Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer può iniziare fino a 20 anni prima dei sintomi

L'Alzheimer può iniziare fino a 20 anni prima dei sintomiLa linea dei venti anni è quella più precoce che gli scienziati hanno posto finora come inizio della malattia.


La buona notizia è che essa dà ai medici una lunga finestra di tempo per rallentare o invertire la condizione.


Le più recenti scoperte della ricerca di Alzheimer si focalizzano sul tempo che precede di molto quello in cui i pazienti intuiscono che potrebbero avere questa condizione neurodegenerativa.


Gli studi fatti finora avevano trovato prove che i processi biologici che causano il declino mentale possono iniziare da 10 a 12 anni prima che le persone notino inizialmente i segni del declino cognitivo.


Ma nel rapporto più recente pubblicato Mercoledì 24 Giugno 2015 sulla rivista Neurology, gli esperti dicono che la malattia può effettivamente iniziare anche prima - 18 anni, in realtà - di quanto previsto.


Per 18 anni Kumar Rajan, professore associato di medicina interna al Medical Center della Rush University, e i suoi colleghi, hanno seguito 2.125 anziani con un'età media di 73 anni, che non avevano la demenza [all'inizio dello studio]. Ogni tre anni, i ricercatori hanno somministrato ai volontari dei test di abilità mentale, e hanno poi confrontato questi risultati nel tempo.


Quando hanno esaminato il gruppo che in seguito ha ricevuto la diagnosi di Alzheimer, hanno scoperto che queste persone avevano punteggi più bassi nei loro test durante tutto il periodo di studio. In realtà, i loro punteggi declinavano costantemente ad ogni test. Per ogni unità di punteggio in meno sui test cognitivi, il rischio di Alzheimer futuro è aumentato del 85%.


Rajan sottolinea che i risultati collegano soltanto i punteggi dei test cognitivi ai rischi generici a livello di gruppo, e non possono essere usati per predire il rischio individuale di sviluppare la malattia. Per capire questo, è necessaria altra ricerca che trovi la gamma di declino che segnala la potenziale demenza di Alzheimer.


Ma i risultati preparano il terreno per studiare se un test così non invasivo e di facile somministrazione, può, o dovrebbe, fare parte di una valutazione periodica del rischio delle persone a partire dalla mezza età. In questo modo, dice, ci può essere un periodo di tempo più lungo, per tentare di intervenire e rallentare il processo della malattia.


Rajan ha in programma di studiare se le attività stimolanti del cervello (come i cruciverba o l'apprendimento di una nuova lingua) e le interazioni sociali possono migliorare i punteggi dei test, e a sua volta posticipare la diagnosi di Alzheimer. Come minimo, dice, i dati attuali mostrano che c'è una finestra di tempo più lunga in cui le persone potrebbero intervenire in questi modi e ritardare potenzialmente gli effetti più debilitanti dell'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Rush University via Time (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kumar B. Rajan, Robert S. Wilson, Jennifer Weuve, Lisa L. Barnes and Denis A. Evans. Cognitive impairment 18 years before clinical diagnosis of Alzheimer disease dementia. Neurology, Published online before print June 24, 2015. DOI: 10.1212/WNL.0000000000001774

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)