Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il test dell'ulcera della pelle può aiutare diagnosi precoce di demenza

Il test dell'ulcera della pelle può aiutare diagnosi precoce di demenzaI cambiamenti anormali del cervello che portano alla demenza causano anche cambiamenti nella pelle che danno origine ad ulcere da pressione, secondo i ricercatori dell'Herzog Medical Center di Gerusalemme.


Quindi, dicono, un test cutaneo può essere uno strumento per il rilevamento precoce e la diagnosi di demenza e potrebbe ritardare o arrestare la malattia.


Il dottor Ephraim Jaul, direttore del complesso infermieristico dell'ospedale geriatrico-psichiatrico ed esperto nel trattamento delle ulcere da pressione, ha notato che molti pazienti con Alzheimer e altre demenze - soprattutto in fase avanzata - hanno maggiori probabilità di sviluppare delle piaghe da pressione. E ha collegato le due condizioni.


Con un esame quantitativo condotto all'Herzog, Jaul ha scoperto che il 67% dei pazienti geriatrici con ulcere da pressione aveva una demenza, mentre tra coloro che non avevano ulcere da pressione, solo il 23% aveva la demenza. Negli ultimi anni, Jaul ha pubblicato tre studi nell'International Wound Journal, dimostrando un legame significativo tra demenza e ulcere da pressione, concentrandosi sulla demenza avanzata, al contrario della maggior parte degli studi nel campo della demenza precoce e nella sua prevenzione.


A febbraio Jaul e il dottor Oded Meiron, ricercatore del centro di ricerca del cervello dell'ospedale e direttore del laboratorio di elettrofisiologia e neurocognizione, hanno pubblicato la loro teoria sul rapporto tra le due malattie apparentemente non correlate. Jaul ha anche presentato la teoria alla conferenza invernale della Society of Geriatric Israel.


La loro ipotesi è che i cambiamenti cerebrali anomali che portano alla demenza si verificano anche in altri sistemi del corpo. I cambiamenti nel tessuto della pelle dei pazienti della demenza li rendono più vulnerabili allo sviluppo di ulcere da pressione. "Ci aspettiamo di vedere questi cambiamenti nei pazienti con lieve compromissione cognitiva, non solo in quelli con demenza avanzata", ha suggerito Meiron.


Le implicazioni pratiche della loro teoria sono di due tipi:

  1. Il trattamento dei malati di demenza lieve includerà un trattamento preventivo più intensivo alla luce del maggiore rischio, come frequenti cambiamenti nella postura del paziente, materassi speciali e altri mezzi per prevenire la formazione di lesioni da pressione.
  2. Dal punto di vista della ricerca, saranno lanciati studi clinici sull'esame neurodegenerativo dello strato cutaneo per definire meglio il tipo e lo stadio della demenza e usare mezzi non invasivi per inibire e sopprimere la malattia.

Il test della pelle può essere uno strumento potente per la rilevazione precoce e la diagnosi specifica della demenza perché non tutte le demenze richiedono lo stesso trattamento e non tutto il declino cognitivo finisce in demenza, hanno detto.


"Queste informazioni aiuteranno i medici a progettare trattamenti appropriati per rallentare e fermare la progressione della demenza nella misura in cui le piaghe da pressione e le disfunzioni cognitive possono essere fatali. Se potremo identificare le prime fasi della demenza, sarà possibile intervenire e inibire il declino cognitivo accelerato attraverso la stimolazione cerebrale non invasiva e l'uso di programmi di potenziamento cognitivo".

 

 

 


Fonte: Judy Siegel-Itzkovich in The Jerusalem Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)