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Il crepacuore della demenza: trovare gratitudine nel dolore.

Sono il tipo di persona che di solito riesce a trovare il lato positivo in qualsiasi cosa. Sono innamorata della vita e dell'avventura infinita che l'accompagna. Credo nel potere della gratitudine, come tasto per accedere alla gioia in ogni situazione.


Tuttavia, di recente mi sono trovata a lottare con tutto questo. La mia famiglia è stata spinta in un viaggio complesso che ha stordito un po' tutti noi. Mio nonno ha la demenza, ed è improvvisamente diventata molto grave.


Quelle parole sembrano così facili da dire. La demenza è un problema che ho affrontato innumerevoli volte nella mia vita professionale. Ma ora che sta accadendo a qualcuno che adoro, le parole non possono nemmeno toccare il dolore di cuore che questo comporta.


Mi ritrovo improvvisamente immersa in un senso inatteso di dolore. E' un mondo sottosopra di emozioni contrastanti, il lutto per qualcuno che è ancora qui. Si tratta di una sorta di perdita al rallentatore ... come un cerotto che viene tolto molto lentamente da una ferita.


Ogni volta che lo vado a trovare, cerco i suoi occhi ... cerco, cerco, cerco piccoli pezzi di lui che possono essere rimasti, cerco qualcosa a cui aggrapparmi della vita che mi sta a cuore. A volte trovo quello che sto cercando. A volte semplicemente no, e riesco a trovare solo la paura e la confusione nei suoi occhi.


Ma ho anche cercato dentro di me. Cerco risposte. Cerco il significato che sta dietro la mia tristezza, e la rabbia, e il dolore. Cerco accettazione. Cerco gratitudine. E nella mia ricerca di queste cose, ecco che cosa ho scoperto.


Ho scoperto che sotto il dolore, c'è una presenza di amore indescrivibile. E' nel silenzio che c'è oltre il caos. Si può trovare nei più piccoli momenti di pace.


In una delle mie visite recenti, mio ​​nonno mi ha chiesto di avvicinarmi a lui. Mi ha guardato direttamente e, solo per un minuto, il suo pensiero sembrava chiaro. E ha detto: "Tesoro, non credo che sarò qui ancora a lungo. Ma voglio che tu sappia che ti amo con tutto il cuore. E so che tu mi ami".


In quel momento, il mio cuore era spezzato e rigonfio di enorme gratitudine. E' stato un dono prezioso che mi ha dato quel giorno, un tesoro che terrò per sempre. Mi sono sentita collegata a lui in un modo che non può essere interrotto, e mi piace pensare che anche lui lo sentiva.


La cosa più pazza del dolore è che non può esistere senza amore.

Potremmo fare molto per evitare o mitigare il dolore della perdita. Ma penso che potremmo perdere qualcosa. Come ha detto Brene Brown, "Quando facciamo diminuire l'oscurità, affievoliamo la luce".


Quindi sceglierò di rischiare di sentire tutto ... il dolore, la rabbia, la paura. Perché nel profondo c'è una corrente sotterranea di amore bellissimo, che supera in qualche modo il dolore della perdita.


E forse tra le nostre lacrime possiamo trovare alcuni barlumi di gioia ... e in quella possiamo trovare gratitudine.

 

 

 


Fonte: Sarah Powers in ElephantJournal (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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