Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il gene della memoria diventa virale

Il gene della memoria diventa viraleDue team indipendenti di ricercatori hanno scoperto che il gene Arc può impacchettare il suo materiale genetico in un guscio simile a un virus, per recapitarlo alle cellule vicine (Immagine: NIH).

Due team indipendenti di scienziati dell'Università dello Utah e della University of Massachusetts hanno scoperto che un gene cruciale per l'apprendimento, chiamato Arc, può inviare il suo materiale genetico da un neurone all'altro usando la stessa strategia dei virus.


Gli studi, entrambi pubblicati sulla rivista Cell, rivelano un nuovo modo in cui interagiscono le cellule del sistema nervoso.


"Questo lavoro è un grande esempio dell'importanza della ricerca di base nelle neuroscienze", ha detto Edmund Talley PhD, direttore del programma dell'Istituto Nazionale Disturbi Neurologici e Ictus (NINDS), uno dei National Institutes of Health. "Quello che era iniziato come tentativo di esaminare il comportamento di un gene coinvolto nella memoria e implicato nei disturbi neurologici come l'Alzheimer, ha portato inaspettatamente alla scoperta di un meccanismo completamente nuovo che i neuroni potrebbero usare per inviarsi informazioni genetiche dall'uno all'altro".


Anche se è noto che l'Arc ha un ruolo vitale nella capacità del cervello di memorizzare nuove informazioni, non sappiamo come funziona esattamente. Inoltre, studi precedenti avevano dettagliato le somiglianze tra la proteina Arc e le proteine ​presenti in alcuni virus come l'HIV, ma non era chiaro in che modo tali elementi comuni influenzassero il comportamento della proteina Arc.


I ricercatori dell'Università dello Utah hanno iniziato l'esame del gene Arc introducendolo in cellule batteriche. Con loro sorpresa, quando le cellule formavano la proteina Arc, si raggruppavano in una forma simile a un capside virale, il guscio contenente l'informazione genetica di un virus. I 'capsidi' dell'Arc sembravano rispecchiare i capsidi virali nella loro struttura fisica, come pure il loro comportamento e altre proprietà.


"In precedenza, se avessi detto a un neuroscienziato che questo genere di geni si comporta come un virus, avrebbero riso di me"
, ha detto Jason Shepherd PhD, professore associato dell'Università dello Utah di Salt Lake City. "Abbiamo capito che questo ci avrebbe portato in una direzione completamente nuova".


Gli scienziati dell'università del Massachusetts, guidati da Vivian Budnik PhD, professore della Facoltà di Medicina, e Travis Thomson PhD, assistente professore nella stessa università, hanno iniziato a esaminare il contenuto dei piccoli sacchi rilasciati dalle cellule, chiamati 'vescicole extracellulari'.


I loro esperimenti sui moscerini della frutta hanno rivelato che i motoneuroni che controllano i muscoli degli animali rilasciano vescicole contenenti un'alta concentrazione dell'RNA messaggero (mRNA) del gene Arc. Il microRNA è formato dalle  molecole intermediarie di tipo DNA che le cellule usano per creare la proteina codificata da una sequenza di DNA.


Entrambi i gruppi hanno anche scoperto che i capsidi Arc contengono mRNA Arc e che i capsidi sono rilasciati dai neuroni all'interno di quelle vescicole. Inoltre, la squadra del dott. Shepherd ha dimostrato che più sono attivi i neuroni, più vescicole rilasciano.


Ulteriori esperimenti condotti da entrambi i team di ricercatori hanno suggerito che i capsidi dell'Arc agiscono come virus, portando l'mRNA alle cellule vicine. Il Dr. Shepherd e i suoi colleghi hanno sviluppato neuroni di topo privi del gene Arc in piastre di Petri piene di vescicole contenenti Arc o capsuli Arc da soli.


Hanno scoperto che i neuroni che erano senza Arc, assorbivano le vescicole e i capsidi e usavano l'mRNA dell'Arc contenuto all'interno per produrre la proteina Arc stessa. Infine, proprio come i neuroni che producono naturalmente la proteina Arc, quelle cellule ne producevano di più quando aumentava la loro attività elettrica.


I ricercatori della UMass, nel frattempo, hanno dimostrato che l'mRNA e i capsidi Arc viaggiano solo in un'unica direzione (dai motoneuroni ai muscoli) nelle cellule dei moscerini, e che la proteina Arc si lega a una parte specifica della molecola dell'RNA dell'Arc chiamata 'regione non tradotta' che non è usata per produrre la proteina Arc.


Hanno anche scoperto che i moscerini privi del gene Arc formano meno connessioni tra i loro motoneuroni. Inoltre, mentre i moscerini normali creano più di queste connessioni quando i loro motoneuroni sono più attivi, quelli senza il gene Arc non riescono a farlo.


Entrambi i gruppi di scienziati hanno ora pianificato di indagare perché le cellule usano questa strategia simile ai virus per trasportare l'mRNA dell'Arc tra le cellule, e se questo sistema potrebbe consentire alle proteine ​​tossiche responsabili dell'Alzheimer di diffondersi nel cervello. Il dott. Budnik spera che tali ricerche possano far luce sullo sviluppo di malattie neurologiche e potenzialmente portare a nuove terapie.


Inoltre, il dott. Shepherd ritiene che sia possibile usare i capsidi Arc per l'ingegneria genetica e la terapia genica, che attualmente usano virus per introdurre nuove istruzioni genetiche nelle cellule. Il sistema immunitario umano a volte attacca questi virus, causando pericolosi effetti collaterali. Poiché la proteina Arc è originaria del corpo umano, i medici possono usare i capsidi Arc per fornire geni per la terapia genica senza innescare una risposta immunitaria.


"Questa ricerca sottolinea il fatto che spesso non sappiamo da dove verranno le scoperte interessanti", ha detto il dott. Shepherd. "Abbiamo bisogno di seguire dove la scienza ci porta".

 

 

 


Fonte: NIH/National Institute of Neurological Disorders and Stroke (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Elissa D. Pastuzyn, Cameron E. Day, Rachel B. Kearns, Madeleine Kyrke-Smith, Andrew V. Taibi, John McCormick, Nathan Yoder, David M. Belnap, Simon Erlendsson, Dustin R. Morado, John A.G. Briggs, Cédric Feschotte, Jason D. Shepherd. The neuronal gene Arc encodes a repurposed retrotransposon Gag protein that mediates intercellular RNA transfer. Cell. January 11,  2018. doi: 10.1016/j.cell.2017.12.024.
  • James Ashley, Benjamin Cordy, Diandra Lucia, Lee G. Fradkin, Vivian Budnik, Travis Thomson. Retrovirus-like Gag protein Arc1 binds RNA and traffics across synaptic boutons. Cell. January 11, 2018. doi: 10.1016/j.cell.2017.12.022.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.