Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello umano come un gambero: ricostruisce i ricordi andando all'indietro

Quando ricordiamo un evento passato, il cervello umano ricostruisce quell'esperienza in ordine inverso, secondo un nuovo studio svolto all'Università di Birmingham.


Capire più precisamente come il cervello recupera le informazioni potrebbe aiutarci a valutare meglio l'attendibilità dei testimoni oculari, ad esempio nelle scene del crimine, dove le persone spesso riescono a ricordare l'essenza generale di un evento, ma richiamano dettagli visivi specifici in modo meno affidabile.


Lo studio, pubblicato su Nature Communications, è stato condotto da ricercatori del Centro Salute Cervello Umano, che hanno ricostruito il processo di recupero della memoria, con tecniche di decodifica del cervello. Queste tecniche consentono di tracciare il momento in cui viene riattivato un singolo ricordo nel cervello.


Hanno scoperto che, quando recupera informazioni su un oggetto visuale, il cervello si concentra prima sul significato principale - recuperando il 'senso' - e solo in seguito richiama dettagli più specifici.


Ciò è in netto contrasto con il modo in cui il cervello elabora le immagini quando le incontra per la prima volta. Quando inizialmente vediamo un oggetto complesso, sono i dettagli visivi - modelli e colori - che percepiamo per primi. Le informazioni astratte e significative che ci dicono la natura dell'oggetto che stiamo guardando (es.: se è un cane, una chitarra o una tazza) vengono dopo.


Juan Linde Domingo, primo autore dello studio, afferma:

"Sappiamo che i nostri ricordi non sono repliche esatte delle cose che abbiamo sperimentato originariamente. La memoria è un processo ricostruttivo, influenzato dalla conoscenza personale e dalle visioni del mondo; a volte ricordiamo anche eventi che non sono mai realmente accaduti. Ma come, esattamente, i ricordi vengono ricostruiti nel cervello, passo dopo passo, al momento non lo sappiamo bene".


Durante lo studio, i partecipanti hanno visto immagini di oggetti specifici, e poi hanno imparato ad associare ciascuna immagine con una parola univoca di promemoria, ad esempio 'spin' (rotazione) o 'pull' (spinta). I partecipanti hanno in seguito visto la parola promemoria e sono stati invitati a ricostruire l'immagine associata nel modo più dettagliato possibile.


Durante l'attività è stata registrata l'attività cerebrale tramite 128 elettrodi collegati al cuoio capelluto, che consentivano ai ricercatori di osservare i cambiamenti nei modelli cerebrali, con una precisione al millisecondo. Alla fine i ricercatori hanno addestrato un algoritmo informatico a decodificare il tipo di immagine che il partecipante stava recuperando in diversi punti dell'attività.


"Siamo riusciti a dimostrare che i partecipanti stavano recuperando informazioni astratte di livello superiore, come se pensassero a un animale o a un oggetto inanimato, poco dopo aver ascoltato la parola promemoria", spiega la dott.ssa Maria Wimber, autrice senior dello studio. "Solo dopo hanno recuperato i dettagli specifici, ad esempio se avevano visto un oggetto colorato o un contorno in bianco e nero".


"Se i nostri ricordi danno priorità alle informazioni concettuali, questo ha anche delle conseguenze su come cambiano quando li recuperiamo ripetutamente", aggiunge Linde Domingo. "Suggerisce che diventeranno più astratti e essenziali ad ogni recupero. Anche se i nostri ricordi sembrano apparire nel nostro 'occhio interno' come immagini vivide, non sono semplici istantanee del passato, ma rappresentazioni ricostruite e distorte".


Gli studi successivi dovranno testare se questa cascata di ricostruzione invertita è  'cablata' nel cervello. Se lo è, la sequenza di ricostruzione dovrebbe rimanere stabile in condizioni diverse, anche quando una persona, ad esempio, focalizza coscientemente la propria attenzione su dettagli specifici durante l'apprendimento.


Al momento il team sta esaminando più in dettaglio come e dove il cervello ricostruisce i ricordi più complessi. Una volta stabilita il percorso di recupero del ricordo nel cervello sano, i ricercatori possono anche iniziare a valutare in che modo è alterata in un invecchiamento sano, o come questo percorso possa contribuire alla sovra-generalizzazione dei ricordi in condizioni come il disturbo da stress post-traumatico.

 

 

 


Fonte: University of Birmingham (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Juan Linde-Domingo, Matthias S. Treder, Casper Kerrén & Maria Wimber. Evidence that neural information flow is reversed between object perception and object reconstruction from memory. Nature Communications. 14 Jan 2019, doi: 10.1038/s41467-018-08080-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.