Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stimolare durante il sonno REM le onde cerebrali che rallentano nella demenza

Le onde cerebrali possono essere manipolate durante il sonno REM, una fase associata a memoria e cognizione. La nuova tecnologia, usando la stimolazione sonora, consente agli scienziati di accelerare l'attività cerebrale che è più lenta nei pazienti con demenza durante questa fase del sonno.

human brainwaves chart

Durante uno studio unico, pubblicato su Sleep, scienziati del'Università del Surrey, in collaborazione con il Centre for Care Research and Technology dell'UK Dementia Research Institute, hanno usato una stimolazione uditiva a ciclo chiuso, sviluppata da poco, che punta in modo preciso le oscillazioni cerebrali durante il sonno.


Con questa tecnologia, i suoni sono temporizzati per colpire le onde cerebrali in parti particolari dell'oscillazione (es. fase crescente e calante). I suoni sono stati inviati accuratamente con una velocità di 6 (puntando le onde theta) o 10 (puntando le onde alfa) volte al secondo. Per la prima volta, questo è stato fatto durante il periodo di sonno REM, quando l'attività cerebrale è simile alla veglia, ma il movimento è inibito.


La prima autrice dello studio dott.ssa Valeria Jaramillo, ricercatrice post-dottorato del Surrey Sleep Research Center, della facoltà di psicologia dell'Università del Surrey e dell'UK Dementia Research Institute, ha dichiarato:

“Le oscillazioni cerebrali aiutano il cervello a funzionare, ad apprendere e trattenere le informazioni, e durante il sonno REM, sono implicate nelle funzioni di memoria; però il loro ruolo esatto rimane in gran parte poco chiaro. Nella demenza, l'attività cerebrale durante il sonno REM diventa più lenta, il che è associato a una riduzione della capacità di ricordare determinati eventi della vita e di conservare le informazioni.

"Stimolare le onde cerebrali con il suono può aumentare la loro frequenza e questo può aiutare a capire meglio come le oscillazioni cerebrali nel sonno REM promuovano la cognizione e come il sonno REM può essere migliorato in chi ha la demenza".


Per studiare l'effetto della stimolazione, sono stati reclutati 18 partecipanti, monitorati durante la notte al Surrey Sleep Research Center. Il loro sonno è stato continuamente monitorato tramite elettrodi posizionati sul cuoio capelluto e le oscillazioni cerebrali erano analizzate in tempo reale per inviare gli stimoli uditivi in parti precise delle oscillazioni senza svegliare i partecipanti.


A seconda di quale parte del ciclo è stata puntata dagli stimoli uditivi, le oscillazioni sono diventate più veloci o più lente, dimostrando che le onde cerebrali possono essere manipolate.


Il professor Derk-Jan Dijk, direttore del Surrey Sleep Research Center, leader di gruppo dell'UK Dementia Research Institute e autore senior della ricerca, ha dichiarato:

"Ciò potrebbe aprire la strada a un nuovo approccio per trattare i pazienti con demenza, poiché la tecnica non è invasiva ed eseguita mentre dormono, riducendo le interruzioni alla loro vita e consentendoci di essere più mirati nel nostro approccio".


La dott.ssa Ines Violante, docente senior di neuroscienze psicologiche all'Università del Surrey e autrice senior dello studio, ha dichiarato:

“L'uso della stimolazione sonora per cambiare le oscillazioni cerebrali mentre una persona dorme si dimostra terapeuticamente promettente. Al momento non esiste una cura per la demenza, solo farmaci che possono rallentare la progressione della malattia o aiutare temporaneamente una persona con i suoi sintomi, quindi è importante pensare in modo innovativo per sviluppare nuove opzioni terapeutiche. La stimolazione del suono, che è una tecnica economica e non invasiva, ha il potenziale per fare proprio questo".

 

 

 


Fonte: University of Surrey (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: V Jaramillo, [+5], IR Violante. Closed-loop auditory stimulation targeting alpha and theta oscillations during REM sleep induces phase-dependent power and frequency changes. Sleep, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.