Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rimozione di ovaie prima della menopausa associata a calo della materia bianca nel cervello

Le donne che hanno la rimozione delle ovaie prima della menopausa, in particolare prima dei 40 anni, hanno una integrità ridotta della sostanza bianca in più regioni del cervello, più avanti nella vita. La materia bianca (mielina) è costituita dalle fibre nervose che collegano i neuroni in diverse aree del cervello.


"Sappiamo che la rimozione di entrambe le ovaie prima della menopausa naturale è causa di un'improvvisa disfunzione endocrina, che aumenta il rischio di compromissione cognitiva e demenza", ha affermato Michelle Mielke PhD. "Ma sono stati condotti pochi studi di neuroscansione per comprendere meglio i meccanismi sottostanti".


Per lo studio, pubblicato su Alzheimer's & Dementia, il team di ricerca ha esaminato i dati del Mayo Clinic Study of Aging per identificare le donne over-50 per le quali era disponibile una scansione a tensore di diffusione, una tecnica di risonanza magnetica che misura la materia bianca nel cervello.


La coorte di donne che avevano avuto la ovariectomia bilaterale in premenopausa (PBO) è stata divisa per età: 22 individui prima dei 40 anni, 43 tra 40 e 45 anni, 39 tra 46 e 49 anni e 907 dopo i 50 anni.


"Le donne che avevano avuto la PBO prima dell'età di 40 anni avevano una integrità significativamente ridotta della sostanza bianca in diverse regioni del cervello", ha affermato la Mielke, prima autrice dello studio. "Ci sono state anche tendenze in alcune regioni cerebrali, tali che anche le donne che avevano avuto la PBO tra 40 e 44 o tra 45 e 49 anni avevano un'integrità ridotta della sostanza bianca, ma molti di questi risultati non erano statisticamente significativi".


La Mielke ha affermato che l'80% delle partecipanti a cui erano state rimosse le ovaie avevano anche una storia di terapia sostitutiva degli estrogeni. Pertanto, lo studio non ha potuto determinare se l'uso della terapia sostitutiva degli estrogeni dopo la PBO ha mitigato gli effetti del PBO sull'integrità della sostanza bianca.


Ha osservato anche che le ovaie secernono ormoni sia prima (principalmente estrogeni, progesterone e testosterone) sia dopo la menopausa (principalmente testosterone e androstenedione):

"La rimozione di entrambe le ovaie causa una improvvisa riduzione sia degli estrogeni che del testosterone nelle donne. Pertanto, una possibile spiegazione dei nostri risultati è la perdita di estrogeni e testosterone.

"Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per comprendere ulteriormente come i cambiamenti della materia bianca sono associati a compromissione cognitiva. Sebbene sia importante che le donne considerino questi risultati prima di avere una ovariectomia bilaterale in premenopausa, per condizioni non cancerose, abbiamo bisogno di una coorte di donne più ampia e diversificata per convalidare questi risultati".

 

 

 


Fonte: Atrium Health Wake Forest Baptist (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MM Mielke, [+8], K Kantarci. Premenopausal bilateral oophorectomy and brain white matter brain integrity in later‐life. Alzheimer's & Dementia, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)