Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppato uno strumento per identificare i segnali precoci di burnout

Non è raro che le persone 'tocchino il fondo' al lavoro e sperimentino il burnout [=esaurimento psico-fisico] per periodi brevi o lunghi di tempo.

"Abbiamo scoperto che circa il 13% dei dipendenti norvegesi è ad alto rischio di esaurimento", afferma Leon de Beer, professore associato di lavoro e psicologia organizzativa nel Dipartimento di Psicologia della NTNU.

De Beer ha contribuito a un nuovo studio sul burnout pubblicato sullo Scandinavian Journal of Psychology con colleghi del gruppo di ricerca sui luoghi di lavoro sani. Stanno lavorando su un nuovo strumento in grado di identificare le persone a rischio di esaurimento.

 

Segni che potresti essere a rischio di burnout

Se hai di fronte esigenze e stress sul lavoro che sembrano essere intrattabili e hai avuto spesso i seguenti sintomi nelle ultime settimane, potrebbe essere un segno che sei sul punto di rottura:

  1. Ti senti mentalmente esausto al lavoro.
  2. Fai fatica a sentirti entusiasta del tuo lavoro.
  3. Hai difficoltà a concentrarti quando lavori.
  4. A volte hai reazioni esagerate al lavoro senza motivo.

 

L'intervento precoce è cruciale

È importante identificare i primi segni di burnout al fine di mitigarne gli effetti dannosi. I segnali di avvertimento sono spesso presenti prima che le cose vadano troppo avanti, purché si riesca a identificarle."Non affrontare in tempo il rischio di burnout dei dipendenti può avere conseguenze a lungo termine", afferma De Beer.

Gli effetti fisici e psicologici del burnout includono malattie cardiovascolari, dolore correlato alle lesioni muscoloscheletriche, problemi di sonno e depressione. Le organizzazioni possono anche perdere dipendenti di talento e subire un aumento delle assenze per malattia e perdere produttività.

 

Burnout:

Una definizione comune di burnout è: stato di esaurimento legato al lavoro che si verifica tra i dipendenti; la condizione è caratterizzata da fatica estrema, ridotta capacità di regolare i processi cognitivi ed emotivi e distanziamento mentale.

Un nuovo strumento può diventare standard

Il gruppo di ricerca di De Beer ha sperimentato un nuovo strumento di misurazione per identificare i segnali di avvertimento precoce del burnout. In passato, non è sempre stato così facile. Al momento non esiste uno standard internazionale per la valutazione del burnout

"In precedenza, non avevamo uno strumento di misurazione abbastanza dettagliato da usare sia nel campo della pratica che nella ricerca, per identificare i lavoratori a rischio di burnout", afferma De Beer.

Il nuovo strumento è chiamato Burnout Assessment Tool (strumento di valutazione del burnout) o BAT. Il consorzio BAT, di cui fanno parte i ricercatori, sta ora testando lo strumento in più di 30 paesi. "I nostri studi dimostrano che BAT è un buon strumento per identificare il rischio di burnout", afferma De Beer.

 

Fattori di rischio

Questi aumentano il rischio di burnout:

  • Essere dipendente giovane o nuovo del lavoro.
  • Bassa autostima.
  • Aspettative irrealisticamente alte.
  • Elusione attraverso l'uso di sostanze intossicanti, farmaci o cibo per far fronte alla situazione.
  • Mancanza di opportunità di influenzare le decisioni che incidono sul proprio lavoro.
  • Aspettative di lavoro poco chiare.
  • Dinamiche disfunzionali sul posto di lavoro (es.: bullismo o conflitti).
  • Squilibrio tra sforzo e gratificazione.
  • Rapido cambiamento istituzionale.
  • Valori propri non allineati con quelli del posto di lavoro.
  • Lavoro che non soddisfa i propri interessi e qualifiche.
  • Squilibrio vita-lavoro.
  • Fattori di stile di vita.
  • Molte ore di lavoro, mancanza di sonno e mancanza di esercizio.
  • Mancanza di supporto da parte degli altri.

(Fonte: Norsk helseinformatikk)

 

Il burnout è la risposta del corpo allo stress

Il BAT misura i 4 gruppi di fattori di rischio principali: esaurimento, distanziamento mentale, compromissione cognitiva e compromissione emotiva. Il burnout non è proprio una malattia, ma la sensazione di essere esausti mentalmente o fisicamente: la risposta del corpo a una situazione duratura e impegnativa.

Di solito il burnout è una sindrome legata al lavoro, ma ci sono prove che anche l'equilibrio vita-lavoro ha un ruolo. Stress e burnout non finiscono necessariamente quando torni a casa alla fine della giornata, perché questi effetti spesso si estendono in altre aree della vita e viceversa.

 

Quanto dura il burnout?

Per alcune persone, il burnout può essere fermato nel suo decorrere e si trovano soluzioni per migliorare la situazione. Per altre, tuttavia, il burnout può durare anni, se il problema non viene risolto.

“Possiamo affrontare il burnout con un trattamento individuale, ma è di scarsa utilità se le persone tornano nel posto di lavoro in cui le esigenze sono troppo alte e ci sono poche risorse. È quindi molto probabile che il dipendente si ammalerà di nuovo. Pertanto, è importante creare buone condizioni di lavoro e strutture che salvaguardano la salute dei dipendenti", afferma la prof.ssa Marit Christensen del Dipartimento di Psicologia della NTNU.

 

Studiati 500 lavoratori

I ricercatori hanno studiato un campione rappresentativo di 500 lavoratori norvegesi. La Norvegia è all'incirca alla pari con la media dell'UE in termini di salute mentale, ma un po' migliore nelle questioni legate al lavoro. Una percentuale inferiore della popolazione norvegese lotta con l'esaurimento in relazione al lavoro. Un po' meno persone della media UE riferiscono pericoli di salute sul lavoro e abbiamo un migliore equilibrio vita-lavoro.

"Usando un metodo riconosciuto, abbiamo scoperto che circa il 13% dei 500 lavoratori intervistati era ad alto rischio di burnout", afferma la prof.ssa Christensen.

Lo strumento può aiutare a identificare chi richiede di essere seguito con più urgenza, in modo da ridurre il rischio di burnout. [...]

“Si noti che lo strumento fornisce solo un'indicazione del rischio e non determina alcun tipo di diagnosi formale o consulenza medica. Se sei preoccupato dei tuoi livelli di stress da lavoro, ti incoraggiamo a visitare un professionista sanitario per discutere la questione", afferma la prof.ssa Christensen.

 

Lo strumento è disponibile qui: https://theburnout.app/?mod=no

 

 

 


Fonte: Steinar Brandslet in Norwegian University of Science and Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: LT De Beer, [+3], WB Schaufeli. The psychometric properties of the Burnout Assessment Tool in Norway: A thorough investigation into construct‐relevant multidimensionality. Scandinavian J Psych, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)