Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rendere i nostri quartieri amichevoli con la demenza

Un team europeo di esperti guidato dalla University of Manchester sta per esplorare, indagare e valutare il ruolo del vicinato nella vita quotidiana delle persone affette da demenza e delle loro famiglie, in un nuovo progetto di ricerca annunciato durante il summit del G8 per la demenza del 11 Dicembre scorso.


Lo studio ‘Neighbourhoods and Dementia’ ("Quartieri e demenza") è stato uno dei sei progetti di ricerca annunciati dall'Economic and Social Research Council (ESRC) insieme con il National Institute for Health Research (NIHR), nell'ambito di un finanziamento di 20 milioni di steline che dovrà migliorare significativamente la comprensione della demenza.


Il professor John Keady, ricercatore dell'Università di Manchester, ha dichiarato: "Nel nostro studio di cinque anni vogliamo celebrare i conseguimenti, la crescita e il contributo che le persone con demenza e i loro caregiver apportano alla società".


Attualmente 44 milioni di persone nel mondo convivono con la demenza, ed entro il 2050 questo numero è destinato a triplicare fino a 135 milioni. Sulla scia dell'annuncioo dello scorso anno del primo ministro David Cameron dei piani per affrontare la 'crisi nazionale' rappresentata dalla demenza, il vertice sulla Dementia del G8 voleva concordare le azioni per stimolare maggiori investimenti e innovazione nella ricerca sulla demenza.


Il progetto guidato da Manchester sarà il primo programma di ricerca su larga scala a lavorare a fianco di persone con demenza e le loro famiglie in diversi ruoli, da consiglieri a co-ricercatori. Il team di ricerca svilupperà i profili di vicinato con i database longitudinali esistenti per fornire stime più accurate sulle variazioni geografiche nell'invecchiamento cognitivo e sull'uso dei servizi, per formare politiche, incarichi e pratiche.


Il team di ricerca coinvolge sette università (Manchester, Stirling, Liverpool, UCL, Salford, Lancaster, e Linköping in Svezia) e quattro gruppi di utenti: EDUCATE (Stockport) e Open Doors (Salford, Greater Manchester, Inghilterra); The ACE Club (Rhyl, Galles del Nord) e lo Scottish Dementia Working Group (Glasgow, Scozia).


Il professor Keady, un infermiere di salute mentale con una lunga pratica e interesse accademico per la demenza, ha dichiarato: "Una delle parti più interessanti di questo programma di 5 anni è che lavoreremo a fianco di persone affette da demenza e alle loro famiglie aiutandoli ad impegnarsi in tutti gli aspetti della ricerca, dalla progettazione all'esecuzione. Ciò porterà allo sviluppo di nuovi strumenti di ricerca per l'utilizzo di persone affette da demenza e le loro famiglie e contribuire a creare modi innovativi di lavorare".


Mike Howorth, che ha la demenza, è una delle persone che lavoreranno come ricercatore ed è già impiegato al Greater Manchester West Mental Health NHS Foundation Trust, dove lavora con i pazienti recentemente diagnosticati come facilitatore Open Doors al Woodlands Hospital di Salford. Negli ultimi tre anni l'Open Doors ha contribuito a dare alle persone affette da demenza una voce e una piattaforma per condividere esperienze e proporre opinioni. Mr Howorth ha detto: "Penso che l'idea del programma di ricerca sia fantastico! Ho una conoscenza di prima mano di cosa vuol dire vivere con la demenza e aiutare coloro che ce l'hanno, quindi so che coinvolgere persone con demenza e i loro caregiveri darà un valore inestimabile a questo progetto".


Una parte interessante di questo lavoro è che, per la prima volta, i ricercatori svilupperanno uno strumento terapeutico per le persone che vivono con demenza e sono sordi e si basano sul linguaggio dei segni per comunicare. Sylvia Simmonds ha detto: "Come famiglia di una persona sorda con demenza, siamo rimasti sbigottiti dallo scoprire che non c'era niente per noi dopo la diagnosi di mio padre. Questo lavoro è davvero interessante e aprirà le porte al mantenimento della comunicazione per famiglie come la nostra".


Altri progetti finanziati nell'ambito della Dementia Initiative riguarderanno: promuovere l'indipendenza nella demenza, gestire l'agitazione e migliorare la qualità della vita, vivere bene con la demenza, sviluppare uno strumento a disposizione del pubblico per contribuire a soddisfare le future esigenze dei pazienti affetti da demenza e ausili visivi e l'impatto che hanno sulla qualità della vita dei pazienti con demenza e i loro caregiver.


Paul Boyle, amministratore delegato di ESRC, ha detto: "La demenza è una sfida importante per la nostra società, ed è indispensabile capire i bisogni delle persone con demenza, le loro famiglie e le comunità in cui vivono. Questi sei progetti finanziati dovranno fornire le prove tanto necessarie dei cambiamenti nella futura politica sanitaria e sociale, così come una guida pratica per le organizzazioni no-profit e del terzo settore che lavorano con i malati di demenza".

 

 

 

 

 


FonteManchester University.

Pubblicato in manchester.ac.uk (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)