Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Per la dieta evita le tentazioni: la volontà non basta

Vuoi riuscire nella dieta? Meglio che qualcuno nasconda il cioccolato, la tua volontà potrebbe non bastare (Foto: www.pasticceriabizzotto.it)Vuoi riuscire nella dieta? Meglio che qualcuno nasconda il cioccolato, la tua volontà potrebbe non bastare (Foto: www.pasticceriabizzotto.it)Se si sta cercando di perdere peso o di risparmiare per il futuro, una nuova ricerca suggerisce che evitare le tentazioni può aumentare le probabilità di successo, rispetto all'affidarsi solo alla forza di volontà.


Lo studio sul controllo di sé, dei ricercatori delle Università di Cambridge e di Dusseldorf, è stato pubblicato ieri sulla rivista Neuron.


I ricercatori hanno confrontato l'efficacia della forza di volontà rispetto alla limitazione volontaria dell'accesso alle tentazioni, chiamata 'pre-impegno'. (Esempi di pre-impegno possono essere evitare di acquistare cibo non salutare e di mettere i soldi in conti di risparmio con spese di prelievo pesanti). Hanno inoltre esaminato i meccanismi del cervello che hanno un ruolo nel pre-impegno per capire meglio il motivo per cui è così efficace.


Molly Crockett, che ha eseguito la ricerca quand'era all'Università di Cambridge, mentre ora è una Sir Henry Wellcome Postdoctoral Fellow alla UCL, ha dichiarato: "La nostra ricerca suggerisce che il modo più efficace per battere le tentazioni è evitare di averle di fronte, in primo luogo".


Per lo studio, i ricercatori hanno reclutato volontari maschi sani e hanno proposto una serie di scelte: dovevano decidere tra un'allettante "piccola ricompensa" disponibile subito, o una "grande ricompensa" a disposizione più tardi. Le piccole ricompense erano foto un pò sexy mentre le grandi ricompense erano foto erotiche molto piacevoli. Dal momento che le immagini erotiche sono immediatamente gratificanti, al momento della visualizzazione, i ricercatori potevano sondare i meccanismi di autocontrollo mentre erano messi in pratica, in tempo reale. (Gli scienziati non potevano usare i soldi, per esempio, poiché i soggetti potevano avere la rcompensa monetaria solo dopo aver lasciato il laboratorio).


Per alcune delle scelte, la piccola ricompensa era sempre disponibile, e i soggetti dovevano usare la loro forza di volontà per resistere ad essa, fino alla disponibilità della grande ricompensa. Ma per altre scelte, i soggetti sono stati posti in condizione di pre-impegno: prima che l'opzione allettante fosse disponibile, avevano la possibilità di evitare del tutto di incontrare la tentazione.


Gli scienziati hanno misurato le scelte delle persone e l'attività del cervello quando prendevano queste decisioni. Essi hanno scoperto che il pre-impegno è una strategia di auto-controllo più efficace della forza di volontà; i soggetti avevano più probabilità di ottenere la grande ricompensa quando avevano avuto l'opportunità di pre-impegnarsi. Hanno anche scoperto che le persone più impulsive (quelle con la forza di volontà più debole) beneficiano di più del pre-impegno.


Gli scienziati sono riusciti ad identificare le regioni del cervello che hanno un ruolo nella forza di volontà e nel pre-impegno. Essi hanno scoperto che il pre-impegno attiva specificamente la corteccia frontopolare, una regione coinvolta nel pensare al futuro. Inoltre, quando la corteccia frontopolare è impegnata durante il pre-impegno, essa aumenta la comunicazione con una regione che ha un ruolo importante nella volontà, la corteccia prefrontale dorsolaterale. Identificando le reti del cervello coinvolte nella forza di volontà e nel pre-impegno, la ricerca apre nuove strade per la comprensione dei fallimenti nell'auto-controllo.


Tobias Kalenscher, co-autore dello studio, dell'Università di Düsseldorf, ha dichiarato: "I dati sul cervello sono interessanti perché puntano al meccanismo di funzionamento del pre-impegno: pensare al futuro può coinvolgere le regioni frontopolari, che in virtù dei loro legami con la corteccia prefrontale dorsolaterale sono in grado di guidare il comportamento verso il pre-impegno".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Cambridge, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimenot: Molly J. Crockett, Barbara R. Braams, Luke Clark, Philippe N. Tobler, Trevor W. Robbins, Tobias Kalenscher. Restricting Temptations: Neural Mechanisms of Precommitment. Neuron, 2013; 79 (2): 391 DOI: 10.1016/j.neuron.2013.05.028

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)