Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sci di fondo riduce rischio di depressione e demenza vascolare, ma non di Alzheimer

“Come ricercatori sul cervello, abbiamo avuto l'opportunità unica di analizzare per due decenni un gruppo eccezionalmente ampio di persone fisicamente molto attive, e abbiamo svelato alcuni fatti interessanti”, afferma Tomas Deierborg, leader del team di ricerca e professore associato all'Università di Lund.


In precedenza si era dimostrato che gli sciatori della Vasaloppet, una gara di sci di fondo popolare in Svezia, hanno un rischio ridotto di subire un attacco di cuore, ma non si sapeva la situazione per le malattie del cervello.


Nel gruppo di sciatori della Vasaloppet (un totale di 197.685 persone) c'era il 50% in meno di persone colpite dalla demenza vascolare, rispetto al gruppo di controllo (altre 197.684 persone). Dall'altra parte, i ricercatori hanno scoperto che il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) non si è ridotto, cosa che contraddice gli studi precedenti nel campo che avevano dimostrato che l'attività fisica ha un impatto sul MA.


Due decenni dopo che gli sciatori avevano partecipato alla gara di sci Vasaloppet, 233 avevano sviluppato una demenza: di questi, 40 la demenza vascolare e 86 il MA. Nella popolazione generale, 319 avevano sviluppato una demenza: 72 la demenza vascolare e 95 il MA.


“I risultati indicano che l'attività fisica non influenza i processi molecolari che causano il MA, come ad esempio l'accumulo della proteina amiloide. Ciò nonostante, l'attività fisica riduce il rischio di danno vascolare al cervello, così come al resto del corpo”, spiega il ricercatore della memoria Oskar Hansson, professore di neurologia all'Università di Lund.


I ricercatori hanno visto risultati simili quando hanno studiato 20.000 soggetti nello studio di popolazione chiamato 'Malmö Diet and Cancer'. I partecipanti che erano fisicamente più attivi avevano un rischio inferiore di demenza vascolare, in linea con i risultati trovati nella coorte Vasaloppet. D'altra parte, non c'erano differenze significative nello sviluppo del MA tra il gruppo che era stato più attivo fisicamente e il gruppo con l'attività fisica più bassa.


I ricercatori hanno anche analizzato se gli sciatori della Vasaloppet avevano un rischio ridotto di sviluppare il morbo di Parkinson nel corso del tempo. Due decenni (21 anni) dopo che avevano partecipato alla gara di sci Vasaloppet, 119 persone avevano avuto la diagnosi di Parkinson, mentre 164 persone della popolazione generale avevano ricevuto la diagnosi. Tuttavia, la differenza tra coloro che sono fisicamente attivi (gli sciatori Vasaloppet) e la popolazione in generale sembra diminuire nel tempo.


“I meccanismi alla base di questo effetto devono ancora essere chiariti, ma sembra che coloro che sono fisicamente attivi hanno una ‘riserva motoria’ che rimanda l'insorgenza della malattia. Se una persona si allena molto può avere più probabilità di mantenere la mobilità più a lungo, nonostante le alterazioni patologiche nel cervello”, ipotizza Tomas Olsson, dottorando e primo autore di uno degli studi.


Quando i ricercatori hanno studiato quanto gli sciatori Vasaloppet avevano sofferto di depressione (rispetto alla popolazione generale), hanno scoperto che il rischio era dimezzato in coloro che avevano partecipato alla Vasaloppet.


Dopo due decenni di follow-up, a un totale di 3.075 persone era stata diagnosticata la depressione: 1.030 di loro avevano fatto la Vasaloppet e 2.045 persone erano dalla popolazione generale.


I ricercatori hanno anche studiato le differenze tra uomini e donne. Il rischio di soffrire di depressione è risultato ulteriormente ridotto negli uomini che facevano parte del gruppo con i tempi più veloci di gara. Questo però non si è applicato alle sciatrici più veloci della Vasaloppet.


“Tuttavia, le donne più veloci avevano comunque un rischio minore di soffrire di depressione rispetto a quelle che non erano attive nella popolazione generale”, dice Martina Svensson, dottoranda dell'Università di Lund e autrice dei 3 articoli scientifici.

 

 

 


Fonte: Lund University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Oskar Hansson, Martina Svensson, Anna-Märta Gustavsson, Emelie Andersson, Yiyi Yang, Katarina Nägga, Ulf Hållmarker, Stefan James, Tomas Deierborg. Midlife physical activity is associated with lower incidence of vascular dementia but not Alzheimer’s disease. Alzheimer's Research & Therapy, 2019, DOI
  • Tomas T. Olsson, Martina Svensson, Ulf Hållmarker, Stefan James, Deierborg, Tomas. Delayed Clinical Manifestation of Parkinson’s Disease Among Physically Active: Do Participants in a Long-Distance Ski Race Have a Motor Reserve? Journal of Parkinson's Disease, 9 Oct 2019, DOI
  • Martina Svensson, Lena Brundin, Sophie Erhardt, Zachary Madaj, Ulf Hållmarker, Stefan James, Tomas Deierborg. Long distance ski racing is associated with lower long-term incidence of depression in a population based, large-scale study. Psychiatry Research, Nov 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.