Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Chirurgia bariatrica potrebbe ridurre il rischio di Alzheimer per gli obesi

La chirurgia per la perdita di peso può frenare le alterazioni dell'attività cerebrale associate all'obesità e migliorare la funzione cognitiva coinvolta nella pianificazione, nella strategia e nell'organizzazione, secondo un nuovo studio pubblicato nel Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (JCEM).


L'obesità può danneggiare il cervello e altri organi; gli individui obesi hanno un rischio più alto del 35% di sviluppare l'Alzheimer rispetto alle persone di peso normale.


La chirurgia bariatrica è usata per aiutare le persone pericolosamente obese a perdere peso. Le procedure di questa tecnica sono progettate per limitare la quantità di cibo che si può mangiare prima di sentirsi sazi, riducendo le dimensioni dello stomaco o limitando l'assorbimento delle sostanze nutritive, eliminando parte dell'intestino tenue dal sentiero che il cibo segue nel tratto digestivo. Alcune procedure, come la chirurgia a bypass gastrico «Roux-en-Y» (RYBG), usa una combinazione di questi metodi.


Questo studio è stato il primo a valutare l'attività cerebrale nelle donne prima e dopo la chirurgia bariatrica. "Quando abbiamo studiato le donne obese prima della chirurgia bariatrica, abbiamo scoperto che alcune aree del loro cervello metabolizzano gli zuccheri ad un tasso superiore a quello delle donne di peso normale", ha detto uno degli autori dello studio, Cintia Cercato, MD, PhD, dell'Università di San Paolo in Brasile. "In particolare, l'obesità porta ad un'attività alterata in una parte del cervello legata allo sviluppo dell'Alzheimer: il giro cingolato posteriore. Poichè la chirurgia bariatrica ha invertito questa attività, sospettiamo che la procedura possa contribuire ad una riduzione del rischio di Alzheimer e di altre forme di demenza".


Lo studio longitudinale ha esaminato l'effetto della chirurgia RYBG sulla funzione del cervello di 17 donne obese. I ricercatori hanno usato scansioni con tomografia ad emissione di positroni (PET) e test neuropsicologici per valutare la funzione del cervello e l'attività nei partecipanti prima della chirurgia e sei mesi dopo la procedura. Gli stessi test sono stati inoltre eseguiti una volta su un gruppo di controllo di 16 donne magre.


Prima di essere sottoposte ad intervento chirurgico, le donne obese avevano tassi più elevati di metabolismo in alcune aree del cervello, tra cui il giro cingolato posteriore. Dopo l'intervento chirurgico, non c'era più alcuna prova di questa attività cerebrale esacerbata. Il tasso di metabolismo del loro cervello era paragonabile all'attività tipica delle donne di peso normale.


Dopo l'intervento chirurgico, le donne obese hanno anche avuto risultati migliori in un test di misurazione della funzione esecutiva (la capacità del cervello di collegare l'esperienza passata e l'azione presente) rispetto a quelli di prima delle procedure. La funzione esecutiva è usata in pianificazione, organizzazione e strategia. Altri cinque test neuropsicologici che misurano diversi aspetti della memoria e delle funzioni cognitive non hanno mostrato alcun cambiamento dopo l'intervento chirurgico.


"I nostri risultati suggeriscono che il cervello è un organo che beneficia della perdita di peso indotta da un intervento chirurgico", ha detto la Cercato. "L'incremento di attività cerebrale delle donne obese esibito prima di subire un intervento chirurgico non ha portato a una migliore prestazione cognitiva, il che suggerisce che l'obesità può costringere il cervello a lavorare di più per ottenere lo stesso livello di conoscenza".

 

********
Altri autori dello studio includono Emerson Leonildo Marques, Alfredo Halpern, Marcio Corrêa Mancini, Maria Edna de Melo, Nídia Celeste Horie, Carlos Alberto Buchpiguel, Artur Martins Novaes Coutinho, Carla Rachael Ono, Silvana Prando, Marco Aurélio Santo, Edécio Cunha-Neto and Daniel Fuentes dell'Università di San Paolo.

 

 

 

 

 


Fonte:  Endocrine Society via NewsWise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Cintia Cercato et al. Changes in Neuropsychological Tests and Brain Metabolism After Bariatric Surgery. Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, August 2014 DOI: 10.1210/jc.2014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)