Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: Lecanemab ben tollerato in clinica, gli effetti collaterali sono gestibili

ARIA cases in Lecanemab clinical infusions Pazienti senza ARIA (in %) nei primi 14 mesi di infusioni di lecanemab. Fonte: Paczynski et al / WashU / Jama Network

L'approvazione nel 2023 della FDA del lecanemab - una nuova terapia per il morbo di Alzheimer (MA) che negli studi clinici ha dimostrato solo un modesto rallentamento della progressione della malattia, commercializzato con il nome di Leqembi - è stata accolta con entusiasmo da molti del settore in quanto rappresentava il primo farmaco del suo tipo in grado di influenzare la malattia. Ma durante gli studi clinici sono emersi effetti collaterali - gonfiore e sanguinamento del cervello - che hanno lasciato pazienti e medici titubanti sul trattamento.


I farmaci possono avere effetti in qualche modo diversi una volta rilasciati nel mondo reale con dati demografici più ampi. I ricercatori della Washington University di St. Louis (Missouri / USA) hanno deciso di studiare gli eventi avversi associati al trattamento con lecanemab nei loro pazienti clinici e hanno scoperto che eventi avversi significativi erano rari e gestibili.


Coerentemente con i risultati di studi clinici attentamente controllati, i ricercatori hanno scoperto che solo l'1% dei pazienti ha avuto gravi effetti collaterali che hanno richiesto il ricovero in ospedale. I ricercatori hanno scoperto che i pazienti nella prima fase del MA, con sintomi molto lievi, hanno avuto il rischio più basso di complicanze, aiutando a informare pazienti e medici quando discutono i rischi del trattamento.


Lo studio retrospettivo, pubblicato su Jama Neurology, si è concentrato su 234 pazienti con MA molto lieve o lieve che hanno ricevuto infusioni di lecanemab nel Memory Diagnostic Center della WashU Medicine, una clinica specializzata nel trattamento dei pazienti con demenza.


"Questa nuova classe di farmaci per il MA sintomatico precoce è l'unico trattamento approvato che influenza la progressione della malattia", ha affermato Barbara Joy Snider MD/PhD, prof.ssa di neurologia e coautrice senior dello studio. "Ma la paura che circonda i potenziali effetti collaterali del farmaco può portare a ritardi nel trattamento. Il nostro studio mostra che la clinica ambulatoriale della WashU ha l'infrastruttura e le competenze per somministrare in sicurezza e di assistere i pazienti sul lecanemab, compresi i pochi che possono sperimentare effetti collaterali gravi, aprendo la strada alla somministrazione sicura del farmaco da altre cliniche".


Il lecanemab è una terapia anticorpale che elimina le proteine ​​della placca amiloide, estendendo la vita indipendente di 10 mesi, secondo un recente studio condotto dai ricercatori della WashU. Poiché l'accumulo di amiloide è il primo passo nella malattia, i medici raccomandano il farmaco per le persone nella fase iniziale del MA, con sintomi molto lievi o lievi. I ricercatori hanno scoperto che solo l'1,8% dei pazienti con sintomi di MA molto lieve ha sviluppato sintomi avversi dal trattamento rispetto al 27% dei pazienti con MA lieve.


"I pazienti con sintomi molto lievi di MA avranno probabilmente il maggiore beneficio e il minor rischio di eventi avversi dal trattamento", ha affermato la Snider, che ha condotto studi clinici sul lecanemab alla Washu Medicine. "Esitare ed evitare può portare i pazienti a ritardare il trattamento, che a sua volta aumenta il rischio di effetti collaterali. Speriamo che i risultati aiutino a riformulare le conversazioni tra medici e pazienti sui rischi del farmaco".


L'esitazione intorno al lecanemab deriva da un effetto collaterale noto come 'anomalie di scansione correlate all'amiloide' (ARIA, amyloid-related imaging abnormalities). Le anomalie, che in genere colpiscono solo un'area molto piccola del cervello, appaiono sulle scansioni cerebrali e indicano gonfiore o sanguinamento. Negli studi clinici del lecanemab, il 12,6% dei partecipanti ha avuto ARIA e la maggior parte dei casi è stato asintomatico e risolto senza intervento. Una piccola percentuale - circa il 2,8% dei partecipanti trattati - ha sperimentato sintomi come mal di testa, confusione, nausea e vertigini. Decessi occasionali sono stati collegati a LecaneMab in circa lo 0,2% dei pazienti trattati.


Il Memory Diagnostic Center ha iniziato a trattare i pazienti con LecaneMab nel 2023 dopo che il farmaco ha ricevuto l'approvazione completa della FDA. I pazienti ricevono il farmaco tramite infusioni ogni due settimane nei centri di infusione. Come parte delle cure di ciascun paziente, i medici della WashU eseguono regolarmente scansioni sofisticate per monitorare il cervello, che possono rilevare sanguinamento e gonfiore con grande sensitività. Il lecanemab è sospeso nei pazienti con sintomi da ARIA o con ARIA significativa senza sintomi e i rari pazienti con ARIA grave vengono trattati con steroidi in ospedale.


Nel guardare indietro ai risultati dei loro pazienti, gli autori hanno riscontrato l'entità degli effetti collaterali allineati con quelli degli studi: la maggior parte dei casi di ARIA in clinica sono stati asintomatici e scoperti solo su scansioni cerebrali sensibili usate per monitorare i cambiamenti cerebrali. Negli 11 pazienti che hanno avuto sintomi ARIA, gli effetti sono stati in gran parte risolti in pochi mesi e nessun paziente è morto.


"La maggior parte dei pazienti sul lecanemab tollera bene il farmaco", ha affermato Suzanne Schindler MD/PhD, prof.ssa associata di neurologia e coautrice senior dello studio. "Questo rapporto può aiutare i pazienti e i fornitori a comprendere meglio i rischi del trattamento, che sono più bassi nei pazienti con sintomi molto lievi di MA".

 

 

 


Fonte: Marta Wegorzewska in WashU Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Paczynski, [+19], BJ Snider. Lecanemab Treatment in a Specialty Memory Clinic. JAMA Neurology, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)