Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I pasticci che la tecnologia combina con la nostra memoria

Quando eri più giovane, quanti numeri di telefono riuscivi a ricordare?


Probabilmente molti: il telefono di casa, di lavoro, degli amici, dei genitori ... l'elenco comprende probabilmente tutta la tua cerchia sociale di adolescente.


Ma in questo momento quanti numeri di telefono conosci, senza sbirciare? Il tuo, forse quello della tua fidanzata?


Beh, non sei solo. La tecnologia non sta solo cambiando la nostra vita, sta cambiando anche il modo in cui memorizziamo e richiamiamo le informazioni.


Ricerche precedenti avevano dimostrato che quando le persone sono in grado di trovare facilmente le informazioni on-line, sono meno propense a ricordare i fatti reali e più propense a ricordare come accedere a queste informazioni (chiamato 'Effetto-Google').


Un nuovo studio pubblicato da Kaspersky Lab, una società di sicurezza Internet, ha scoperto che l'Effetto-Google si estende oltre i fatti e le informazioni estranee on-line, includendo importanti informazioni personali, come ad esempio informazioni sui contatti, foto, indicazioni, e, sì, numeri di telefono. In altre parole, non solo potresti non ricordare più le capitali di stato, ma neanche chiamare tuo fratello senza cercare il suo numero sullo smartphone.


Far svanire le informazioni che confidi che un dispositivo digitale memorizzerà e ricorderà per te è quello che nel rapporto di Kaspersky è definito «amnesia digitale». Anche se potrebbe sembrare una cosa brutta, l'atto di dimenticare, non è di per sé negativo, secondo lo studio. Dopo tutto, permette di perdere i ricordi irrilevanti (come ad esempio le vecchie coordinate bancarie) e liberare spazio per i ricordi importanti.


Dimenticare diventa dannoso solo quando si perdono informazioni che bisogna ricordare, dice la neuroscienziata Kathryn Mills PhD. Ma il semplice 'dimenticare' non è il problema, perché sembra che abbiamo appaltato all'esterno la gestione delle informazioni rilevanti per la nostra vita, come usare le immagini e i tweet per immagazzinare ricordi delle vacanze e delle pietre miliari.


E lasciare che le cose scivolino via dalla memoria è in realtà un sintomo di un problema più grande, secondo lo psicologo clinico di Los Angeles Jenny Yip: "Non solo stiamo perdendo la nostra capacità di memorizzare, stiamo creando uno squilibrio nel nostro cervello, poiché l'eccessiva dipendenza dalla tecnologia crea un cervello sinistro più dominante a scapito del cervello destro, e il lato destro del cervello è necessario per la memoria e la concentrazione".


Anche se le capacità di memorizzare non sono necessarie nel nostro mondo sempre connesso, è importante prestare attenzione al cervello destro, spiega Yip. Per fortuna, un recente studio ha dimostrato che il sollevamento pesi migliora la memoria.


Però, per contribuire a rafforzare ulteriormente la centrale energetica della memoria, Yip suggerisce di disintossicarci dalla tecnologia e dagli schermi per almeno un giorno alla settimana, e interagire con l'ambiente, leggere un libro (la ricerca mostra che leggere un libro tascabile offre un migliore richiamo che leggere un lettore digitale), imparare o praticare una nuova lingua o uno sport, o impegnarsi in una profonda e significativa conversazione faccia a faccia con un'altra persona.


Finché abbiamo Internet a portata di mano, non ha molta importanza che le abilità di memorizzazione si deteriorino. Ma quando si tratta di mantenere il nostro cervello sano, è molto importante scollegarsi, per il bene della nostra memoria vera.

 

 

 


Fonte: Sarah Jacobsson Purewal in Shape.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.