Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Elettrodi cerebrali biodegradabili possono permettere di riparare i tessuti cerebrali

"Abbiamo intenzione di sviluppare ulteriormente questa tecnologia creando elettrodi multimodali e biodegradabili in grado di fornire farmaci e terapie geniche al cervello ferito"

Biodegradable brain electrodesFonte: Chen et al. / Biomaterials

Ricercatori dell'Università di Toronto (Canada) hanno sviluppato un elettrodo flessibile e biodegradabile in grado di stimolare le cellule precursori neurali (NPC) nel cervello, un dispositivo in grado di fornire stimolazione elettrica mirata fino a 7 giorni prima che si dissolva naturalmente.


Sfruttando i meccanismi innati di riparazione del corpo, l'approccio dei ricercatori rappresenta un potenziale passo avanti nel trattamento dei disturbi neurologici che sono una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo. Sebbene i disturbi neurologici spesso comportino perdite cellulari irreversibili, la stimolazione delle NPC - cellule rare in grado di riparare il tessuto neurale - si è dimostrata promettente nell'espandere opzioni di trattamento ora limitate.


Tuttavia, i metodi esistenti come la stimolazione transcranica a corrente continua mancano di precisione e possono danneggiare il tessuto. L'elettrodo sviluppato dai ricercatori di Toronto, d'altra parte, fornisce una stimolazione precisa, sicura e temporanea senza richiedere successivi interventi chirurgici.


"I nostri risultati dimostrano che questo elettrodo può stimolare la riparazione neurale in modo temporaneo controllato, che è cruciale per evitare complicazioni associate a impianti permanenti", ha dichiarato Tianhao Chen, dottorando in ingegneria biomedica, primo autore dello studio.


La ricerca, pubblicata su Biomaterials, è stata guidata da Hani Naguib, professore nei dipartimenti di scienze dei materiali e ingegneria e ingegneria meccanica e industriale, e Cindi Morshead, prof.ssa di chirurgia nella Facoltà di Medicina, e con incarico anche all'Istituto di Ingegneria Biomedica.


"Le cellule precursori neurali hanno un potenziale significativo per riparare il tessuto cerebrale danneggiato, ma i metodi esistenti per attivare queste cellule possono essere invasivi o imprecisi", afferma la Morshead. "Il nostro elettrodo biodegradabile fornisce una soluzione, combinando una stimolazione efficace con un rischio ridotto del paziente".


Per progettare la sonda neurale biodegradabile, il team si è concentrato su materiali che hanno sia biocompatibilità che tassi di degradazione regolabili. Per il substrato e il velo di isolamento è stato scelto il PLGA, l'acido poli(lattico-co-glicolico), un materiale flessibile approvato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti, grazie alla sua degradazione prevedibile basata su rapporti monomeri ed effetti infiammatori minimi. Il molibdeno è stato selezionato per l'elettrodo stesso per la sua durata e dissoluzione lenta, entrambe qualità essenziali per mantenere l'integrità strutturale durante il periodo di stimolazione previsto di una settimana.


Gli elettrodi sono stati impiantati in modelli pre-clinici [=animali] e hanno dimostrato la capacità di stimolare efficacemente le NPC, aumentando il loro numero e attività senza causare danni significativi o infiammazione. Questo test ha assicurato la sicurezza e l'efficacia degli elettrodi per stimolare la riparazione neurale all'interno del periodo di tempo mirato.


"Abbiamo intenzione di sviluppare ulteriormente questa tecnologia creando elettrodi multimodali e biodegradabili in grado di fornire farmaci e terapie geniche al cervello ferito", afferma la Morshead. "I nostri dati entusiasmanti dimostrano che l'attivazione di cellule staminali cerebrali con questi dispositivi di stimolazione elettrica migliora gli esiti funzionali in un modello preclinico di ictus".

 

 

 


Fonte: Qin Dai in University of Toronto (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: T Chen, [+6], CM Morshead. Biodegradable stimulating electrodes for resident neural stem cell activation in vivo. Biomaterials, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.