Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Finanziato lo sviluppo del primo dispositivo neurale che ripristina la memoria

La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) del Dipartimento della Difesa USA ha assegnato al Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) un finanziamento di 2,5 milioni di dollari per sviluppare un dispositivo neurale impiantabile con la capacità di registrare e stimolare i neuroni all'interno del cervello e contribuire a ripristinare la memoria, secondo quanto hanno annunciato questa settimana funzionari DARPA.


La ricerca si basa sulla comprensione che la memoria è un processo in cui i neuroni in alcune aree del cervello codificano, memorizzano e recuperano le informazioni.


Alcuni tipi di malattie e lesioni, tra cui la Lesione Cerebrale Traumatica (TBI - Traumatic Brain Injury), l'Alzheimer e l'epilessia, interrompono questo processo e causano la perdita della memoria. La TBI, in particolare, interessa circa 270.000 membri del servizio militare dal 2000.


L'obiettivo del lavoro del LLNL, guidato dal gruppo di Neural Technology e realizzato in collaborazione con l'Università della California di Los Angeles (UCLA) e la Medtronic, è sviluppare un dispositivo che utilizza la registrazione in tempo reale e la stimolazione neurale reattiva dei tessuti per colmare le lacune nel cervello danneggiato e ripristinare la capacità degli individui di formare nuovi ricordi e di accedere a quelli formati in precedenza.


La ricerca è finanziata dal programma «Restoring Active Memory» della DARPA. In particolare, il gruppo di Neural Technology cercherà di sviluppare un sistema di neuromodulazione - un sistema elettronico sofisticato per modulare i neuroni - che esaminerà delle aree del cervello associate con la memoria, per capire come si formano i nuovi ricordi. Il dispositivo sarà sviluppato presso il Centro di Bioingegneria del LLNL.


"Attualmente, non esiste alcun trattamento efficace per la perdita di memoria derivante da condizioni come il trauma cranico", ha detto Satinderpall Pannu, il leader del progetto del LLNL e direttore del Centro di Bioingegneria del LLNL, una struttura unica dedicata alla fabbricazione di interfacce neurali biocompatibili. "Questa è una grande opportunità che ci dà la DARPA per sfruttare le funzionalità avanzate del Lawrence Livermore di sviluppare dispositivi medici all'avanguardia che cambieranno il paesaggio della sanità".


Il LLNL svilupperà una dispositivo neurale wireless miniaturizzato e cronicamente impiantabile che incorporerà potenziali registrazioni sia del singolo neurone che del campo locale, in un sistema a retroazione da impiantare nel cervello dei pazienti con trauma cranico. Il dispositivo, impiantato nella corteccia entorinale e nell'ippocampo, consentirà la stimolazione e la registrazione di 64 canali situati su una coppia di matrici di elettrodi ad alta densità. La corteccia entorinale e l'ippocampo sono regioni del cervello associate con la memoria.


Le matrici si connetteranno a un pacchetto di elettronica impiantabile, in grado di fornire dati senza fili e alimentare la telemetria. Un sistema elettronico esterno portato intorno all'orecchio memorizza le informazioni digitali associate con l'immagazzinamento e il recupero dei ricordi e fornisce telemetria al pacchetto impiantabile con un sistema RF-coil personalizzato.


Progettati per durare per tutto il tempo del trattamento, gli elettrodi del dispositivo saranno integrati con l'elettronica usando l'integrazione avanzata e le tecnologie di impacchettamento 3D del LLNL. I microelettrodi che sono il cuore di questo dispositivo sono integrati in un polimero flessibile biocompatibile.

[...]

 

 

 

 

 


Fonte: Kenneth K. Ma in  Lawrence Livermore National Laboratory  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)