Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ciclo di declino: svelato l'invecchiamento dei neuroni nell'Alzheimer

Un team di ricerca guidato dal professor Kim Chow Hei-Man della Chinese University di Hong Kong ha sviluppato un metodo di analisi bioinformatica guidata dai dati per facilitare l'identificazione di caratteristiche distinte e biomarcatori di neuroni senescenti nel cervello con invecchiamento normale e in quello con demenza.


Il team di ricerca ha rivelato che i neuroni maturi che si re-impegnano in un processo senescente di tipo ciclo-cellulare hanno un impatto significativo sull'insorgenza e sulla progressione del morbo di Alzheimer (MA) e delle forme relative di demenza. I risultati di questo studio sono pubblicati su PLOS Biology, che lo ha selezionato come articolo in evidenza.


Il ciclo cellulare si riferisce al processo continuo di divisione, crescita e ancora divisione cellulare. Durante questo processo continuo, le cellule alla fine diventano vecchie fino a quando non vengono sostituite da cellule di nuova generazione. A differenza delle cellule tipiche, i neuroni completamente differenziati nel cervello cessano di dividersi e cessano di rigenerarsi una volta che diventano completamente maturi.


Secondo studi pubblicati in precedenza dallo stesso gruppo di ricerca, alcune popolazioni neuronali nel cervello possono re-impegnarsi in un processo senescente guidato dal ciclo cellulare in varie condizioni di stress. Tuttavia, a causa dei limiti dei metodi di ricerca tradizionali, era stato difficile finora prevedere i cambiamenti molecolari in queste cellule, in modo accurato e obiettivo.

 

L'approccio del nuovo studio supera gli ostacoli

A causa della distribuzione imprevedibile e della densità relativamente bassa di questi neuroni re-impegnanti e senescenti in un ciclo cellulare, che emergono in tutto il cervello, l'istologia tradizionale e le tecniche trascrittomiche dei tessuti di massa non sono in grado di identificare le caratteristiche molecolari e i processi di sviluppo, nonché il loro potenziale impatto sulle cellule vicine.


Inoltre, i metodi sperimentali convenzionali non sono in grado di distinguere se questi neuroni che invecchiano presentano specificità di malattia a causa del diverso microambiente del cervello. Il team di ricerca ha sviluppato un metodo di analisi bioinformatica personalizzata basato sulle proprietà biologiche uniche dei neuroni, che consente anche analisi integrate di diversi dati trascrittomici a singolo nucleo cerebrale. Il team ha testato questo approccio con diverse serie di dati trascrittomici del cervello di individui con MA in diversi paesi, insieme ai dati clinici di questi pazienti.


Con il nuovo approccio di studio, hanno chiarito che i neuroni che diventano senescenti sono caratterizzati da marcatori specifici di diverse fasi del ciclo cellulare, da firme senescenti e da cambiamenti funzionali. Il team ha riconfermato che i neuroni con i macchinari del ciclo cellulare riattivati non completano il processo di divisione cellulare per rigenerare nuovi neuroni di progenie; piuttosto, subiscono un invecchiamento accelerato e si accumulano in modo aberrante influenzando le funzioni cerebrali complessive e l'omeostasi.

 

Gli accumuli di neuroni senescenti sono correlati alle fasi avanzate del MA

Secondo il professor Chow,

“Il numero totale di questi neuroni re-impegnati nel ciclo cellulare e senescenti si correla positivamente (= è proporzionale) agli stadi più avanzati del MA e il loro accumulo è correlato alle patologie più gravi della malattia, con una espressione aberrante di geni di rischio noti della malattia. Allo stesso modo, sono stati identificati accumuli di questi neuroni anormali, anche nel caso della demenza da Corpi di Lewy e da Parkinson. Questo nuovo approccio di studio consente ai ricercatori di capire meglio le proprietà intrinseche di queste cellule e la loro unicità quando sono malate, che può aiutare lo sviluppo della medicina di precisione".


Usando il MA come modello di studio primario, le analisi hanno rivelato che i neuroni re-impegnati nel ciclo-cellulare e senescenti sono funzionalmente difettosi rispetto ai neuroni vicini sani. Nel cervello con invecchiamento sano, il numero di questi neuroni sottoposti a invecchiamento precoce e tardivo è regolato dall'omeostasi del tessuto cerebrale normale. Invece nel MA, queste cellule si accumulano.


Inoltre, sono caratterizzate da un insieme unico di biomarcatori noti per promuovere risposte pro-infiammatorie, disfunzione metabolica e caratteristiche molecolari legate alla patologia. Il team di ricerca ha esteso l'analisi anche ai neuroni senescenti in un modello di demenza da Corpi di Lewy e di Parkinson. Inoltre, hanno condotto un'ampia analisi dell'invecchiamento cerebrale usando topi modello, confermando l'efficacia del loro approccio bioinformatico nel caratterizzare i profili dei neuroni senescenti tra diverse specie.


L'applicabilità dimostrata di questo approccio analitico in diversi modelli di malattie, e in ambienti trasversali alle specie, apre nuove opportunità e approfondimenti che completano gli approcci tradizionali a base istologica nello studio dei ruoli dei neuroni senescenti nell'invecchiamento cerebrale e nella patogenesi della malattia.


La capacità di scoprire firme molecolari specifiche della malattia e identificare nuovi geni marcatori nei neuroni senescenti può anche aprire la strada a nuove direzioni nella diagnostica futura e allo sviluppo di strategie senoterapeutiche.

 

 

 


Fonte: Chinese University of Hong Kong (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: D Wu, JK-L Sun, KH-M Chow. Neuronal cell cycle reentry events in the aging brain are more prevalent in neurodegeneration and lead to cellular senescence. PLoS Biol,. 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)