulteriori studi clinici, sarà strettamente monitorato e potrebbe essere ritirato se dovessero sorgere problemi di sicurezza.


In settembre, il team che sta dietro il nuovo farmaco, guidato dalla dott.ssa Geng Meiyu del Shanghai Institute of Materia Medica sotto l'Accademia Cinese delle Scienze, ha detto che sono stati ispirati a esaminare le alghe notando l'incidenza relativamente bassa di MA tra le persone che le consumano regolarmente.


In uno studio pubblicato sulla rivista Cell Research, il gruppo della Geng ha scritto che uno zucchero contenuto all'interno delle alghe sopprime alcuni batteri presenti nell'intestino che possono causare la degenerazione neuronale e l'infiammazione del cervello, che portano al MA.


Questo meccanismo è stato confermato da una sperimentazione clinica effettuata dalla Green Valley, una società farmaceutica con sede a Shanghai, che porterà il nuovo farmaco sul mercato. Condotto su 818 pazienti, l'esperimento ha scoperto che l'Oligomannate - che è derivato da alghe brune - può migliorare statisticamente la funzione cognitiva nelle persone con MA in appena quattro settimane, secondo una dichiarazione della Green Valley.


"Questi risultati avanzano la nostra comprensione dei meccanismi che hanno un ruolo nel MA e implicano che il microbioma intestinale è un bersaglio valido per lo sviluppo di terapie", ha detto il neurologo Philip Scheltens, consulente di Green Valley e direttore del Centro Alzheimer di Amsterdam.


Vincent Mok, che dirige la divisione di neurologia dell'Università Cinese di Hong Kong, ha detto che il nuovo farmaco ha mostrato "risultati incoraggianti", rispetto agli inibitori dell'acetilcolinesterasi, il trattamento esistente per il MA da lieve a grave. "È altrettanto efficace, ma ha meno effetti collaterali", ha detto alla CNN. "Potrà anche aprire nuove strade per la ricerca del MA, concentrate sul microbioma intestinale".


Poiché si sa molto poco sui meccanismi del nuovo farmaco, Mok ha detto va sondato anche per vedere se può avere un effetto protettivo e magari rallentare la progressione della malattia dei pazienti che devono ancora sviluppare forti sintomi di demenza.


La società ha detto che l'Oligomannate sarà disponibile in Cina "molto presto", ed è attualmente alla ricerca dell'approvazione per commercializzarlo all'estero, con l'intenzione di lanciare studi clinici di terza fase negli Stati Uniti e in Europa nei primi mesi del 2020.

 

 

 


Fonte: Julie Zaugg & Jared Peng su CNN (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xinyi Wang, Guangqiang Sun, Teng Feng, Jing Zhang, Xun Huang, Tao Wang, Zuoquan Xie, Xingkun Chu, Jun Yang, Huan Wang, Shuaishuai Chang, Yanxue Gong, Lingfei Ruan, Guanqun Zhang, Siyuan Yan, Wen Lian, Chen Du, Dabing Yang, Qingli Zhang, Meiyu Geng. Sodium oligomannate therapeutically remodels gut microbiota and suppresses gut bacterial amino acids-shaped neuroinflammation to inhibit Alzheimer’s disease progression. Cell Research, 6 Sept 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.