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Cosa succede nel nostro cervello quando si crea un ricordo?

Tutti noi abbiamo ricordi, per quanto posso ricordare.


Ma da dove vengono questi ricordi e come fanno ad essere prodotti?


Le persone spesso confrontano il cervello al computer, ma il cervello non ha porte USB che permettono di raccogliere nuove informazioni collegando un apparecchio all'orecchio. Sarebbe comodo, anche se un po' doloroso.


Allora dove prendiamo tutte queste informazioni che si rovesciano sul nostro capo? Potresti immaginare la memoria umana un po' come il sacco di Babbo Natale pieno di eventi della vita, testi di canzoni e la prima metà degli scherzi. Ma in verità, la "memoria" non è una cosa unica e solida. È un termine che copre molti tipi di richiami che sono sorprendentemente distinti, ed usati costantemente in diverse combinazioni da un essere umano tipico.

 

Memoria a breve termine: come scrivere il proprio nome con un fuoco d'artificio

Abbiamo tutti sentito parlare di memoria a breve e a lungo termine. Anche se le persone tendono ad usare la frase "memoria a breve termine" per fare riferimento al nostro richiamo di cose che sono successe di recente - nell'ultima ora o giorno - tecnicamente parlando, in realtà è molto più sfuggente. La memoria a breve termine dura in genere tra 15 e 30 secondi: è un po' come scrivere il proprio nome in aria con un fuoco d'artificio. Qualsiasi ricordo che può essere richiamato dopo tale lunghezza del tempo è una memoria a lungo termine.


In termini informatici, la memoria a breve termine è come la RAM che trattiene le informazioni su cui stiamo attualmente lavorando o usando per compiti cognitivi (pensiero). Queste possono essere nuove informazioni fornite dai nostri sensi, per esempio, o vecchie informazioni recuperate dalla memoria a lungo termine. I neuroscienziati teorizzano che tutto questo pensiero è supportato da modelli di attività dei neuroni nella corteccia prefrontale (quel poco della parte anteriore del cervello).

 

Memoria a lungo termine: l'informazione diventa una 'cosa' fisica

Fortunatamente, per i ricordi che vogliamo proprio tenere, c'è anche la memoria a lungo termine. Se la memoria a breve termine è la RAM di un computer, la memoria a lungo termine è il disco rigido, che tiene tutto, dalla tua sceneggiatura scartata, ai punteggi del videogioco.


A differenza dei ricordi a breve termine, la memoria a lungo termine ha una presenza fisica nel cervello, e non dipende esclusivamente da specifici modelli di attività. I neuroni producono nuove connessioni fisiche e sinapsi l'uno con l'altro quando si forma un nuovo ricordo a lungo termine. Questa connessione dura, che sia usata o meno.


La memoria a lungo termine può essere suddivisa in memoria implicita ed esplicita:

  • I ricordi impliciti includono le abitudini e le competenze che usiamo automaticamente, come ad esempio arrotolare una sigaretta, guidare un'auto, imitare la firma del tuo capo sulle note-spesa.
  • I ricordi espliciti sono cose di cui siamo consapevoli e che cerchiamo intenzionalmente di richiamare. Ci sono due tipi di memoria esplicita, episodica e semantica.
    • La memoria episodica è la memoria per le cose e gli eventi che ti sono successe.
    • La memoria semantica è per la conoscenza più generale.

      Sapere che Parigi è la capitale della Francia è memoria semantica, ricordare di esserti ammalato nel tuo viaggio a Parigi è memoria episodica.

Codifica: un arazzo terribilmente complesso in tempo reale

Quando in realtà vogliamo imparare qualcosa, è alla memoria a lungo termine che siamo interessati. Quindi come si forma? Il primo passo è codificare un'informazione, altrimenti scompare rapidamente, come il respiro su uno specchio.


