Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaci di Alzheimer possono avere effetti collaterali negativi

Farmaci di Alzheimer, attualmente testati in studi clinici, possono avere effetti collaterali potenzialmente negativi, secondo una nuova ricerca della Northwestern Medicine.

Uno studio sui topi suggerisce che i farmaci potrebbero agire come un cattivo elettricista, che collega in modo sbagliato i neuroni e interferisce con la loro capacità di inviare messaggi al cervello.


I risultati, provenienti dallo scienziato la cui ricerca originale ha portato allo sviluppo dei farmaci, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Neurodegeneration e sarà presentato Sabato 18 febbraio a Vancouver alla riunione annuale 2012 dell'Associazione Americana per l'Avanzamento della Scienza. "Procediamo con cautela", ha detto Robert Vassar, professore di biologia cellulare e molecolare alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University. "Dobbiamo tenere gli occhi aperti sugli effetti collaterali di questi farmaci". "E' assurdo", egli dice, "ma i farmaci potrebbero compromettere la memoria".


I farmaci sono stati progettati per inibire il BACE1, l'enzima originariamente scoperto da Vassar che promuove lo sviluppo dei ciuffi di placca che sono una caratteristica dell'Alzheimer. Il BACE1 agisce come delle forbici molecolari, tagliando e liberando le proteine che formano le placche. Quindi, i progettisti di farmaci hanno creduto che, bloccando l'enzima, si possa rallentare la malattia. Ma nel nuovo studio, Vassar ha scoperto che il BACE1 ha anche un ruolo critico come elettricista del cervello. In questo ruolo, l'enzima traccia la posizione degli assoni, i cavi che collegano i neuroni al cervello e al resto del sistema nervoso. Questa mappatura è chiamata guida assonale.


Lavorando sui topi, a cui è stato rimosso geneticamente il BACE1, Vassar ha scoperto che il sistema olfattivo degli animali - utilizzati per il senso dell'olfatto - è stato cablato in modo errato. Gli assoni dei neuroni olfattivi non sono stati collegati correttamente al bulbo olfattivo del cervello. I risultati mostrano il ruolo fondamentale del BACE1 nella guida assonale. "E' come una casa mal cablata", ha detto Vassar. "Se l'elettricista non fissa il modello corretto di cablaggio, le luci non si accendono e le prese non funzionano".


Il sistema olfattivo è un buon modello per la guida assonale o il cablaggio. "Se gli assoni non vengono collegati correttamente nel sistema olfattivo", diceVassar, "il problema esiste probabilmente altrove nel sistema nervoso e nel cervello". "L'ippocampo potrebbe essere particolarmente vulnerabile ai bloccanti BACE1", ha osservato, "perché la sua popolazione di neuroni viene continuamente fatta rinascere, svolgendo un ruolo nella formazione di nuovi ricordi. I neuroni hanno bisogno di far crescere nuovi assoni che a loro volta si devono collegare con nuovi obiettivi. La guida assonale è una necessità continua".


"Non sono solo cattive notizie", osserva Vassar. "Questi bloccanti BACE1 potrebbero essere utili, ad una dose specifica che è in grado di ridurre le placche amiloidi, ma non abbastanza da interferire con il cablaggio. Comprendere la funzione normale del BACE1 può aiutarci a evitare potenziali effetti collaterali dei farmaci".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Northwestern University

Pubblicato in ScienceCodex il 18 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.