Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Persone con diagnosi di demenza vivono più a lungo, a livello globale

Ricercatori hanno trovato che diagnosi precoci e cure migliori possono portare a ridurre il rischio di morte [precoce] dopo la diagnosi di demenza.

Median nb of years lived after dementia diagnosis Luo et al CommMedicNumero mediano di anni vissuti dalle persone dopo la diagnosi di demenza, per fascia di età e paese (Fonte: Luo et al / Comm Medicine)

Negli ultimi anni una persona con diagnosi di demenza ha migliori esiti di sopravvivenza grazie a progressi significativi nella diagnosi e nelle cure della malattia, secondo un studio multinazionale recente condotto all'Università di Waterloo (Ontario/Canada). Lo studio ha analizzato i dati di oltre 1,2 milioni di over-60 con demenza in 8 regioni del mondo tra il 2000 e il 2018, scoprendo che in 5 di queste regioni esiste oggi un rischio inferiore di morte rispetto agli anni precedenti.


"La demenza è una priorità globale di sanità pubblica", ha affermato la dott.ssa Hao Luo, assistente prof.ssa della Facoltà di Scienze di Sanità Pubblica e prima autrice dello studio. "Comprendere come varia nel tempo e tra i sistemi sanitari la sopravvivenza delle persone con demenza può aiutare i responsabili politici a valutare il suo impatto nel mondo reale sui servizi di assistenza sanitaria e sociali".


Lei ha affermato che l'aumento della probabilità di sopravvivenza è probabilmente dovuto a fattori come il progresso nella prevenzione e nella cura della demenza degli ultimi anni, nonché i trattamenti farmacologici più efficaci e interventi psicosociali su misura per le esigenze di un individuo.


"Conoscere la sopravvivenza dopo la diagnosi di demenza è importante per le persone con demenza e per i loro familiari per prendere decisioni informate sulle modalità dell'assistenza successiva, per i clinici che possono migliorare la prognosi e le cure delle persone con demenza e per i responsabili politici che possono migliorare la stima del carico di malattia del mondo reale attualmente sopportato dai sistemi sanitari", ha affermato Luo.


Delle otto regioni esaminate dallo studio (Ontario/Canada, Regno Unito, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Finlandia, Germania e Nuova Zelanda), solo la Nuova Zelanda ha mostrato un aumento del rischio di morte dopo il primo ricovero ospedaliero della diagnosi di demenza. I dati di Finlandia e Germania erano inconcludenti.


"Siamo stati sorpresi di osservare un aumento costante del rischio di mortalità in Nuova Zelanda tra il 2014 e il 2018", ha affermato la Luo. "In seguito abbiamo scoperto che ciò coincideva con uno sforzo nazionale per spostare la diagnosi e la gestione della demenza semplice alle cure primarie per liberare i servizi specialistici. Con un maggiore coinvolgimento delle cure primarie, le persone con demenza hanno più probabilità di arrivare in ospedale in una fase più avanzata della malattia, portando a un rischio maggiore di mortalità dopo la prima registrazione ospedaliera della diagnosi di demenza".


La riduzione costante osservata del rischio di mortalità tra 5 delle regioni ha rappresentato l'84 % di tutti i partecipanti. Canada, Regno Unito, Corea del Sud, Taiwan, Finlandia e Germania hanno già in atto strategie nazionali di demenza o in fase di sviluppo.


La Luo ha affermato che la sua futura ricerca esaminerà il ruolo delle comorbilità: "Per analizzare i dati multinazionali con un approccio standardizzato, sono stati fatti alcuni compromessi, incluso non tenere conto dell'impatto delle condizioni di comorbilità sulla sopravvivenza della demenza. Una delle mie future direzioni di ricerca è comprendere i modelli di comorbidità e come le comorbidità influenzano la sopravvivenza delle persone con demenza".

 

 

 


Fonte: University of Waterloo (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: H Luo, [+25], ICK Wong. A multinational cohort study of trends in survival following dementia diagnosis. Commun Med, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)