Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Analizzati per la prima volta i legami dell'idrogeno nel peptide beta-amiloide

Usando risonanza magnetica nucleare di stato solido (NMR), i ricercatori della Luleå University of Technology, in collaborazione con l'Università di Warwick nel Regno Unito, sono riusciti a analizzare per la prima volta al mondo i legami dell'idrogeno nelle minuscole fibrille del peptide amiloide-beta, che probabilmente causano l'Alzheimer.

Grazie a questi nuovi risultati, è ora disponibile un metodo efficace per l'analisi della struttura dei peptidi amiloide-beta nella loro forma più tossica, quando cioè sono più pericolosi per i neuroni cerebrali.


Oleg N. Antzutkin, professore in chimica delle
interfacce, alla Luleå University of Technology.
(Credit: Maria Aberg)

"Questo è un passo molto importante nella ricerca sull'Alzheimer a livello molecolare", dice Oleg N. Antzutkin, professore in chimica delle interfacce alla Luleå University of Technology. Fino a pochi anni fa, gli scienziati credevano che le placche amiloidi nel cervello causassero direttamente l'Alzheimer. Questo perché si trovano di solito grandi quantità di placche nel cervello dei pazienti di Alzheimer.


Dal momento che l'attività del nostro cervello è maggiore nelle regioni responsabili della memoria a breve termine, lì si trovava la maggior parte delle placche amiloidi. Qui è anche dove viene notato di solito l'Alzheimer prima, nella forma di una riduzione della memoria a breve termine.


Tuttavia, sembra che la placca amiloide sia piuttosto un residuo di qualcosa di peggio. Ora sappiamo che è un precursore delle placche amiloidi, il peptide amiloide-beta a provocare la morte delle cellule nervose nel cervello dei pazienti di Alzheimer. Quando l'amiloide-beta forma piccoli aggregati (oligomeri), cioè prima che il peptide si raggrumi in placche, è il punto più tossico per i neuroni cerebrali. Questo è stato dimostrato in esperimenti in provetta.


Tuttavia, è ancora oggi sconosciuta la struttura molecolare di questi minuscoli oligomeri di peptide amiloide-beta. Quindi è difficile progettare anticorpi o farmaci per colpire gli obiettivi giusti ed essere in grado di eliminare o bloccare questi oligomeri tossici, prima che possano causare l'Alzheimer.


Fino ad ora non era disponibile un metodo efficace per risolvere queste strutture molecolari: "Ora abbiamo un metodo che può essere utilizzato per identificare i legami di idrogeno specifici nelle fibrille amiloidi-beta e quindi per distinguere tra diverse strutture supramolecolari di fibrille amiloide-beta. I metodi precedenti non erano in grado di sondare direttamente questi legami dell'idrogeno. Con il nostro metodo, sarà presto possibile studiare i legami dell'idrogeno in frammenti chiave di oligomeri tossici che aiuteranno a risolvere le loro strutture supramolecolari. Quello che siamo riusciti a fare ora, è un passo importante verso la completa caratterizzazione strutturale degli oligomeri", dice Oleg N. Antzutkin.


La Luleå University of Technology ha già avviato una collaborazione su quest'ultimo tema con il gruppo del professore Torleif Härd dell'Università Svedese di Scienze Agricole a Uppsala, con la Warwick University e l'Università di Aarhus.


Esaminando i legami dell'idrogeno in fibrille e oligomeri amiloide-beta, con l'aiuto della risonanza magnetica nucleare, il professor Oleg N. Antzutkin e il suo gruppo di ricerca ha sviluppato un metodo che offre una reale opportunità di progettare un interruttore o bloccante degli aggregati di amiloide-beta, prima che diventino più tossici per le cellule nervose e possano causare l'Alzheimer.


I farmaci disponibili oggi non sono in grado di curare la malattia, ma solo di alleviarne i sintomi.


I legami dell'idrogeno sono essenziali per la stabilizzazione di strutture molecolari e supramolecolari nei sistemi biologici. Con la spettroscopia NMR allo stato solido REAPDOR, il professore Oleg N. Antzutkin e il suo gruppo, è riuscito a misurare le distanze tra gli isotopi magnetici 15N e 17O nei gruppi amminici e nei gruppi carbonilici, rispettivamente, delle fibrille di beta-amiloide. In altre parole, il  segnale 15N NMR da amminoacidi 15N e 17O specificamente arricchiti è decrescente, quando 15N e 17O sono nelle vicinanze di spazio tra loro, fatto che indica un legame dell'idrogeno.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Luleå University of Technology.

Riferimento:
Oleg N. Antzutkin, Dinu Iuga, Andrei V. Filippov, Robert T. Kelly, Johanna Becker-Baldus, Steven P. Brown, Ray Dupree. Hydrogen Bonding in Alzheimer's Amyloid-β Fibrils Probed by15N{17O} REAPDOR Solid-State NMR Spectroscopy. Angewandte Chemie International Edition, 2012; 51 (41): 10289 DOI: 10.1002/anie.201203595.

Pubblicato in ScienceDaily il 5 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.