Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Infezioni secondarie infiammano il cervello e riducono la cognizione nell'Alzheimer

Una nuova ricerca sul morbo di Alzheimer (MA) suggerisce che infezioni secondarie ,e nuovi eventi infiammatori, amplificano la risposta immunitaria del cervello e influenzano la memoria di topi ed esseri umani, anche quando questi eventi secondari si verificano al di fuori del cervello.


Gli scienziati ritengono che delle cellule cerebrali chiave (astrociti e microglia) siano già in uno stato attivo per l'infiammazione causata dal MA, e questa nuova ricerca mostra che le infezioni secondarie possono quindi scatenare una risposta addizionale in quelle cellule, che ha effetti a catena sui ritmi cerebrali e sulla cognizione.


Nello studio, appena pubblicato su Alzheimer's & Dementia, dei topi progettati per avere caratteristiche del MA sono stati esposti a eventi infiammatori acuti per osservare gli effetti a valle sull'infiammazione cerebrale, sulla funzione della rete neuronale e sulla memoria.


Questi topi hanno mostrato nuovi cambiamenti nella produzione di astrociti e microglia, nuovi deterioramenti cognitivi e 'ritmi cerebrali' disturbati che non erano presenti nei coetanei sani. Questi nuovi cambiamenti cognitivi sono simili ai disturbi psichiatrici acuti e angoscianti come il delirium, che insorgono di frequente nei pazienti anziani.


Sebbene sia difficile replicare questi risultati nei pazienti, lo studio ha mostrato anche che i pazienti di MA morti con infezione sistemica acuta avevano livelli cerebrali più elevati di IL-1β, una molecola pro-infiammatoria importante nel causare la risposta immunitaria più elevata e l'insorgenza di nuovi guasti visti nei topi con MA.


Colm Cunningham, professore associato del Trinity College di Dublino, e del Trinity Biomedical Sciences Institute, che ha guidato la ricerca, ha detto:

"Il MA è la forma più comune di demenza, che colpisce oltre il 5% di chi ha più di 60 anni e questa condizione debilitante e angosciante causa difficoltà a un numero enorme di persone in tutto il mondo. Più sappiamo della malattia e della sua progressione, migliori possibilità abbiamo di trattare coloro che vivono con essa.

"Riteniamo che il nostro lavoro aumenti questa base di conoscenza in alcuni modi. Principalmente, mostriamo che il cervello interessato dal MA ha una maggiore vulnerabilità agli eventi infiammatori acuti, anche se si verificano al di fuori del cervello.

"Posizionando questo nel contesto della progressione lenta del MA, proponiamo che queste risposte ipersensibili, appena rilevate in diverse popolazioni cellulari, possono contribuire agli esiti negativi che seguono la malattia acuta nei pazienti anziani, inclusi gli episodi di delirium e la traiettoria cognitiva accelerata che è stata osservata nei pazienti che sperimentano delirium prima o durante la demenza".

 

 

 


Fonte: Trinity College Dublin (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ana Belen Lopez-Rodriguez, Edel Hennessy, Carol Murray, Arshed Nazmi, Hugh Delaney, Dáire Healy, Steven Fagan, Michael Rooney, Erika Stewart, Anouchka Lewis, Niamh de Barra, Philip Scarry, Louise Riggs-Miller, Delphine Boche, Mark Cunningham, Colm Cunningham. Acute systemic inflammation exacerbates neuroinflammation in Alzheimer's disease: IL-1β drives amplified responses in primed astrocytes and neuronal network dysfunction. Alzheimer's and Dementia, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)