Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuato Ground Zero: come trovano la zona del disastro i soccorritori del cervello

Come socorritori che corrono sulla scena del disastro, le cellule chiamate microglia corrono nei luoghi in cui il cervello è stato danneggiato, per contenere i danni 'mangiando' i detriti cellulari e i neuroni morti o morenti.

Gli scienziati del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL) di Heidelberg, in Germania, hanno scoperto esattamente come le microglia rilevano il sito della lesione, grazie ad un collegamento di segnali molecolari.

Francesca Peri
Il loro studio, appena pubblicato in Developmental Cell, apre la strada a nuovi approcci medici per le condizioni in cui è compromessa la capacità delle microglia di individuare le celle pericolose e il materiale all'interno del cervello. "Considerando che aiutano a mantenere sano il nostro cervello, sappiamo sorprendentemente poco sulle microglia", dice Francesca Peri (foto), che ha guidato il lavoro. "Ora, per la prima volta, abbiamo identificato il meccanismo che permette alle microglia di individuare le lesioni cerebrali, e come tale chiamata di emergenza viene trasmessa da un neurone all'altro".


Le microglia (verde) si muovono verso il
sito della lesione (freccia) per eliminare i
detriti. (Credit: Copyright EMBL / Peri)

Quando si verifica un'emergenza, le grida possono avvisare i passanti, che chiamano il numero di emergenza. La chiamata viaggia attraverso la radio, e ambulanze, polizia o pompieri nella zona risponderanno secondo le necessità. La Peri e colleghi hanno scoperto che nel cervello i neuroni feriti inviano autonomamente il grido di pericolo: rilasciano una molecola chiamata glutammato.


I neuroni vicini avvertono quel glutammato e rispondono alzando il calcio. As glutamate spreads out from the injury site, this creates a wave of calcium swallowing. Come il glutammato si estende dal sito di lesione, questo crea un'onda di assorbimento del calcio. Lungo quell'onda, mentre i neuroni assorbono calcio rilasciano una terza molecola, chiamata ATP. Quando l'onda arriva a portata di mano, una cellula della microglia rileva quell'ATP e lo prende come un invito all'azione, andando in quella direzione, cioè seguendo l'onda a ritroso fino a raggiungere la lesione.


Gli scienziati sapevano già che le microglia sono in grado di rilevare l'ATP, ma questa molecola non dura a lungo al di fuori delle cellule, quindi c'erano dubbi su come l'ATP da sola potesse essere un segnale portato abbastanza lontano da raggiungere le microglia che si trovano lontane dal luogo della ferita. Il trucco, come hanno scoperto la Peri e colleghi, è la lunga durata dell' onda di calcio guidata dal glutammato che può viaggiare per tutta la lunghezza del cervello. Grazie a questa onda, il segnale ATP non è emesso solo dalle cellule danneggiate, ma viene inviato ripetutamente dai neuroni lungo il percorso, fino a che raggiunge le microglia.


Dirk Sieger e Christian Moritz del laboratorio della Peri hanno approfittato del fatto che il pesce zebra ha la testa trasparente, permettendo agli scienziati di scrutare con un microscopio direttamente nel cervello del pesce. Hanno usato un laser per ferire alcune delle cellule del cervello del pesce, e hanno osservato le microglia fluorescenti che si spostavano sulla parte ferita. Quando hanno modificato geneticamente il danio zebrato per rendere rintracciabile al microscopio anche i livelli di calcio nei neuroni, gli scienziati sono stati in grado di confermare che, quando l'onda di calcio ha raggiunto le microglia, le cellule hanno immediatamente cominciato a muoversi verso la lesione.


Conoscere tutte le fasi di questo processo, e come si imbeccano l'una con l'altra, potrebbe contribuire a progettare trattamenti per migliorare la capacità di rilevazione delle microglia, che funzionano male in condizioni come l'Alzheimer e il Parkinson.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte:
Materiale del European Molecular Biology Laboratory.

Riferimento:
Dirk Sieger, Christian Moritz, Thomas Ziegenhals, Sergey Prykhozhij, Francesca Peri. Long-Range Ca2 Waves Transmit Brain-Damage Signals to Microglia. Developmental Cell, 2012; DOI: 10.1016/j.devcel.2012.04.012.

Pubblicato in ScienceDaily il 24 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.