Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non solo suonare, ma anche ascoltare musica classica migliora le funzioni cerebrali

Anche se l'ascolto della musica è comune in tutte le società, sono tuttora in gran parte sconosciuti i fattori biologici di tale ascolto.


Secondo un recente studio, l'ascolto di musica classica migliora l'attività dei geni coinvolti nella secrezione e nel trasporto di dopamina, nella neurotrasmissione sinaptica, nell'apprendimento e nella memoria, e sotto-regola i geni che mediano la neurodegenerazione.


Molti dei geni sovra-regolati erano noti per essere responsabili dell'apprendimento delle canzoni e del canto degli uccelli canori, suggerendo uno sfondo evolutivo comune della percezione del suono tra le specie.


L'ascolto della musica rappresenta una funzione cognitiva complessa nel cervello umano, e sappiamo che induce diversi cambiamenti neuronali e fisiologici. Tuttavia, lo sfondo molecolare alla base degli effetti dell'ascolto della musica è in gran parte sconosciuto.


Un gruppo di studio finlandese ha studiato come l'ascolto di musica classica ha influenzato i profili di espressione genica dei partecipanti musicalmente esperti e inesperti. Tutti i partecipanti hanno ascoltato il Concerto per Violino di Wolfgang Amadeus Mozart Nr 3, in Sol maggiore, K.216, che dura 20 minuti.


L'ascolto della musica ha potenziato l'attività dei geni coinvolti nella secrezione e nel trasporto della dopamina, nella funzione sinaptica, nell'apprendimento e nella memoria. Uno dei geni più sovra-regolati, l'alpha-sinucleina (SNCA) è un gene di rischio conosciuto per il Parkinson, che si trova nella regione con legame più forte all'attitudine musicale. La SNCA è conosciuta anche per il suo contributo all'apprendimento dei motivi degli uccelli canori.


"La sovra-regolazione di diversi geni che sappiamo essere responsabili dell'apprendimento di canzoni e del canto degli uccelli canori suggerisce uno sfondo evolutivo comune della percezione sonora tra i vocalizzi degli uccelli e degli esseri umani", dice il Dott Irma Järvelä, il leader dello studio.


Al contrario, l'ascolto della musica sotto-regola i geni che sono associati con la neurodegenerazione, indicando il ruolo neuroprotettivo della musica. I ricercatori osservano che "L'effetto era rilevabile solo nei partecipanti musicalmente esperti, suggerendo l'importanza della familiarità e dell'esperienza nel mediare gli effetti indotti dalla musica".

 

I risultati forniscono nuove informazioni sul background genetico molecolare della percezione e dell'evoluzione musicale, e possono dare ulteriori indizi sui meccanismi molecolari alla base della musicoterapia.

 

*******
Il ricercatore responsabile dello studio è il bioinformatico Chakravarthi Kanduri dell'Università di Helsinki. Il protocollo dello studio è stato progettato da Pirre Raijas e dal professore associato Irma Järvelä dell'Università di Helsinki, con l'aiuto del professor Harri Lähdesmäki della Aalto University. L'Accademia di Finlandia e la Fondazione Helsinki Biomedicum hanno finanziato lo studio.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Helsinki via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chakravarthi Kanduri, Pirre Raijas, Minna Ahvenainen, Anju K. Philips, Liisa Ukkola-Vuoti, Harri Lähdesmäki, Irma Järvelä. The effect of listening to music on human transcriptome. PeerJ, 2015; 3: e830 DOI: 10.7717/peerj.830

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.