Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La perdita del linguaggio rivela i primi segni dell'Alzheimer

 La perdita del linguaggio rivela i primi segni dell'AlzheimerRicordate HAL, il computer di bordo in «2001: Odissea nello spazio», mentre fatica a cantare "Daisy, Daisy ...", mentre l'astronauta Dave disattiva uno dopo l'altro i moduli di memoria fino a quando rimane ad HAL solo un briciolo di intelligenza artificiale?


Chi potrebbe dimenticare ... solo che non è così che la perdita di linguaggio avviene in realtà nell'uomo sull'orlo dell'Alzheimer, secondo un team di psicologi e linguisti, autori di un test cambio-paradigma per predire la malattia.


"E' ormai noto che l'Alzheimer può svilupparsi per anni, in silenzio, prima della comparsa dei sintomi che portano alla diagnosi clinica", spiega Barbara Lust della Cornell University. "Stiamo cercando segni precoci nella lingua parlata dagli individui, prima che si manifesti l'Alzheimer in realtà".


Insieme con i collaboratori di ricerca della Cornell e di altre tre istituzioni, la Lust ha pubblicato i risultati sorprendenti sulla rivista Brain & Language di Aprile 2015.


Teodulo Ribot fu lo psicologo francese del 19° secolo che ha proposto una legge di regressione o reversione, che dice in sostanza che "le strutture formate per ultime sono le prime a degenerare ... il nuovo perisce prima del vecchio". La legge di Ribot predice ciò che si osserva spesso nei pazienti di Alzheimer: i ricordi recenti potrebbero andare persi prima di quelli più vecchi.


Il nuovo studio ha esaminato se avvengono cambiamenti nel linguaggio anche durante il corso prodromico dell'Alzheimer, modifiche che forse potrebbero prevedere la malattia. La prodromica si riferisce al periodo prima della comparsa dei sintomi iniziali e al pieno sviluppo della malattia. La fase prodromica di Alzheimer, prima che insorga la demenza, è chiamata Lieve Deterioramento Cognitivo (MCI - Mild Cognitive Impairment).


I ricercatori si sono chiesti se il decorso del deterioramento del linguaggio nell'Alzheimer prodromico potrebbe invertire sistematicamente il corso di acquisizione del linguaggio tra i bambini, secondo la previsione di Ribot.


Lo studio ha confrontato precedenti ricerche - sullo sviluppo del linguaggio con frasi complesse nei bambini sotto i 5 anni - con una nuova ricerca per valutare i modelli linguistici degli adulti con MCI. I ricercatori hanno anche testato i giovani adulti e gli adulti che invecchiano in buona salute. Agli adulti è stato chiesto di imitare frasi con strutture complesse, tra cui vari tipi di frasi relative, proprio come fanno i bambini.


Come ipotizzato dai ricercatori (ma contrariamente a quanto si crede) le strutture linguistiche che sviluppano i bambini all'inizio sono la maggior parte di quelle con cui lottano di più gli adulti con MCI. Ad esempio, gli individui con MCI trovano maggiori difficoltà a ripetere una frase del tipo: "Il direttore dell'ufficio ha corretto ciò che disturbava il tirocinante estivo", dando spesso risposte come "L'ufficiale ... uh ... ispezionato ... e um .. . corretto il tirocinante".


Per i bambini, frasi come "L'Orso Fozzie abbraccia forte quello che bacia Kermit la Rana" erano le prime ad essere prodotte. Mentre frasi come "Scooter afferra la caramella che mangia l'Orso Fozzie" sono sviluppate in ritardo dai bambini - ma sono più facili per gli adulti con MCI.


Nell'MCI, la prima struttura ad essere sviluppata viene persa per prima e l'ultima struttura sviluppata viene trattenuta più a lungo - al contrario della previsione di Ribot ... e dell'esperienza di HAL.


In seguito, i ricercatori sperano di integrare le valutazioni linguistiche in test predittivi potenziali dello stadio precoce di Alzheimer, poichè testeranno ulteriormente i loro risultati con altri soggetti per verifica.

 

********
Con la Lust (professoressa di sviluppo umano nel College of Human Ecology) hanno collaborato Charles R. Henderson, Jordan Whitlock, Alex Immerman, Aileen Costigan e James Gair, professore emerito di linguistica, tutti della Cornell. Collaboratori di altre istituzioni erano Suzanne Flynn MA/PhD del Massachusetts Institute of Technology; Janet Cohen Sherman PhD e Sarah Mancuso del Massachusetts General Hospital; e Zhong Chen del Rochester Institute of Technology.

La ricerca è stata finanziata, in parte, da Hatch e Federal Formula Funds, così come dal Bronfenbrenner Center for Translational Research, dal Cornell Institute for Translational Research on Aging, e dal Cornell’s Institute for the Social Sciences.

 

 

 

 

 


Fonte: H. Roger Segelken in Cornell University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Barbara Lust, Suzanne Flynn, Janet Cohen Sherman, James Gair, Charles R. Henderson Jr., Claire Cordella, Jordan Whitlock, Sarah Mancuso, Zhong Chen, Aileen Costigan, Alex Immerman. Reversing Ribot: Does regression hold in language of prodromal Alzheimer’s disease?Brain and Language, Volume 143, April 2015, Pages 1–10 doi:10.1016/j.bandl.2015.01.013

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)