Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove terapie basate sulla biologia dell'invecchiamento sono prometenti per l'Alzheimer

young versus old brainConfronto tra cervello sano e giovane (sinistra) e uno invecchiato.

Una revisione completa del panorama clinico, compresi gli attuali agenti studiati per la prevenzione e il trattamento del morbo di Alzheimer (MA) e di altre demenze, enfatizza la necessità di sviluppare e testare farmaci basati sulla comprensione dei molteplici effetti dell'invecchiamento sul cervello.


"Il MA è una malattia complessa con molti fattori diversi che contribuiscono alla sua insorgenza e progressione", afferma il Dr. Howard Fillit, direttore esecutivo, fondatore e direttore scientifico dell'Alzheimer's Drug Discovery Foundation (ADDF), autore senior del documento di revisione. "Decenni di ricerche hanno rivelato processi comuni rilevanti per capire perché il cervello che invecchia è vulnerabile al MA. Nuove terapie per il morbo verranno da questa comprensione degli effetti dell'invecchiamento sul cervello".


Gli unici farmaci approvati per il MA alleviano alcuni sintomi ma non fermano la progressione della malattia. Sono urgenti nuove terapie che prevengono, rallentano o arrestano la malattia, per combattere il crescente carico di MA negli Stati Uniti e in tutto il mondo. E la biologia dell'invecchiamento fornisce numerosi nuovi obiettivi per lo sviluppo di nuovi farmaci per il MA, osserva il Dr. Fillit.


"Il nostro successo nella lotta contro il MA probabilmente deriverà da una terapia combinata; farmaci che abbiano effetti positivi sui malfunzionamenti presenti quando le persone invecchiano", afferma il Dr. Fillit. "Le terapie combinate sono lo standard di cura per altre importanti malattie dell'invecchiamento, come le malattie cardiache, il cancro e l'ipertensione, e saranno probabilmente necessarie nel trattamento del MA e delle altre forme di demenza".


L'aumento dell'età è il principale fattore di rischio per il MA, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce 5 milioni di persone negli Stati Uniti e circa 50 milioni a livello globale. Con un crescente invecchiamento della popolazione, i Centers for Disease Control and Prevention prevedono che il peso di MA raggiungerà quasi il triplo, arrivando a 14 milioni di persone entro il 2060.


Con l'invecchiamento, molti processi biologici vanno male e sono anche stati implicati nel MA. Ad esempio, mentre le persone invecchiano, hanno maggiori probabilità di avere infiammazione sistemica cronica e neuroinfiammazione, che è associata a una peggiore funzione cognitiva. Altri malfunzionamenti dell'invecchiamento includono la compromissione dell'eliminazione di proteine ​​tossiche malripiegate, disfunzioni mitocondriali e metaboliche (associate al diabete), problemi vascolari, cambiamenti epigenetici (cambiamenti nella regolazione genica senza alterazioni nella sequenza del DNA) e perdita di sinapsi (punti di comunicazione tra neuroni).


Gli studi dell'ultima fase (la 3) sono dominati dai farmaci che hanno come obiettivo l'amiloide-beta e la tau, le classiche caratteristiche patologiche del MA (degli studi di fase 3, il 52% punta l'amiloide o la tau), ma altre strategie stanno guadagnando terreno e sono in fase 1 o 2, secondo il documento di revisione.


Sebbene i tentativi terapeutici di rimuovere o ridurre la produzione di amiloide-beta siano stati in gran parte infruttuosi nel modificare il decorso del MA, afferma il dott. Fillit, i ricercatori hanno appreso informazioni importanti da tali studi clinici anche se non hanno prodotto immediatamente trattamenti per i malati di MA, e recenti studi clinici suggeriscono che puntare l'eliminazione dell'amiloide-beta può ancora rivelarsi fruttuoso.


"Al momento non è noto se queste patologie classiche (amiloide e tau) rappresentano bersagli farmacologici validi e se questi obiettivi da soli sono sufficienti per trattare il MA", afferma il Dr. Fillit. "Puntare i processi biologici comuni dell'invecchiamento può essere un approccio efficace allo sviluppo di terapie per prevenire o ritardare malattie legate all'età, come l'Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Drug Discovery Foundation via ScienceDaily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yuko Hara, Nicholas McKeehan, Howard Fillit. Translating the biology of aging into novel therapeutics for Alzheimer's disease. Neurology, 2018 DOI: 10.1212/WNL.0000000000006745

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)