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Svolta nelle terapie cellulari per le malattie cerebrali: dimostrato che si possono sostituire le microglia

Microglia by Bastos et al VUBFoto: Microglia di Bastos et al / VUB

Un team di ricerca internazionale guidato dal professor Kiavash Movahedi della Vrije Universiteit di Bruxelles ha pubblicato dei risultati rivoluzionari su Immunity, che fanno nuova luce sulla possibilità di sostituire efficacemente le microglia difettose - le cellule immunitarie del cervello - marcando una potenziale svolta nel trattamento di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson.


Le microglia sono essenziali per una sana funzione cerebrale, e quelle difettose sono sempre più legate allo sviluppo di disturbi neurodegenerativi. "Le microglia sono uniche", afferma il Prof. Movahedi. "Hanno origine presto nello sviluppo embrionale e si mantengono per tutta la vita senza essere sostituite da nuove cellule dal sangue. Questo le rende speciali, ma anche vulnerabili".


Fino ad ora, la sostituzione di una microglia difettosa ha rappresentato una grande sfida, ma i ricercatori hanno ora dimostrato che questo è davvero possibile. Applicando strategie specifiche, alcuni globuli bianchi, i monociti, possono attraversare la barriera emato-encefalica e stabilirsi nel cervello come nuove microglia. "Questo apre nuove strade per future terapie", afferma Movahedi.


Tuttavia, i monociti non adottano completamente l'identità delle microglia originali. "Sebbene imitino le funzioni delle microglia, rimangono molecolarmente distinti", afferma il dottorando Jonathan Bastos, primo autore dello studio. "Questo può essere uno svantaggio, poiché le nuove cellule potrebbero non essere in grado di replicare completamente le funzioni normali delle microglia".


Una scoperta chiave è che l'origine delle cellule è cruciale. Solo i monociti derivati ​​da precursori embrionali possono svilupparsi in vere microglia. Questa intuizione apre la strada a nuove terapie cellulari: usando cellule embrionali o cellule simili a microglia derivate dalle cellule staminali, un giorno i pazienti potranno essere trattati in modo efficace.


Il team di ricerca sta ora continuando questo lavoro, con l'obiettivo di sviluppare strategie per la terapia cellulare personalizzata, usando le cellule di pazienti per sostituire le microglia difettose. Essi inoltre prevedono di migliorare queste nuove microglia in modo che possano, ad esempio, produrre sostanze terapeutiche direttamente all'interno del cervello per combattere attivamente la malattia.


Lo studio è stato condotto in collaborazione con partner internazionali ed è stato supportato da una pubblicazione simultanea di colleghi americani, che hanno dimostrato che la nuova terapia sostitutiva può effettivamente migliorare le condizioni cerebrali in topi modello. Movahedi dice: "Il lavoro del collega F. Chris Bennett fornisce prove che questo nuovo approccio ha davvero un potenziale".


"L'impatto delle malattie neurodegenerative sta crescendo rapidamente e sono urgentemente necessarie terapie efficaci", afferma Movahedi. "I nostri risultati formano una base su cui costruire trattamenti innovativi che non solo alleviano i sintomi, ma affrontano effettivamente le cause della radice".

 

 

 


Fonte: Vrije Universiteit Brussel (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Bastos, [+23], K Movahedi. Monocytes can efficiently replace all brain macrophages and fetal liver monocytes can generate bona fide SALL1+ microglia. Immunity, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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