Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli estrogeni naturali possono migliorare la cognizione nelle pazienti di Alzheimer

Le donne in post-menopausa con Alzheimer lieve/moderato che indossavano un cerotto con estrogeni naturali per tre mesi, hanno fatto meglio nei test cognitivi rispetto alle donne che non avevano il cerotto, in base alle nuove scoperte della Facoltà di Medicina e Sanità Pubblica (SMPH) della University of Wisconsin (UW).

I risultati sono apparsi anticipatamente online sul Journal of Alzheimer e la pubblicazione è prevista nel numero di settembre.

"Lo studio mostra che l'utilizzo di un tipo naturale di estrogeno, chiamato estradiolo, per brevi periodi di tempo, può essere cognitivamente utile per le donne in post-menopausa con forma lieve o moderata di Alzheimer", ha detto Whitney Wharton, autrice principale e ricercatrice all'Alzheimer Research Center della Scuola di Medicina e Sanità pubblica (ADRC) dell'UW.

Nello studio, 43 donne in menopausa con forma lieve/moderata di Alzheimer sono state arruolate dall'ADRC della SMPH dell'UW o dall'Università di Washington a Seattle. Le donne sono state assegnate casualmente a uno dei 5 piani di trattamento diversi nello studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, a gruppi paralleli:

  1. con cerotto con basse dosi di estradiolo con una compressa placebo,
  2. con cerotto con basse dosi di estradiolo con compressa da 2,5 mg di progesterone (medrossiprogesterone),
  3. con cerotto ad alto dosaggio con compressa di placebo,
  4. con cerotto ad alto dosaggio con 2,5 mg di progesterone,
  5. pelle cerotto placebo con una compressa placebo.

Le partecipanti allo studio sono state sottoposte a test cognitivi, prima, e a vari intervalli durante lo studio. Il risultato principale dello studio era che le donne che hanno ricevuto estradiolo hanno avuto risultati migliori su più test cognitivi rispetto alle donne che erano assegnate al gruppo placebo. Inoltre, i miglioramenti cognitivi erano direttamente correlati ai livelli di estradiolo.

L'estradiolo è un estrogeno naturale predominante nelle donne prima della menopausa. La Wharton dice che "gli estrogeni sono probabilmente associati con l'ippocampo, l'area del cervello che ha molti recettori degli estrogeni, associata all'Alzheimer. E' importante rendersi conto che l'estradiolo è diverso da un popolare farmaco sostitutivo dell'ormone che contiene un composto chiamato estrogeno coniugato equino (CEE). Il composto non è presente in natura negli esseri umani come l'estradiolo".

Il CEE, l'estrogeno più utilizzato per la terapia ormonale negli Stati Uniti, era l'estrogeno studiato come punto di riferimento dallo studio Women's Health Initiative (WHI) e dal Women's Health Initiative Memory Study (WHIMS). Questi due studi hanno scoperto che le terapie di sostituzione ormonale con CEE potrebbero essere associate ad un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e demenza. "Sappiamo che l'Alzheimer è associato ad un accumulo di placche amiloidi nel cervello e sappiamo da studi di scienza di base, che l'estradiolo interagisce, e rompe, le placche", ha detto Wharton.

A differenza dei farmaci attualmente approvati dalla FDA per l'Alzheimer, l'estradiolo può realmente influire sulla neuropatologia della malattia.

La Wharton dice che "gli attuali farmaci trattano i sintomi, come perdita di memoria e umore, ma non cambiano i meccanismi cerebrali coinvolti nella malattia, come le placche amiloidi. Poiché ci sono diversi tipi di estrogeni, i risultati del CEE non dovrebbero essere generalizzati a tutte le forme di estrogeno, tra cui l'estradiolo. Il prossimo passo della ricerca è quello di replicare i risultati".

"Possiamo dire che un cerotto di estradiolo, utilizzato per tre mesi o meno, sembra migliorare la cognizione delle donne in post-menopausa nella fase lieve/moderata dell'Alzheimer", ha detto Wharton. "Ma c'è bisogno di test più grandi con più donne per lunghi periodi di tempo per vedere se l'estradiolo può costituire una terapia alternativa per l'Alzheimer, o aiutare un giorno gli scienziati a imparare a prevenire la malattia".

Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health e ha utilizzato le risorse delle università del Wisconsin e Washington, Dipartimento di Medicina, Divisione di Geriatria e Gerontologia, e del Centro di Ricerca e Istruzione Geriatrica e Clinica (GRECC) del William S. Middleton Memorial Veterans Hospital a Madison e del Veterans Affairs Puget Sound System Health Care a Seattle.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Pubblicato in School of Medicine & Public Health della University of Wisconsin il 1 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.