Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli engrammi stanno emergendo come unità base della memoria

Neurons stained green and red appear over a black background MITCellule di memoria engram marcate di verde e rosso nella corteccia prefrontale del topo. (Fonte: Takashi Kitamura)

Anche se lo scienziato Richard Semon ha introdotto 115 anni fa il concetto di 'engramma', per porre una base neurale della memoria, le prove dirette degli engrammi hanno iniziato ad accumularsi solo di recente, quando si sono resi disponibili tecnologie e metodi sofisticati.


In una nuova revisione apparsa su Science, i professori Susumu Tonegawa del Picower Institute for Learning and Memory del MIT e Sheena Josselyn dell'Hospital for Sick Children (SickKids) e dell'Università di Toronto, descrivono i rapidi progressi che hanno fatto loro e i colleghi nel corso dell'ultima dozzina di anni per individuare, caratterizzare e anche manipolare gli engrammi, nonché le principali questioni in sospeso del campo.


Gli esperimenti sui roditori hanno rivelato che gli engrammi esistono come reti di neuroni multiscala. Un'esperienza viene memorizzata nel cervello come ricordo potenzialmente recuperabile quando i neuroni eccitati in una regione del cervello (come l'ippocampo o amigdala) sono reclutati in un insieme locale. Questi gruppi si combinano con altri in altre regioni (come la corteccia) in un 'complesso engramma'.


Fondamentale per questo processo di legatura delle cellule dell'engramma è la capacità dei neuroni di forgiare nuove connessioni circuitali, tramite procedimenti chiamati 'plasticità sinaptica' e 'formazione di spine dendritiche'. È importante sottolineare che gli esperimenti dimostrano che il ricordo inizialmente memorizzato attraverso un complesso engramma può essere recuperato con la sua riattivazione, ma può anche persistere ‘in silenzio’, anche quando i ricordi non possono essere richiamati naturalmente, per esempio nei topi modello dei disturbi della memoria come l'Alzheimer di stadio precoce.


La Josselyn, scienzata senior del SickKids, professoressa di psicologia e fisiologia dell'Università di Toronto e docente senior nel Programma Cervello, Mente e Coscienza e Tonegawa, Professore di biologia e neuroscienze, nonché ricercatore del MIT, hanno scritto:

“Più di 100 anni fa Semon stese una legge dell'engrafia. La combinazione di queste idee teoriche con i nuovi strumenti che permettono ai ricercatori di visualizzare e manipolare gli engrammi a livello di gruppi di cellule, ci permette di ottenere molte intuizioni importanti nel funzionamento della memoria.

“Per esempio, prove indicano che l'aumento sia dell'eccitabilità intrinseca che della plasticità sinaptica lavorano mano nella mano per formare engrammi, e che questi processi possono anche essere importanti nel legare la memoria, nel recuperarla e nel consolidarla”.


Per quanto ha imparato il settore, hanno scritto la Josselyn e Tonegawa, ci sono ancora importanti domande senza risposta e applicazioni potenziali non sfruttate: come cambiano gli engrammi nel corso del tempo? Come riuscire a studiare più direttamente gli engrammi e i ricordi negli esseri umani? E applicare la conoscenza degli engrammi biologici può ispirare progressi nel campo dell'intelligenza artificiale, che a sua volta potrebbe ritornare nuove intuizioni sul funzionamento degli engrammi?

 

 

 


Fonte: Picower Institute at MIT (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S. Josselyn, S. Tonegawa. Memory engrams: Recalling the past and imagining the future. Science, 3 Jan 20, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)