Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio trova che i fattori di rischio modificabili potrebbero avere un ruolo nell'Alzheimer

Ira Lott with ABC DS patient smIl coautore dello studio ed esperto di Sindrome di Down Dott. Ira Lott esamina il partecipante ABC-DS Jeremy Throckmorton. (Foto: UCI)L'amiloide è una caratteristica fondamentale del morbo di Alzheimer (MA), ma l'accumulo di queste proteine ​​adesive non può essere l'unico fattore di rischio per sviluppare la malattia, secondo un nuovo studio pubblicato questa settimana.


Anche altri fattori di rischio modificabili potrebbero avere un ruolo importante, come la quantità di grassi nel sangue e l'efficienza con cui il corpo produce energia.


Questo studio, uno dei più grandi sul MA nelle persone con sindrome di Down (DS-AD), ha rivelato che le alterazioni metaboliche nel DS-AD sono simili a quelle osservate nel MA ad esordio tardivo nella popolazione generale.


“Abbiamo scoperto che le persone con sindrome di Down, che hanno anche il MA, mostrano un deficit nel metabolismo energetico che è simile a quello delle persone con MA nella popolazione generale”, ha detto il primo autore, Mark Mapstone PhD, del Dipartimento di Neurologia e dell'Istituto MIND della University of California di Irvine. “Questi risultati suggeriscono che l'accumulo di amiloide, che avviene sin dalla nascita della sindrome di Down, non può essere l'unico fattore che determina il rischio di MA”.


Lo studio, una delle prime indagini su larga scala, basata sul sangue, dei fattori metabolici associati con l'invecchiamento e lo stato cognitivo negli adulti con sindrome di Down e MA, è stato appena pubblicato su Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring. Esso si basa su un'ampia coorte di adulti con sindrome di Down che sono stati arruolati dall'Alzheimer’s Biomarker Consortium-Down Syndrome, uno studio multi-sito, di coorte longitudinale, per adulti over-25 con sindrome di Down.


“La rottura della funzione metabolica è una caratteristica riconosciuta del MA ad esordio tardivo”, ha detto Mapstone. “La nostra scoperta potrebbe aprire nuove strade per prevenire questo deficit metabolico in tutte le persone a rischio della malattia".


La sindrome di Down è il disordine dello sviluppo neurologico più comune che colpisce oltre 250.000 individui negli Stati Uniti. Le persone con sindrome di Down hanno un rischio molto elevato di sviluppare il MA e quasi tutti hanno la patologia cerebrale (placche amiloidi) del MA al momento della morte.


“Si pensa che il loro rischio venga dal fatto che hanno tre copie del cromosoma 21, dove si trova un gene chiave che produce amiloide. Poiché hanno tre copie del gene, invece di due, sovra-producono amiloide, la patologia chiave del MA“, ha detto Mapstone. “Studiando il rischio di MA nelle persone con sindrome di Down, possiamo capire quanto sia importante l'amiloide per lo sviluppo della malattia".

 

 

 


Fonte: University of California - Irvine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mark Mapstone, Thomas Gross, Fabio Macciardi, Amrita Cheema, Melissa Petersen, Elizabeth Head, Benjamin Handen, William Klunk, Bradley Christian, Wayne Silverman, Ira Lott, Nicole Schupf. Metabolic correlates of prevalent mild cognitive impairment and Alzheimer's disease in adults with Down syndrome. Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.