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Gestire peso, pressione e colesterolo dei bambini protegge il cervello in mezza età

Gestire il peso, la pressione sanguigna e il colesterolo nei bambini può aiutare a proteggere la funzione cerebrale in età avanzata, secondo una nuova ricerca pubblicata su Circulation. Questo è il primo studio a evidenziare che i fattori di rischio cardiovascolari accumulati dall'infanzia e in gioventù possono determinare prestazioni cognitive scadenti in mezza età.


Le ricerche precedenti avevano indicato che quasi 1 persona su 5 over-60 ha una perdita almeno lieve di funzione cerebrale. I deficit cognitivi sono noti per essere collegati ai fattori di rischio cardiovascolari (come ipertensione, obesità, diabete di tipo 2, fumo, inattività fisica e cattiva dieta), oltre a depressione e basso livello di istruzione.


Molte malattie che causano deficit neurologici, come il morbo di Alzheimer (MA), hanno una lunga fase preclinica prima che inizino ad apparire i sintomi, quindi trovare legami tra obesità infantile e altri fattori di rischio cardiovascolare è importante per la salute cognitiva. I ricercatori notano che attualmente non ci sono cure per le cause principali di demenza, quindi è importante capire quanto i fattori di rischio cardiovascolare all'inizio della vita possono influire sul cervello.


"Possiamo usare questi risultati per spostare l'attenzione per la salute del cervello dalla vecchiaia e la mezza età alle persone dei gruppi di età più giovane", ha detto il primo autore dello studio Juuso O. Hakala MD, dottorando dell'Università di Turku, in Finlandia. "I nostri risultati mostrano che anche il monitoraggio attivo e la prevenzione delle malattie cardiache e dei fattori di rischio dell'ictus, a partire dalla prima infanzia, possono essere notevolmente importanti in termini di salute del cervello. I bambini che hanno fattori avversi di rischio cardiovascolare potrebbero beneficiare di modifiche iniziali di intervento e di stile di vita".


Il Cardiovascular Risk in Young Finns è uno studio nazionale longitudinale sul rischio cardiovascolare dall'infanzia all'età adulta attivo in Finlandia. I ricercatori hanno seguito i profili del fattore di rischio cardiovascolare dei partecipanti per 31 anni, dall'infanzia all'età adulta. Gli esami clinici di base sono stati condotti nel 1980 su circa 3.600 ragazzi e ragazze selezionati a caso, che avevano un'età compresa tra 3 e 18 anni, tutti bianchi.


Più di 2.000 partecipanti, da 34 a 49 anni di età, sono stati sottoposti a un test computerizzato di funzionalità cognitiva nel 2011. Il test ha misurato quattro diversi domini cognitivi: memoria episodica e apprendimento associativo, memoria di lavoro a breve termine, tempo di reazione e movimento, ed elaborazione visiva e attenzione sostenuta.


I ricercatori hanno trovato che:

  • la pressione sistolica, il colesterolo totale e il colesterolo della lipoproteina a bassa densità (LDL), nonché l'indice di massa corporea, dall'infanzia alla mezza età sono associati alla funzione del cervello in mezza età;
  • la pressione sistolica costantemente elevata o il colesterolo totale del sangue e il colesterolo LDL sono collegati a una memoria e a un apprendimento peggiori in mezza età rispetto ai valori più bassi;
  • l'obesità dall'infanzia all'età adulta è associata alla velocità bassa di elaborazione delle informazioni visive e mantenimento più ridotto dell'attenzione;
  • la presenza di tutti e tre i fattori di rischio cardiovascolare è collegata a memoria e apprendimento associativo più scadenti, a elaborazione visiva peggiore, a calo della durata di attenzione e a reazione / tempo di movimento più lenti.


Questi risultati derivano da dati osservazionali, quindi sono necessari altri studi per capire se ci sono età specifiche nell'infanzia e/o dell'adolescenza in cui i fattori di rischio cardiovascolari sono particolarmente importanti per la salute del cervello nell'età adulta.


Le limitazioni dello studio includono il fatto che un collegamento causa-effetto definito tra i fattori di rischio cardiovascolare e le prestazioni cognitive non può essere determinato in questo tipo di studio basato sulla popolazione; la cognizione è stata misurata in un singolo punto nel tempo; E poiché tutti i partecipanti allo studio erano bianchi, i risultati potrebbero non essere generalizzabili alle persone di altri gruppi razziali o etnici.

 

 

 


Fonte: American Heart Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Juuso Hakala, ..., Jorma Viikari, Olli Raitakari, Suvi Rovio. Cardiovascular Risk Factor Trajectories Since Childhood and Cognitive Performance in Midlife: The Cardiovascular Risk in Young Finns Study. Circulation, 2021, DOI.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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