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Scoperto il circuito cerebrale che controlla la capacità di richiamare informazioni e ricordi

Ricercatori dell'Università di Aarhus sono i primi a identificare il gruppo specifico di cellule nel cervello con un ruolo centrale nella nostra capacità di discriminare cose familiari e nuove, la memoria di riconoscimento. Questa scoperta è significativa in quanto può influire sulla nostra comprensione e sul trattamento di diversi disturbi cognitivi.

Abstract Yamavaki et al(A) Riepilogo dei risultati degli esperimenti in vivo. (B) Il modello di funzione del circuito ENvCA1-proj nel riconoscere la memoria. Durante l'esplorazione guidata dalla memoria, circuiti ricorrenti nei neuroni ENvCA1-proj mantengono la risposta attenzionale a nuovi stimoli, mentre regolano il grado di risposta a stimoli familiari in vCA1 attraverso l'inibizione del flusso.

Ogni giorno incontriamo persone, situazioni e cose nuove che richiedono la nostra attenzione. Fortunatamente, c'è un'area nel cervello che contribuisce alla coscienza e alla consapevolezza. Quest'area è chiamata 'complesso claustro' e si trova in profondità all'interno di ogni emisfero del cervello.


Oggi sappiamo che molte malattie relative alla funzione cognitiva più elevata, come Alzheimer, schizofrenia e ADD/ADHD, sono strettamente legate alla funzione anormale di questa particolare parte del cervello. Tuttavia, non comprendiamo ancora appieno come sono organizzate le diverse parti del complesso claustro o come sono organizzati i suoi circuiti e il sistema di comunicazione.


Ricercatori dell'Università di Aarhus (Danimarca) hanno ora scoperto questo e i loro risultati identificano, fino a livello cellulare, quale parte del complesso claustro controlla la nostra capacità di discriminare cose familiari e nuove. Asami Tanimura, professore associato e autore senior dello studio, spiega:

"Il nostro studio si concentra su un'area del claustro chiamata 'endopiriforme', che è una struttura cerebrale relativamente sconosciuta nonostante la sua rete cerebrale e le proprietà cellulari uniche. Abbiamo analizzato per la prima volta il circuito dall'endopiriforme all'ippocampo e abbiamo dimostrato come questo percorso sia cruciale per la memoria di riconoscimento".


Usando esperimenti sui topi, i ricercatori sono riusciti a osservare come cambiava il comportamento dei topi quando hanno 'acceso' e 'spento' l'attività in questo specifico gruppo di cellule. Asami spiega:

"Abbiamo osservato che le cellule nell'endopiriforme erano attive quando i topi interagivano con conspecifici (altri topi) o oggetti nuovi e quando abbiamo inibito questo gruppo cellulare, si è ridotta la capacità dei topi di distinguere topi o oggetti nuovi da quelli familiari".


Sulla base di questo, i ricercatori hanno concluso che questo gruppo cellulare specifico nel claustro sembra avere un ruolo chiave nell'invio all'ippocampo del segnale di attenzione guidato dalla memoria.


"Questa è una conoscenza completamente nuova di questa piccola ma importante parte del cervello e ci dà una comprensione unica del circuito speciale coinvolto nella memoria di riconoscimento", spiega Asami.


Rimane da vedere cosa potrebbe significare questa conoscenza e se potrà portare allo sviluppo di nuovi metodi di trattamento per i disturbi in questa parte del cervello. Tuttavia, Asami e i suoi colleghi sono ottimisti:

"Per sviluppare metodi di trattamento efficaci, è richiesta una comprensione molto dettagliata dei circuiti delle cellule. Con il nostro studio, abbiamo almeno aperto una porta che era finora chiusa in termini di ruolo specifico del circuito endopiriforme-ippocampo sulle funzioni cognitive più elevate".

 

 

 


Fonte: Rikke Skovgaard Lindhard in Aarhus University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: N Yamawaki, [+7], A Tanimura. Endopiriform neurons projecting to ventral CA1 are a critical node for recognition memory. eLife, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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