Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microglia scura: il meccanismo cellulare cruciale che guida l'Alzheimer?

La scoperta mostra un obiettivo promettente per farmaci che rallentano, e possibilmente invertono, lo sviluppo della malattia.

Microglia in prefrontal cortex of healthy lady left and dark microglia in patient with Alzheimer right Pinar Microfotografie elettroniche di microglia tipiche nella corteccia prefrontale di una femmina sana di 92 anni (a sinistra) e di microglia scure in una paziente di 91 anni con Alzheimer (a destra). Fonte: Flury et al / Neuron

Ricercatori dell'Advanced Science Research Center at the City University New York (CUNY ASRC) hanno svelato un meccanismo critico che collega lo stress cellulare nel cervello alla progressione del morbo di Alzheimer (MA). Lo studio, pubblicato su Neuron, evidenzia le microglia, le cellule immunitarie primarie del cervello, come attori centrali nelle risposte sia protettive che dannose associate alla malattia.


Le microglia, spesso considerate 'primo intervento del cervello', sono ora riconosciute come un tipo significativo di cellule coinvolte nella patologia di MA. Tuttavia, queste cellule hanno un ruolo ambivalente: alcune proteggono la salute del cervello, mentre altre peggiorano la neurodegenerazione. Comprendere le differenze funzionali tra queste popolazioni microgliali è un punto centrale della ricerca di Pinar Ayata, autrice senior dello studio e prof.ssa della Neuroscience Initiative al CUNY ASRC e dei programmi di biologia e biochimica della CUNY.


"Abbiamo deciso di individuare le microglia dannose nel MA e capire come puntarle terapeuticamente", ha detto la Ayata. "Abbiamo identificato un nuovo fenotipo di microglia neurodegenerative nel MA caratterizzato da un percorso di segnalazione legato allo stress".


Il team di ricerca ha scoperto che l'attivazione di questo percorso di stress, noto come 'risposta integrata allo stress' (ISR, integrated stress response), spinge le microglia a produrre e rilasciare lipidi tossici. Questi lipidi danneggiano i neuroni e le cellule progenitrici degli oligodendrociti, due tipi di cellule essenziali per la funzione cerebrale e più colpiti nel MA. Bloccare questa risposta allo stress o il percorso della sintesi lipidica ha invertito i sintomi del MA in modelli preclinici.

 

Risultati cruciali

  • Microglia scura e MA: usando la microscopia elettronica, i ricercatori hanno identificato un accumulo di 'microglia scura', un sottoinsieme di microglia associato allo stress cellulare e alla neurodegenerazione, nei tessuti cerebrali post mortem di pazienti con MA. Queste cellule erano presenti al doppio dei livelli osservati negli individui sani.
  • Secrezione lipidica tossica: è stato dimostrato che il percorso ISR nelle microglia guidano la sintesi e il rilascio di lipidi dannosi che contribuiscono alla perdita di sinapsi, un segno distintivo del MA.
  • Potenziale terapeutico: nei topi modello, inibire l'attivazione dell'ISR o della sintesi lipidica ha evitato la perdita di sinapsi e l'accumulo di proteine ​​tau neurodegenerative, offrendo un percorso promettente per un intervento terapeutico.


"Questi risultati rivelano un legame critico tra lo stress cellulare e gli effetti neurotossici delle microglia nel MA", ha affermato la prima coautrice dello studio Anna Flury, del laboratorio della Ayata, dottoranda nel programma di biologia della CUNY. "Puntare questo percorso può aprire nuove strade di trattamento fermando la produzione di lipidi tossici o impedendo l'attivazione di fenotipi microgliali dannosi".

 

Implicazioni per i pazienti di MA

Questa ricerca sottolinea il potenziale dello sviluppo di farmaci che puntano popolazioni microgliali specifiche o i loro meccanismi indotti dallo stress.

"Tali trattamenti potrebbero rallentare significativamente o addirittura invertire la progressione del MA, offrendo speranza a milioni di pazienti e alle loro famiglie", ha spiegato la prima coautrice Leen Aljayousi, del laboratorio di Ayata, dottoranda nel programma di biologia della CUNY.


Lo studio rappresenta un grande salto in avanti nella comprensione delle basi cellulari del MA e sottolinea l'importanza della salute microgliale nel mantenere la funzione cerebrale complessiva.

 

 

 


Fonte: Advanced Science Research Center at the City University New York (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Flury, [+22], P Ayata. A neurodegenerative cellular stress response linked to dark microglia and toxic lipid secretion. Neuron, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.