Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaci che uccidono le cellule 'zombi' possono dare benefici ad alcuni, ma non a tutti

Ricercatori della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) hanno scoperto che i farmaci che uccidono selettivamente le cellule senescenti possono dare benefici a donne anziane altrimenti sane, ma non sono un rimedio valido per tutti. In particolare, questi farmaci possono essere positivi solo per chi ha un numero elevato di cellule senescenti, secondo i risultati pubblicati su Nature Medicine.


Sono definite 'senescenti' le cellule malfunzionanti nel corpo che entrano in uno stato di inattività. Queste cellule, chiamate anche 'zombi', non riescono più a dividersi, ma possono guidare l'infiammazione cronica e la disfunzione tissutale legata all'invecchiamento e alle malattie croniche. I farmaci senolitici liberano i tessuti dalle cellule senescenti.


Nella sperimentazione controllata randomizzata di fase 2 di 20 settimane, 60 donne sane oltre la menopausa hanno ricevuto a intermittenza una combinazione senolitica approvata dalla FDA composta da dasatinib e quercetina, un prodotto naturale presente in alcuni alimenti. È il primo studio randomizzato controllato sul trattamento senolitico intermittente in donne che invecchiano sane e gli investigatori hanno usato il metabolismo osseo come marcatore di efficacia.


I ricercatori hanno scoperto che questa combinazione, nota come D+Q, aveva effetti benefici sulla formazione ossea ma non ha ridotto il riassorbimento osseo o la rottura e la rimozione del tessuto osseo. Inoltre, D+Q ha dato benefici principalmente alle donne con evidenza di un numero elevato di cellule senescenti. Questo gruppo ha avuto un aumento più solido nella formazione ossea, diminuzione nel riassorbimento osseo e un aumento della densità minerale ossea al polso.


"Le nostre scoperte contraddicono ciò che molte persone stanno già facendo: usano prodotti commerciali come la quercetina, o composti correlati come la fisetina, che possono mostrare alcune proprietà senolitiche", afferma l'autore senior Sundeep Khosla MD, endocrinologo della Mayo Clinic. "Li stanno usando come agenti antinvecchiamento senza sapere se hanno un numero di cellule senescenti abbastanza elevato da trarre benefici, o quale dose o regime di dosaggio è necessario perché siano efficaci, ma sicuri".


Il dott. Khosla afferma che sono necessarie ulteriori ricerche per identificare meglio le persone che possono trarre benefici dai trattamenti senolitici e per sviluppare farmaci senolitici più specifici e potenti che possono mostrare efficacia in più persone. Le persone che sperimentano un 'invecchiamento accelerato', come i sopravvissuti al cancro dopo la chemioterapia o quelle con sindromi progeroidi (=invecchiamento prematuro), possono avere un numero maggiore di cellule senescenti.


Oltre che per l'invecchiamento, i farmaci senolitici possono essere utili contro alcune malattie, come fibrosi polmonare idiopatica, demenza, diabete, malattie cardiache e altre, afferma il dott. Khosla. Tuttavia, questi farmaci dovranno probabilmente essere personalizzati in base alla loro potenza e alla quantità di cellule senescenti nei tessuti malati.

 

 

 


Fonte: Rhoda Madson in Mayo Clinic (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JN Farr, [+16], S Khosla. Effects of intermittent senolytic therapy on bone metabolism in postmenopausal women: a phase 2 randomized controlled trial. Nature Medicine, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.