Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovati geni a dozzine che bloccano la rigenerazione dei neuroni

example nervesAssoni che si estendono dall'occhio (da sinistra) al cervello (a destra) nel nervo ottico dopo che il nervo è stato schiacciato. Nel topo di controllo (untreated, in alto), pochissime fibre nervose riescono a tornare indietro. Dopo la soppressione dell'interluchina-22 (Il22, in basso) nella retina, molti altri assoni possono rigenerarsi dalla lesione. (Fonte: Strittmatter Lab, Yale)

Quando le cellule del sistema nervoso centrale nel cervello e della colonna vertebrale sono danneggiate da una malattia o da un infortunio, non riescono a rigenerarsi, limitando la capacità del corpo di riprendersi. Al contrario, le cellule nervose periferiche che servono la maggior parte delle altre aree del corpo sono più capaci di rigenerarsi.


Gli scienziati stanno cercando da decenni indizi molecolari sul motivo per cui gli assoni, le proiezioni filiformi che consentono la comunicazione tra le cellule del sistema nervoso centrale, non possono ripararsi dopo un ictus, dopo danni del midollo spinale o lesioni cerebrali traumatiche.


Nell'esame massiccio di 400 geni di topo, i ricercatori della Facoltà di Medicina della Yale University, hanno identificato 40 geni coinvolti attivamente nella soppressione della rigenerazione degli assoni nelle cellule del sistema nervoso centrale. Modificando uno di quei geni, sono riusciti a ripristinare gli assoni nei nervi oculari dei topi danneggiati dal glaucoma.


"Questo apre un capitolo nuovo nella ricerca sulla rigenerazione", ha dichiarato Stephen Strittmatter, professore di neurologia e di neuroscienze, nonché autore senior dello studio pubblicato dal ​​2 marzo su Cell Reports. Negli ultimi decenni, Strittmatter e altri scienziati hanno trovato una manciata di geni coinvolti nella soppressione della rigenerazione delle cellule del sistema nervoso centrale.


Ma l'avvento delle RNA per silenziare l'espressione genica e le nuove tecnologie di modifica dei geni capaci di rimuovere geni singoli e calibrare il loro impatto funzionale, ha permesso ai ricercatori di espandere notevolmente la ricerca di altri colpevoli.


Tra i 400 geni candidati, identificati in precedenza dal team di Yale nelle culture di neuroni corticali, i ricercatori hanno dimostrato che uno ogni 10 di questi geni aveva un impatto diretto in vivo sulla rigenerazione degli assoni nelle cellule del sistema nervoso centrale dei topi.


Uno dei 40 geni, modificato, codifica un regolatore del sistema immunitario chiamato interleuchina-22. Hanno scoperto che l'eliminazione di questo mediatore immunitario altera l'espressione di molti geni della rigenerazione neuronale e aumenta notevolmente la rigenerazione degli assoni nei topi modello di glaucoma.


La ricerca futura esplorerà come la modifica o il blocco di quei 40 geni può influenzare la riparazione dei neuroni danneggiati da ictus e da lesioni cerebrali traumatiche e del midollo spinale, ha detto Strittmatter.

 

 

 


Fonte: Bill Hathaway in Yale University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jane Lindborg, Nicholas Tran, Devon Chenette, Kristin DeLuca, Yram Foli, Ramakrishnan Kannan, Yuichi Sekine, Xingxing Wang, Marius Wollan, In-Jung Kim, Joshua R. Sanes, Stephen Strittmatter. Optic nerve regeneration screen identifies multiple genes restricting adult neural repair. Cell Reports, 2 Mar 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)