Le informazioni vengono convogliate sull'ippocampo, la regione del cervello cruciale per la formazione di nuovi ricordi e uno dei pochi posti nel cervello dove vengono generati regolarmente neuroni nuovi di zecca. L'ippocampo collega insieme tutte le informazioni utili e le codifica in un nuovo ricordo formando nuove sinapsi. E' fondamentalmente come se qualcuno producesse un arazzo terribilmente complesso, e in tempo reale.


Ma non tutte le informazioni sono uguali agli occhi dell'ippocampo. Le cose "importanti" sono codificate più facilmente ed efficacemente di quelle di routine o incomprensibili, come un pendolarismo quotidiano noioso, o il testo di una canzone dance in una lingua che non si conosce. L'ippocampo darà la priorità a quelle che sono state provate più volte nella memoria a breve termine, o a quelle con una forte componente emotiva. L'ippocampo è selettivo perché è molto occupato.

 

Trovare una casa per i tuoi ricordi

Codificare un ricordo è cosa buona e giusta, ma è inutile se non sa dove andare. Trovare un luogo di deposito è il passo successivo.


I ricordi più recenti, una volta consolidati, sembrano risiedere nell'ippocampo per un po'. Ma come si formano altri ricordi, i neuroni che rappresentano un ricordo specifico migrano ulteriormente nella corteccia. Come risultato, i ricordi sono immagazzinati in tutto il cervello. E' un po' come Internet, che è fatto di informazioni diffuse in tutto il pianeta e si accede tramite innumerevoli connessioni.


I ricordi simili tendono a raggrupparsi: ricordi parlati vicino ai centri linguistici, quelli visuali vicino alla corteccia visiva, e c'è anche molta ridondanza, è possibile avere più ricordi della stessa cosa. Ogni volta che si attivano sono rafforzati. I ricordi umani non vengono memorizzati come i libri in una libreria; essi sono costantemente aggiornati e ottimizzati.

 

Richiamare i ricordi che hai dimenticato di dimenticare

Quindi come fai a estrarre i pezzi necessari da questa strana, sempre mutevole libreria di informazioni? Potrebbe sembrare che molti dei cosiddetti ricordi a lungo termine si siano in effetti trasformati in polvere, perché ci sono molte cose che hai dimenticato: i vecchi indirizzi, le password, le scadenze per gli articoli sul sistema della memoria che hai promesso di scrivere.


Il problema qui non è che sono scomparsi, ma piuttosto che non è possibile richiamarli. E' un po' come perdere un guanto: sei ancora proprietario di un guanto, è in casa da qualche parte, ma non è possibile usarlo.


Il richiamo è davvero impressionante, ma un processo un po' misterioso. Quando vogliamo accedere a una memoria nei recessi oscuri del nostro cervello, i segnali della nostra corteccia frontale si collegano a quella memoria tramite mezzi incerti, e la memoria viene ricostruita in base alle informazioni disponibili. Più spesso usi quel ricordo, più è facile da trovare.


Rivedere e ricordare è una parte cruciale del processo di apprendimento. E ci sono cose che puoi fare per renderlo più facile, qualcuna più strana di altre. Essere in presenza di alcuni elementi del ricordo originale aiuta il recupero. Ad esempio, se hai imparato qualcosa mentre eri in piscina, te la ricorderai meglio quando sei in una piscina in un secondo momento.


E' possibile che ci siano troppi ricordi? Forse. Hai mai provato ad imparare un nuovo numero di telefono e poi è diventato impossibile ricordare quello vecchio, anche se l'hai avuto per anni? I ricordi in costante aggiornamento possono presumibilmente "soppiantare" quelli esistenti, così che si finisce per ricordare le cose in modo diverso. Questo processo è noto come "interferenza" e può portare a dimenticare. Per quanto posso ricordare.

 

 

 


Fonte: Dean Burnett, dottore in neuroscienze, commediografo e comico. Insegna all'Università di Cardiff.

Pubblicato in Guardian.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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