Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo esame del sangue potrebbe rendere la diagnosi di Alzheimer più facile che mai

Un semplice esame del sangue potrebbe presto essere in grado di diagnosticare, e distinguere, i pazienti con le due forme più comuni di demenza - morbo di Alzheimer (MA) e demenza frontotemporale (FTD).


I ricercatori della University of California di San Francisco hanno analizzato il sangue di più di 300 pazienti e dicono che sperano di vedere questo test disponibile per gli studi medici entro 5 anni.


“Questo test potrebbe alla fine essere implementato in un ambiente di cura primaria per le persone con problemi di memoria, per identificare chi potrebbe essere idoneo per gli studi clinici o per essere trattato con le nuove terapie di MA, una volta che saranno approvate”, ha detto Adam Boxer MD/PhD, neurologo del Memory & Aging Center della UCSF e autore senior dello studio pubblicato su Nature Medicine. Boxer fa anche parte del Weill Institute for Neurosciences della UCSF.


Attualmente non esiste alcun esame del sangue per entrambe le condizioni. La diagnosi di MA può essere confermata solo da una scansione PET del cervello, che può essere costosa, o da una puntura lombare invasiva che testa il fluido cerebrospinale.


Se approvato, il nuovo esame del sangue potrebbe facilitare l'individuazione e contribuire ad aumentare il numero di pazienti che possono beneficiare di studi clinici, che sono essenziali per la ricerca di farmaci che fermano o rallentano la demenza. I pazienti che sanno quale tipo di demenza hanno, MA o FTD, possono anche gestire meglio i loro sintomi, che possono differire tra le due condizioni.


Nel nuovo studio, i ricercatori hanno prelevato campioni di sangue da 362 persone da 58 a 70 anni di età. Queste includevano 56 persone che avevano la diagnosi di MA, e 190 con diagnosi di FTD, 47 con decadimento cognitivo lieve e 69 controlli sani.


I ricercatori hanno controllato nei campioni di sangue le proteine ​​che potrebbero servire come segni rivelatori di demenza. Una proteina, chiamata pTau181, è nota per aggregarsi in grovigli nel cervello dei pazienti di MA. I livelli ematici di pTau181 erano circa 3,5 volte maggiori nelle persone con MA rispetto ai loro coetanei sani. Le persone con FTD avevano livelli normali di pTau181 e quelli con lieve declino cognitivo a causa del MA sottostante avevano un incremento intermedio.


Dopo che i ricercatori hanno seguito i pazienti per due anni, hanno trovato che i livelli più elevati di pTau181 hanno previsto un declino cognitivo più rapido nei pazienti con MA o con lieve decadimento cognitivo.


Una seconda proteina, chiamata 'neurofilamento a catena leggera' (NfL), è risultata essere elevata nel sangue dei pazienti con FTD rispetto ad altri gruppi. La NfL normalmente fornisce supporto strutturale all'interno dei neuroni, ma può fuoriuscire nel sangue quando i neuroni subiscono danni.


Anche un'altra proteina, l'amiloide, si accumula nel cervello di pazienti con MA ed è alla base delle scansioni PET. Ma i ricercatori hanno scoperto che i livelli di amiloide nel sangue erano un indicatore meno accurato della demenza rispetto ai livelli di pTau181.


I ricercatori dicono che il nuovo test del sangue ha una precisione simile alle scansioni PET attuali e alle punture lombari, nel distinguere il MA dalla FTD, ma sarebbe più economico e più facile. Le punture lombari possono testare sia l'amiloide che la tau nel liquido cerebrospinale.


Il MA colpisce 5,8 milioni di americani e costituisce circa i due terzi dei casi di demenza. La FTD comprende un ampio gruppo di disturbi cerebrali spesso associati con la degenerazione dei lobi frontali e temporali del cervello. La FTD colpisce meno persone, ma spesso inizia prima, ed è la forma più comune di demenza nelle persone sotto i 60 anni.

 

 

 


Fonte: Nina Bai in University of California San Francisco (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elisabeth Thijssen, Renaud La Joie, Amy Wolf, Amelia Strom, Ping Wang, Leonardo Iaccarino, Viktoriya Bourakova, Yann Cobigo, Hilary Heuer, Salvatore Spina, Lawren VandeVrede, Xiyun Chai, Nicholas K. Proctor, David C. Airey, Sergey Shcherbinin, Cynthia Duggan Evans, John R. Sims, Henrik Zetterberg, Kaj Blennow, Anna Karydas, Charlotte Teunissen, Joel Kramer, Lea Grinberg, William Seeley, Howie Rosen, Bradley Boeve, Bruce Miller, Gil Rabinovici, Jeffrey Dage, Julio Rojas, Adam L. Boxer & ARTFL. Diagnostic value of plasma phosphorylated tau181 in Alzheimer’s disease and frontotemporal lobar degeneration. Nature Medicine, 2 Mar 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)