Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come un farmaco interagisce con aggregati dell'Alzheimer, a livello di singola molecola

amyloid beta moleculeMolecola di amiloide-beta.Capire come determinati prodotti chimici interagiscono con i processi molecolari nel nostro corpo è la chiave per sviluppare farmaci efficaci. Ciò è certamente vero per le complesse malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer (MA) e il Parkinson, per le quali non è disponibile alcun trattamento efficace.


Scienziati della Wageningen University e dell'Università di Cambridge hanno fatto un passo avanti con uno studio pubblicato su Nature Communication, riuscendo a studiare l'interazione a livello molecolare tra un farmaco approvato dalla FDA e gli aggregati proteici coinvolti nell'inizio del MA.


Francesco Simone Ruggeri, assistente professore di chimica organica e chimica fisica all'Università di Wageningen e primo autore dello studio, afferma:

"L'insorgenza del MA è strettamente correlata all'errato ripiegamento (misfolding) e poi all'aggregazione di un peptide chiamato amiloide-beta (Aβ) nel cervello di un paziente. Negli ultimi due decenni, sono stati dedicati sforzi significativi allo sviluppo di composti che possono interferire con questa aggregazione.

"Tuttavia, non abbiamo ancora un farmaco per uso clinico, e una delle ragioni principali è che non comprendiamo pienamente come i farmaci e le piccole molecole interagiscono con le specie specifiche di amiloide coinvolte nella tossicità cellulare".


Ruggeri e i suoi colleghi di Cambridge hanno seguito un nuovo approccio per chiarire queste interazioni. Hanno combinato la microscopia a forza atomica (una tecnica di scansione avanzata che consente di studiare singole molecole in nanoscala) con la spettroscopia a infrarossi, che fa luce sulle proprietà chimiche delle biomolecole. Questa combinazione, chiamata nanospettroscopia a infrarossi, offre il meglio di entrambi i mondi, consentendo la caratterizzazione chimica e strutturale in nanoscala.

 

Livello molecolare

Gli scienziati usano questo approccio per studiare come la piccola molecola bexarotene interagisce con aggregati del peptide Aβ del MA. Dice Ruggeri:

"In uno studio precedente, i miei colleghi di Cambridge avevano già dimostrato che la bexarotene previene l'aggregazione in vitro e inverte la sua neurotossicità nei modelli cellulari e animali del MA. E l'anno scorso, sono riuscito a dimostrare che questa tecnica combinata, la nanospettroscopia a infrarossi, può raggiungere la sensibilità della singola molecola.

"Ora era il momento di combinare i due risultati. È stata la prima volta che è stato usato da chiunque questo approccio, per studiare ogni interazione farmaco-obiettivo al livello unico della molecola. Fino ad ora, questo è stato il fattore limitante per studiare come un farmaco agisce su questi aggregati peptidici".


Si è scoperto che una parte specifica della molecola bexarotene (il suo gruppo carbonile) è responsabile dell'interazione con gli aggregati attraverso un singolo legame di idrogeno. Spiega Ruggeri

"È questo tipo di informazioni che è utile per scopi farmaceutici. Se sai quale parte di una molecola è responsabile della sua attività chimica, puoi cercare i modi per ottimizzare il composto e sviluppare approcci farmaceutici di successo per ritardare o curare i disturbi neurodegenerativi".

 

Composti promettenti

Gli aggregati proteici, come quelli del MA, sono molto eterogenei e transitori in natura. Alcune delle specie aggregate mal ripiegate sono tossiche, mentre altre potrebbero essere protettive. Lo scienziato chimico sottolinea:


"Quindi vogliamo farmaci per puntare solo specie o percorsi specifici. Qualsiasi approccio farmaceutico dovrebbe puntare ad avere funzionalità ottimizzate. Per farlo, è necessario capire come funziona, quali sono le parti importanti delle molecole e cosa aiuta o ritarda la loro azione".


Ecco perché questo nuovo approccio è così utile, conclude l'articolo su Nature Communications: permette non solo di studiare il funzionamento del bexarotene, ma di qualsiasi composto chimico. Quindi, questo studio apre un nuovo paradigma per ottenere scoperte di farmaci a molecola singola. Ruggeri:

"I miei colleghi ne hanno molti altri di promettenti in serbo. Ora abbiamo uno strumento per studiarli tutti in dettaglio".

 

 

 


Fonte: Wageningen University & Research (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Francesco Simone Ruggeri, Johnny Habchi, Sean Chia, Robert Horne, Michele Vendruscolo & Tuomas Knowles. Infrared nanospectroscopy reveals the molecular interaction fingerprint of an aggregation inhibitor with single Aβ42 oligomers. Nature Communications, 29 Jan 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.