Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individui consapevoli sono influenzati meno dalle ricompense immediate

Un nuovo studio dell'Università di Toronto di Scarborough dimostra che le persone che sono consapevoli dei propri pensieri ed emozioni sono meno influenzati da un feedback [=reazione di ritorno] positivo da parte degli altri [in altre parole sono più indipendenti dagli altri].


Lo studio, creato da Rimma Teper (dottoranda PhD) dell'UTSC, conclude che gli individui ad alto contenuto di tratti di consapevolezza mostrano una minore risposta neurale al feedback positivo rispetto ai loro coetanei meno consapevoli.


"Questi risultati suggeriscono che gli individui consapevoli possono essere meno influenzati da ricompense immediate e si conformano bene all'idea che gli individui consapevoli in genere sono meno impulsivi", dice la Teper. Il tratto di consapevolezza è caratterizzato dalla capacità di riconoscere ed accettare i propri pensieri ed emozioni senza giudizio. Gli individui consapevoli sanno lasciare andare molto meglio i sentimenti ed i pensieri, piuttosto che lasciarsi trasportare.


L'attività cerebrale dei partecipanti è stata registrata con l'elettroencefalografia (EEG) mentre completavano un compito di tempo di reazione su un computer. Gli autori erano interessati all'attività cerebrale dei partecipanti in risposta alla ricezione di prestazioni di feedback gratificanti, neutre o negative in natura.


Non solo gli individui consapevoli sono meno sensibili al feedback gratificante rispetto agli altri, essi mostrano anche meno differenze nella loro risposta neurale al feedback neutro rispetto a quello gratificante. I risultati riflettono anche ulteriori attività di ricerca clinica che supportano la nozione che accettare le proprie emozioni è un importante indicatore di benessere mentale. "Gli individui che sono giocatori problematici, per esempio, mostrano reazioni cerebrali maggiori alle ricompense immediate, perché sono generalmente più impulsivi", dice la Teper.


"Molti studi, compreso il nostro lavoro precedente, hanno dimostrato che le persone che meditano, e gli individui consapevoli mostrano un migliore autocontrollo. Questo può contribuire a spiegarne il motivo per cui gli individui consapevoli sono anche meno influenzati dalle ricompense immediate, come suggerito dal nostro studio", dice Michael Inzlicht, il supervisore di dottorato della Teper e professore di psicologia alla UTSC.


La ricerca è stata pubblicata questa settimana sulla rivista Emotion.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Toronto.

Riferimenti: Rimma Teper, Michael Inzlicht. Mindful Acceptance Dampens Neuroaffective Reactions to External and Rewarding Performance Feedback.. Emotion, 2013; DOI: 10.1037/a0034296

Pubblicato in media.utoronto.ca (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)