Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiamenti legati all'Alzheimer rilevabili nei campioni di sangue

 

Dei ricercatori hanno scoperto nuovi cambiamenti nei campioni di sangue che sono associati con il morbo di Alzheimer (MA), con un nuovo studio internazionale che ha esaminato gemelli finlandesi discordanti per malattia: un fratello aveva il MA e l'altro era cognitivamente sano.


I ricercatori hanno usato i più recenti metodi dell'intero genoma per scoprire se i campioni di sangue dei gemelli avevano differenze correlate alla malattia nei marchi chimici, i cosiddetti marchi epigenetici, che sono sensibili ai cambiamenti dei fattori ambientali e dello stile di vita. Sono state scoperte differenze dei marchi epigenetici tra il fratello che soffriva di MA e quello sano in diverse regioni genomiche.


Lo sviluppo della forma ad insorgenza tardiva del MA è influenzato da fattori sia genetici che ambientali, tra cui lo stile di vita. Diversi fattori ambientali possono alterare la funzione dei geni associati alla malattia modificando la regolazione epigenetica, ad esempio influenzando la formazione di legami di gruppi metilici in regioni regolatorie del DNA che controllano il funzionamento dei geni.


Misurando i livelli di metilazione nel DNA isolato da campioni di sangue dei gemelli finlandesi, i ricercatori hanno scoperto segni epigenetici che sono stati associati al MA in più regioni genomiche. Uno dei marchi più forti appariva anche nei campioni di cervello di pazienti affetti da MA. Il legame tra questo marchio e il MA è stato confermato nelle coorti di gemelli svedesi.


I ricercatori hanno osservato che la forza del marchio era influenzata non solo dalla malattia, ma anche da età, sesso e genotipo APOE, che è associato con il rischio di sviluppare il MA. Inoltre, il marchio era più forte nei gemelli con MA che avevano fumato.


La funzione del gene in cui si trova il marchio non è ancora ben compreso. Si sospetta che il prodotto del gene inibisca l'attività di alcuni enzimi cerebrali che modificano il codice tradotto dal DNA per dirigere la formazione di proteine. In uno studio precedente condotto su topi, si è notato che la rimozione di questa regione genomica ha causato problemi di apprendimento e di memoria che sono sintomi centrali del MA.


Riikka Lund, autore senior della ricerca, docente dell'Università di Turku, spiega che, anche se i risultati offrono nuove informazioni sui meccanismi molecolari del MA, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare se i segni epigenetici scoperti possono essere usati nella diagnostica:

"Le sfide dell'uso di questi marchi comprendono ad esempio la variazione del livello di metilazione del DNA tra individui. È necessaria altra ricerca anche per chiarire l'impatto potenziale dei marchi sui meccanismi di malattia e per individuare le regioni del cervello e i tipi di cellule colpite".

 

 

 


Fonte: University of Turku (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mikko Konki, Maia Malonzo M, Ida K. Karlsson, Noora Lindgren, Bishwa Ghimire, Johannes Smolander, Noora M. Scheinin, Miina Ollikainen, Asta Laiho, Laura L. Elo, Tapio Lönnberg, Matias Röyttä, Nancy L. Pedersen, Jaakko Kaprio, Harri Lähdesmäki, Juha O. Rinne, Riikka J. Lund. Peripheral blood DNA methylation differences in twin pairs discordant for Alzheimer's disease. Clinical Epigenetics. 2 Sep 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)