Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esperti sottolineano le nuove prove del legame tra herpes e Alzheimer

Esperti sottolineano le nuove prove del legame tra herpes e AlzheimerIl virus herpes simplexUno studio condotto da epidemiologi di Taiwan supporta la fattibilità di un modo potenziale per ridurre il rischio di morbo di Alzheimer (MA).


Quando gli autori di Taiwan hanno esaminato soggetti che soffrivano di una grave infezione da herpes e che erano trattati in modo aggressivo con farmaci antivirali, il rischio relativo di demenza è stato ridotto di 10 volte.


La prof.ssa Ruth Itzhaki della Università di Manchester e il prof. Richard Lathe della Università di Edimburgo dicono che il documento (di Tzeng et al.), pubblicato su Neurotherapeutics nel febbraio 2018, mostra anche che il virus dell'herpes simplex di tipo 1 (HSV1) porta ad un aumentato rischio di sviluppare la malattia.


"Questo studio e altri due di diversi gruppi di ricerca di Taiwan, forniscono la prima prova nella popolazione di un nesso causale tra l'infezione da virus dell'herpes e il MA, una scoperta estremamente importante"
, ha affermato la prof.ssa Itzhaki.


Il commento sui tre studi, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, sostiene che essi forniscono la prova più forte del nesso causale tra l'infezione da herpes e il MA, confermando 30 anni di ricerca della prof.ssa Itzhaki. Che ha detto:

"Credo che siamo i primi a comprendere le implicazioni di questi dati sorprendenti su questa condizione devastante che colpisce principalmente gli anziani. Nessun trattamento efficace è ancora disponibile. Quasi 30 milioni di persone in tutto il mondo ne soffrono e, purtroppo, questa cifra aumenterà con l'aumentare della longevità.

"Ma crediamo che questi antivirali, sicuri e facilmente disponibili, possano avere un ruolo importante nella lotta contro la malattia in questi pazienti.

"E fanno sorgere anche la possibilità futura di prevenire la malattia con la vaccinazione contro il virus durante l'infanzia. Un trattamento efficace con un farmaco specifico o una vaccinazione efficace contro il microbo putativo sono gli unici modi per dimostrare che un microbo è la causa di una malattia umana non infettiva".


La maggior parte dei ricercatori sull'Alzheimer studia le sue principali caratteristiche: placche amiloidi e grovigli neurofibrillari e tuttavia, nonostante la grande quantità di ricerche, le cause della loro formazione sono sconosciute.


L'HSV1 infetta la maggior parte degli umani nella giovinezza o più tardi e rimane per tutta la vita nel corpo in forma dormiente, all'interno del sistema nervoso periferico. Di tanto in tanto il virus si attiva e in alcune persone provoca danni visibili sotto forma di herpes labiale.


Lo studio di Taiwan ha identificato 8.362 soggetti over-50 nel periodo gennaio-dicembre 2000, a cui era stata diagnosticata di recente una grave infezione da HSV. Il gruppo di studio è stato confrontato con un gruppo di controllo di 25.086 persone senza evidenza di infezione da HSV.


Gli autori hanno poi monitorato lo sviluppo della demenza in questi individui in un periodo di 10 anni tra il 2001 e il 2010. Il rischio di sviluppare demenza nel gruppo HSV è risultato più alto di un fattore di 2.542. Ma, quando gli autori hanno confrontato quelli della coorte HSV che erano stati trattati con la terapia antivirale, con quelli che non l'avevano ricevuta, hanno visto una riduzione drastica di 10 volte della successiva incidenza della demenza in 10 anni.


Il prof. Richard Lathe ha aggiunto:

"Non solo la magnitudine dell'effetto antivirale è notevole, ma lo è anche il fatto che - nonostante la durata relativamente breve e la tempistica del trattamento - nella maggior parte dei pazienti gravemente affetti da HSV1 sembrava prevenire il danno a lungo termine provocato dall'Alzheimer nel cervello.


La prof.ssa Itzhaki ha detto:

"Era il 1991 quando abbiamo scoperto che, in molte persone anziane infette da HSV1, il virus è presente anche nel cervello, e poi nel 1997 che conferisce un forte rischio di MA nel cervello di persone che hanno un fattore genetico specifico. Nel 2009, abbiamo continuato, dimostrando che il DNA dell'HSV si trova all'interno delle placche di amiloide nel cervello dei pazienti di MA.

"Abbiamo suggerito che il virus nel cervello viene riattivato da alcuni eventi altrove come lo stress, l'immunosoppressione e l'infezione / infiammazione. Quindi crediamo che il ciclo di riattivazione dell'HSV1 nel cervello alla fine causi il MA in almeno una parte dei pazienti".


Lo studio di Tzeng et al. ha esaminato solo persone con HSV grave e non può essere generalizzato alle popolazioni sane.

 

 

 


Fonte: The University of Manchester (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ruth F. Itzhaki, Richard Lathe. Herpes Viruses and Senile Dementia: First Population Evidence for a Causal Link. Journal of Alzheimer's Disease, vol. 64, no. 2, pp. 363-366, 19 June 2018, DOI: 10.3233/JAD-180266

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.