Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Con 2 copie dell'ApoE-4 non si dovrebbero ricevere anticorpi monoclonali

Finora (ndt: l'articolo è dell'11 settembre 2024), la FDA ha approvato per gli Stati Uniti tre anticorpi monoclonali anti-amiloide per il trattamento della demenza o della lieve compromissione cognitiva (MCI) causata dal morbo di Alzheimer (MA): aducanumab, lecanemab e più di recente donanemab. L'aducanumab è stato ritirato dal mercato probabilmente perché è meno efficace degli altri due. Sia lecanemab che donanemab sono molto efficaci nel rimuovere le placche di amiloide dal cervello, ed entrambi hanno un modesto beneficio di rallentamento del declino cognitivo, specialmente se usati nelle prime fasi.


Gli effetti collaterali di solito sono lievi, ma non sempre. Quelli più problematici sono causati da piccole aree di gonfiore e/o sanguinamento nel cervello chiamate 'anomalie di scansione correlate all'amiloide' (ARIA, amyloid-related imaging abnormalities). Le ARIA sono probabilmente causate dalla rottura della barriera emato-encefalica e dal danno ai piccoli vasi sanguigni nel cervello indotti dalla rapida eliminazione dell'amiloide.


Il più delle volte, le ARIA sono associate a sintomi lievi o a nessun sintomo e di solito si risolvono dopo aver fermato il farmaco anti-amiloide. Tuttavia, nell'1,5% dei casi, le ARIA sono gravi, a volte con conseguente ricovero in ospedale o addirittura morte. Sono stati segnalati 7 casi di morte associati ad ARIA gravi.


Il caso più recente è stato riferito questa settimana da J.N.Briard e colleghi su Neurology. Tutti i pazienti avevano due copie dell'allele APOE-4 che, specialmente quando è presente in due copie, sembra essere associato a una forma di angiopatia amiloide cerebrale in cui la proteina amiloide è presente nella muscolatura liscia dei capillari, rendendo i vasi sanguigni suscettibili a perdite o rottura quando l'amiloide viene rimosso dal trattamento.


È stato raccomandato che i pazienti di MA che, come me, hanno due copie dell'allele APOE-4 abbiano un monitoraggio extra per rilevare le ARIA prima che si verifichino i sintomi. Non credo che sia adeguato. Ho avuto un'ARIA grave con due giorni di terapia intensiva e sei mesi di recupero (vedi figura qui sotto). I miei sintomi sono iniziati dopo solo tre dosi di aducanumab, ben prima che fosse programmata una risonanza magnetica di controllo. A mio avviso, il rapporto rischio-beneficio non supporta l'uso di anticorpi anti-amiloide nel trattamento dei pazienti di MA che hanno due copie dell'allele APOE-4.

 

Dan Gibbs sailing boat by John HarlandA=sequenze di recupero inversione attenuate dal fluido T2 (sopra) dimostrano ARIA-E dopo il trattamento con aducanumab, in confronto con la PET (sotto); la freccia rossa evidenzia l'edema nell'area di alto segnale amiloide nel polo frontale sinistro.

B=sequenza di suscettibilità della scansione ponderata che dimostra ARIA-H (sopra), rispetto alla PET (sotto); le punte di freccia bianche indicano microemorragie nei lobi frontali e temporali sinistro.

C= sequenza T1 post-contrasto (sopra), rispetto alla PET (sotto); la punta di freccia rossa indica un potenziamento nodulare nel lobo frontale sinistro.

D= EEG con taglienti temporali sinistro e onde lente in atto (riquadro blu), massima elettronegatività a T3 con campo a T1, F7, T5 e O1.

E= Flair T2 sequenziale a livello di edema massimo, con successiva risoluzione dopo trattamento con steroidi endovenosi, con valutazione cognitiva che mostra la risoluzione parallela con ARIA-E. (Fonte: VandeVrede et al./Alz&Dem 2020)

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)